Recensione su Exe Fiorano Modenese
visitato da Classe80 il 11.07.2012

Finalmente il terzo anniversario di matrimonio riusciamo a festeggiarlo all’Exè. Ci tenevamo molto sia io che mia moglie perché si tratta del ristorante che ha curato, meravigliosamente, la cena delle nostre nozze. Per una volta lasciamo quindi la Polpetta con la nonna e ci regaliamo una serata da fidanzatini. Il ristorante si trova a Fiorano, sotto l’hotel Executive. Il locale è ampio, l’arredamento è raffinato ed elegante. Ci accoglie la carinissima Carmela, che avevamo conosciuto quasi 4 anni fa in occasione della nostra prima visita. Dopo averci salutati ci accompagna al nostro tavolo. Sono circa le 21 e ci siamo solo noi. Di lì a poco arriveranno anche un uomo (sicuramente un ospite dell’albergo) e una coppia accompagnata dalla loro bambina. Intuiamo subito che si tratta di futuri sposi accorsi con l’obiettivo di proseguire negli assaggi pre-matrimonio e devo ammettere che questo ci provoca un po’ di invidia e malinconia... Devo dire che, anche considerando il particolare momento economico (il distretto ceramico non vive certo in questi anni un periodo di particolare splendore…) e le nostre visite sempre infrasettimanali (nei week-end il locale è spesso chiuso per i matrimoni), ci siamo sempre stupiti delle poche presenze in un locale di questa caratura e la quasi totale assenza di recensioni rafforza il mio pensiero che l’Exè non goda della considerazione che merita. Ma veniamo al dunque. Per ingannare l’attesa mandorle tostate e prosecco di benvenuto. La mia signora, tra intolleranze e allattamento, deve rinunciare ad entrambe le cose. Da vero uomo mi sacrifico e una dopo l’altra deglutisco una quantità imbarazzante di mandorle, con l’aiuto di due ottimi bicchieri di vino. Il menù è ricco di pietanze interessanti e sono parecchio indeciso. Mi lascio allora consigliare da Carmela, la quale mi aiuta a fugare i miei dubbi. Come primi scegliamo: una pappardella integrale con ricciolo di calamaro e frutti di mare appena piccanti per me ed un risotto all’aceto balsamico (fuori menù) per la sposa. Da bere, siccome mi sono trovato bene, continuo con il prosecco. Non sono in grado di specificare la cantina perché non ho avuto modo di maneggiare la bottiglia. Un discreto ed efficientissimo cameriere (vista la giovane età e la somiglianza scommetterei sul fatto che si trattasse del figlio di uno dei gestori) si è infatti preoccupato di riempire i nostri calici ogni qualvolta il livello scendeva sotto la soglia di guardia! La pappardella, essendo integrale, bene si adatta alla mia dieta. E’ molto buona, fatta in casa, ben cotta e ben condita, tutti gli ingredienti sono di qualità e non è troppo piccante. Come sempre ci concediamo uno scambio di assaggi ed il risotto è come me lo ricordavo, buonissimo. Come spesso mi capita in questi mesi, la soddisfazione aumenta via via con il susseguirsi delle portate. Questa volta però la cosa è un po’ casuale. Assieme alla tagliata di manzo al rosmarino con misto di verdure grigliate di mia moglie arriva infatti un involtino di pasta filo con scampetti, erbette e salsa di peperoni dolci che in realtà sarebbe un antipasto ma che mi viene servito come secondo in modo da farci cenare in perfetta sincronia. La mise en place è spettacolare ed il gusto non è da meno. La pasta filo forma una sorta di nido all’interno del quale riposano degli ottimi scampetti con le loro erbette e la loro salsa di peperoni. Davvero delizioso. La tagliata è in assoluto una delle migliori mai assaporate. Tenerissima la ciccia che si scioglie in bocca, perfetta la cottura. La mia compagna si ferma, io procedo con il dolce. Opto per uno zabaione all’aceto balsamico che meno si addice alla mia dieta ma che è di una bontà clamorosa! Freschissimo, con gocce di ottimo aceto ed un paio di strati di millefoglie a donare quella croccantezza che lo rende strepitoso. Al momento del conto una piacevole sorpresa: il prosecco è offerto ed il prezzo finale è di soli 63 eurini. Ringraziamo e salutiamo ma non prima di aver tranquillizzato i futuri sposi, se mai ce ne fosse stato bisogno, sulla bontà della loro scelta. Complimenti ai gemelli Sepe, sempre bravi a mettere sul piatto (stavolta è proprio il caso di dirlo) passione, professionalità e creatività.