Recensione su
I Malavoglia
Reggio nell'Emilia
Visitato il
04.07.2012 Consigliato! Scritta da
Dulcinea Servizio:
Ristorante Spesa a testa:
15.75 Coperti:
1 1 commenti Riecco i mercoledì rosa di Reggio, che bella l'estate!
Un sacco di gente in giro che fa venire voglia di uscire nonostante il caldo torrido.
L'idea era di apericenare al Garibaldi, ma era pieno...quindi girovaghiamo in cerca di qualcosa che ci ispiri e capitiamo al Malavoglia, il ristorante siciliano di cui avevo giàsentito parlare.
Bon, ci fermiamo qui!
Sono solo le 20 (eravamo partiti per l'apericena) ma ci sono giàun paio di tavolini all'esterno occupati.
Ci chiedono se abbiamo prenotato, ovviamente no, ma comunque ci fanno accomodare in uno dei tavolini all'esterno.
Il menù è abbastanza corto e quasi tutto pesce ad eccezione di un paio di primi e un secondo.
Io adoro il pesce e non ho problemi, ma mio marito non è dello stesso avviso, quindi la sua scelta è sicuramente più limitata!
Alla fine, non particolarmente affamati per via del caldo, optiamo per: 1 piatto Malavoglia e una bistecca panata alla palermitana.
Da bere acqua ghiacciata.
Il piatto malavoglia è segnato come antipasto, ma è davvero molto abbondante, quindi perfetto per me! Comprende: guazzetto di cozze, calamaro ripieno alla palermitana, un gambero panato, due sarde alla beccafico e un'assaggio di cruditè (penso fosse ricciola).
La bistecca del consorte è una bistecca di manzo (enorme) cotta alla brace e poi condita con una panatura particolare, con pinoli e capperi, molto sfiziosa.
Il pesce era fresco, molto buono, in particolare ho aprezzato le sarde, non le avveo mai assaggiate e mi sono piaciute tantissimo! (PS: qualcuno sa come si cucinano "alla beccafico"?)
La bistecca era buona, per i miei gusti troppo saporita ma al consorte è piaciuta.
Ora direte, se era tutto buono, perchè solo 3 cappelli? Per via del servizio!
Lento all'inverosimile, dopo l'ordinazione abbiamo aspettato davvero tanto tempo, mi chiedo se le braci dovessero ancora accenderle...
Poi si dimenticano di portare il pane (e anche se non lo mangio lo voglio, visto che di coperto chiedono 2,50 Euri) e lo dobbiamo chiedere noi.
Infine portano la mia portata (dopo mezz'ora) e a lui nulla per più di 10 minuti! Io ovviamente l'ho aspettato, ma non è bello far freddare le cozze e il calamaro...
Insomma, non so forse eravamo andati troppo presto, ma non mi è piaciuto moltissimo il trattamento che ci hanno riservato.
Nonostante ciò lo consiglio e probabilmente ci tornerei (magari alle 21!) perchè il pesce era buono e i prezzi non esorbitanti.
1 commenti
06/07/2012
Pulire le sarde, diliscarle e privarle delle teste. Sciacquarle, asciugarle e aprirle a libro. Preparare la “muddica atturrata” (pangrattato abbrustolito): mettere in una padella il pangrattato, farlo dorare (facendo attenzione a non bruciarlo). Quando sarà ben colorato scendere la padella dal fuoco, unirvi un filo d’olio e amalgamare bene. In una scodella unire la “muddica atturrata” con le passoline e pinoli, lo zucchero, il sale e pepe ed il prezzemolo tritato finemente. Amalgamare bene questi ingredienti, quindi adagiare su ogni sarda un poco del ripieno appena ottenuto. Arrotolare le sarde farcite, in modo da ottenere degli involtini. Disporli allineati in una teglia oliata, l’uno accanto all’altro, alternandoli con foglie di alloro. A questo punto innaffiare con un filo d’olio e poco succo di limone o arancia. Infine spolverarle con pangrattato e mettere in forno caldo per circa venti minuti. Nel catanese vengono preparate nella seguente maniera: Mettere a marinare le sarde, aperte a libro, in due bicchieri di aceto per circa due ore. Trascorso il tempo, versare il ripieno e qualche dadino di caciocavallo fresco su una sarda alla quale ne sovrapporremo un’altra. Procedere così fino all’esaurimento degli ingredienti. Passare queste coppie di sarde ad uovo battuto e poi ad un misto di farina e pangrattato, quindi friggerle in olio bollente :trink2: