Recensione su
Bar Zago
Ronco all'Adige
Visitato il
08.09.2012 Consigliato! Scritta da
IlariaL Servizio:
Ristorante Spesa a testa:
1.00 Coperti:
1 8 commenti Quando una semplice pausa caffè può diventare un'esperienza davvero insolita e particolare..
Siamo nella campagna veneta per il matrimonio di una amica,in un piccolo paese tra le province di Verona e Rovigo, ed essendo in anticipo di alcuni minuti sull'ora prevista per l'inizio della cerimonia ci guardiamo intorno alla ricerca di un bar per concederci giusto un caffè al volo prima dell'arrivo della sposa.
Notiamo un bar proprio di fronte al piazzale della chiesa,che si trova sulla via principale del paese,accanto al Municipio: da fuori non sembra granchè, a fatica si riesce a capire che è un locale.Le vetrate sono opache e non ci sono grandi scritte indicative.
Entriamo e ci mettiamo almeno cinque minuti a varcare completamente la soglia tante sono le cose che catturano immediatamente la nostra attenzione: il soffitto è letteralmente ricoperto di ninnoli e "paccottiglia" di varia natura che pendono verso il basso, si va dall'oggetto indefinito in plastica alla lanterna,fino a montagne di tipici fili dorati e argentati di solito utilizzati come addobbi per l'albero di Natale,e l'impressione che si ha è che tutto debba cascarci in testa da un momento all'altro.
Arredi e insegne all'interno (ma anche quella esterna, come noterò all'uscita)risalgono probabilmente ad un'epoca indefinita collocabile tra gli anni Settanta e Ottanta: il locale è piuttosto spazioso, oltre ad alcuni tavoli vicini all'ingresso ha un'altra sala sul retro con altri otto-dieci tavoli circa.
I tavoli sono in legno chiaro, così come le sedie, mentre sono disseminati ovunque cartelli ironici e spiritosi, e altamente datati e consunti, sul gestore del bar,sui riconoscimenti ottenuti per la sua attivitànel corso degli anni,sui vari cocktail offerti dal locale che hanno i nomi più improbabili,"dimmi come prendi il caffè e ti dirò chi sei"e altre scritte di questa natura.
Il bancone in formica proviene direttamente dagli anni Ottanta,anche se di questo ho un ricordo che deriva più da film e pubblicitàche da una esperienza diretta: sopra non vi è assolutamente nulla,se non le consumazioni dei clienti, nessuna vetrina contenente tipi di cibo veloce da asporto come toast,pizzette o panini e nemmeno vassoi con brioches o dolci,noto solo in un angolo un cestino con alcuni cornetti di una nota marca, confezionati e disponibili in due varianti.
Dietro al bancone infinite tipologie di bevande alcoliche, liquori e drink, alcuni dei quali a me sconosciuti,qualche sacchetto di patatine confezionate e alcuni pacchetti di caramelle, che a prima vista potrebbero appartenere alla stessa epoca storica del bar.
Ancora increduli per il tuffo nel passato che questo bar ci sta offrendo ordiniamo un espresso e un caffè macchiato: ci vengono serviti due caffè in due tazzine alte di ceramica smaltata e decorate con fiori dai bordini dorati,da sotto al bancone il barista(che chiaramente è immagine e somiglianza del proprio locale: folti capelli nero corvino,un pò lunghetti, due enormi baffoni arricciati e camicia rossa a maniche lunghe,di etàapparente sui sessanta anni)tira fuori una zuccheriera in metallo,lava prontamente un cucchiaino e lo asciuga con un asciugamano(anch'esso rosso!),e ci chiede quanto zucchero desideriamo nel nostro caffè.
Dopo averci zuccherato le nostre consumazioni(io prendo il caffè amaro e quasi non faccio in tempo a fermarlo)prende un cartone di latte dal frigo e ne aggiunge un pò nel caffè del mio moroso,e fa altrettanto con il cappuccino di un altro cliente accanto a noi, perchè a suo dire lo aveva preparato con troppa schiuma e mancava un pò di sostanza. Per questa ragione, senza che il cliente ne faccia richiesta,cosparge la schiuma del cappuccino con abbondante cacao in polvere.
Siamo vagamente stupiti e divertiti da questa modalitàdi servizio,che forse appartiene ai vecchi bar di paese o a un tempo in cui le abitudini erano più semplici e le scelte limitate,e il caffè era solo normale o macchiato,al massimo decaffeinato o corretto.
Il caffè è buono, non ha nulla a che vedere con l'espresso che normalmente si gusta nei bar, ma è gradevole: ne approfittiamo anche per scambiare qualche battuta con il barista sulla sposa,essendo un paese davvero piccolo si conoscono tutti e lui ha visto passare dal suo locale nel corso degli anni tutta la sua famiglia,fino a fare la conoscenza in tempi più recenti della sposa, che è la più piccola.
Quando sente che veniamo da Modena si informa sulla attuale situazione post-terremoto e ci chiede se anche noi abbiamo subito danni alle nostre abitazioni o siamo stati costretti a dormire all'aperto.
Quasi a malincuore paghiamo i nostri caffè per una spesa totale di due euro e lo salutiamo, perchè sta arrivando il corteo della sposa.
L'esperienza gustativa questa volta è stata limitata ad un solo caffè, a cui mi sento di dare tre cappelli pieni anche se non corrisponde esattamente alla tipologia di caffè "da bar" (era fatto con la macchina ma il sapore e l'aspetto erano più simili al caffe preparato con la classica moka),ma consiglio assolutamente una visita a questo bar a chi per i più svariati motivi dovesse trovarsi a capitare in questo bellissimo angolo di campagna veneta.
Si entra e si rimane a bocca aperta, non fosse altro che per l'enorme quantitàdi roba stipata all'interno,e ci si ritrova direttamente catapultati in un'altra epoca.Bella da rivivere anche solo per un attimo, anche per chi come me l'ha vissuta dal vero solo in parte.
8 commenti
11/09/2012
Adoro questi posti!Bella recensione. :cup: