Recensione su Gilg (Francia)
visitato da carolingio il 17.08.2012

Recensione su
Gilg
(Francia)

Visitato il 17.08.2012
Imperdibile!!!
Scritta da carolingio
Servizio: Ristorante

Spesa a testa: 39.00
Coperti: 1
2 commenti
Sur la route des vins d’Alsace – 2 Gilg è proprio in centro al villaggio di Mittelbergheim, da noi scelto come punto base per questo soggiorno. E’ anche hotel e di fronte ha anche la sua cantina. Si pronuncia Ghilgh, alla tedesca, con la G dura. Vediamo scritto fuori “segnalato sulla guida Michelin 2012”… la signora della nostra chambre d’hotes ce lo consigliava… e dunque entriamo. Il locale è abbastanza bello, classicheggiante e ricercato, dico “abbastanza” perché a me il classicheggiante non ispira molto, ma si vede che è molto curato, all’interno di un palazzo rinascimentale centroeuropeo. Da bere ordiniamo una bottiglia piccola di Riesling Gran Cru “Zotzenberg” della cantina Boeckl di Mittelbergheim (che è e a trenta metri dal ristorante), anno 2009, da 13,5 gradi. Ottimo, profumatissimo, cominciamo bene. Poi una bottiglia di acqua Carola leggermente frizzante, da 75 cc. Fuori menu, offerto dal ristorante, la cameriera (simpatica, parla francese con accento tedesco, faccio fatica a capire, ma ci si ride sopra, sembra Marina Massironi quando fa la “grezza” con Aldo, Giovanni e Giacomo) ci porta una mise en bouche con sei tartes flamblèes alsaziane: piccole, tonde, di pasta brisèe leggerissima, con creme fraîche, cipolla e pezzettini di pancetta affumicata. Eccellenti per rompere il ghiaccio. Con mia moglie ci dividiamo i due antipasti, buonissimi. 1 - Insalatina mista con germogli di senape, di rapa rossa, e gamberetti (ecrevisses, un tipo particolare di gamberetti) aromatizzati al curry, presentati con spicchi di lime, arancia e pompelmo, tagliati a vivo, in un scenografico piatto quadrato di vetro. 2 - Fetta di tarte coperta di pasta sfoglia, ripiena di besciamella al formaggio e cacciagione (non abbiamo capito bene di quale carne di cacciagione precisamente si trattasse, ma era squisita). Ci dividiamo anche i secondi, che qui si chiamano “plat”, cioè il piatto, il piatto principale. 1 - Filetto di manzo (straordinario, tenerissimo, gustosissimo) con salsa di senape all’antica (macinata grossolanamente), accompagnato da piccoli legumi glacès (saltati in burro e poco zucchero). Pentolina calda separata di patate dauphinoises, cioè tagliate a lamelle, cotte nel latte e gratinate al forno con uno strato di formaggio gruttuggiato sopra. 2 - Raviolo aperto, farcito con spinaci, rombo fresco deliscato e tagliato a pezzi, champignons (che io ho evitato), cubetti di pomodoro, ricoperto con una salsa al vino bianco. Siamo giovedì sera, in un paesino sconosciuto e sperduto dell’Alsazia, ma il locale si va quasi completamente riempiendo. Ancora un intermezzo offerto dal ristorante: due bicchierini di granita siciliana al caffè con panna montata, seguiti da una selezione di pasticceria secca mignonne. La granita al caffè non l’ho assaggiata, ma i pasticcini erano una squistezza. Siamo praticamente a livello, perché le porzioni sono veramente abbondanti. Abbiamo preso due menu bloccati, come spesso si fa in Francia (alla carte, il mangiare costa molto di più) e quindi attendiamo con preoccupazione il dessert. Arriva, in men che non si dica ed in porzioni giganti. 1 - Bomba al melone, presentata come uno zuccotto a strati: pistacchio nella parte esterna, melone quella centrale e cuore di stracciatella. Fettazza gigante! Assieme a frutta fresca e prevalenza di frutti di bosco, more, fragole e lamponi. 2 – Altra fetta gigante di torta gelato con meringa sopra e sotto, fiordilatte in mezzo, cuore di gelato al lampone, servita con una coulis di lamponi, lamponi freschi, fragole e more. I due dessert erano straordinari, ma abbiamo dovuto avanzarne, perché erano troppo abbondanti. Tempi perfetti, in un’ora e mezza avevamo finito di mangiare. Servizio cortese. Conto di 78 euro in due. Per mangiare così, è poco in Francia. Se posso fare un’osservazione, per un locale segnalato da Michelin… a me sembra che le portate non siano equilibrate nelle quantità. Questa osservazione magari non sarà accolta troppo bene da chi predilige la quantità, ma un ristorante di alto bordo deve cercare la perfezione anche in questo, a volte anche guardando in faccia il cliente per intuire se portare di più o di meno. E’ l’unico inconveniente, se così possiamo dire… perché uno il mangiare può anche avanzarlo (anche se a me rompe un po’ avanzare), ma tale “inconveniente”non può evitargli il massimo punteggio. Rientriamo alla chambre d’hotes, belli imballati, giusto in tempo per rovinarci la digestione con Al Jazeera e nuove bombe. Ancora morti, ancora stragi. Noi ci tranquillizziamo con una telefonata. Ma quando finirà?

2 commenti

joy
18/08/2012
Mi siete rimpinzati per bene, interessante l'acqua Carola :chuckle: . Per quanto Al Jazeera non posso dire altro di fare un in bocca al lupo alla "piccola"
carolingio
18/08/2012
eh... qui si passa dalla gioia più totale (a mangiare si farebbe fatica a star sotto i sei chapeaux...) alla agitazione e preoccupazione più snervanti... ... c'est la vie... (la Carola non l'ho ordinata io... :) me l'hanno portata loro... è una delle sorgenti più famose in Alsazia)
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