Recensione su Calaluna Lido degli Estensi
visitato da Classe80 il 15.09.2012

Recensione su
Calaluna
Lido degli Estensi

Visitato il 15.09.2012
Buono
Scritta da Classe80
Servizio: Ristorante

Spesa a testa: 15.15
Coperti: 1
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Sabato, dopo una passeggiata al Lido degli Estensi e con poca voglia di spendere, ci dirigiamo verso un ristorante che offre un economico menù fisso. Nel tragitto passiamo davanti a questo nuovo locale che già quest'estate aveva catturato la mia attenzione.

Butto l'occhio sul menù esposto all'ingresso e rimango piacevolmente sorpreso: il Calaluna propone piatti piuttosto particolari e ricercati a prezzi ultra concorrenziali! E’ quello che fa per me!

Trascino dentro mia moglie, per la verità non particolarmente convinta, e subito ci accoglie un ragazzo fino a quel punto intento a sciapinare con un notebook.

Il locale è arredato con sedie e tavoli in bambù ed è molto carino. Ci sono anche alcuni giochi da tavolo (ho riconosciuto Trivial e Risiko) per chi volesse passare una serata ludica. C’è poi la possibilità di pranzare in giardino ma visto il tempo incerto optiamo per la veranda, costruita intorno ad un pino marittimo e coperta da un bel tetto in legno lamellare.

Sono quasi le 14 e solo un altro tavolo è occupato da due ragazze che subito si adoperano in mille complimenti per la nostra piccolina. Di lì a poco scopriremo che si tratta di una parte del numeroso staff.

Ci accomodiamo ed il cameriere si offre di darci alcune delucidazioni sul menù. Come spesso faccio quando sono indeciso, gli chiedo che cosa mi consiglia ma lui mi risponde che è tutto buonissimo, che il cuoco è molto bravo e che hanno ricevuto anche diverse recensioni molto positive su siti molto importanti… Gli chiedo allora delle “sarde millesimate del Mar Cantarbrico con tortino di patate alla cenere ripiene di crema di ceci e peperoni piquillo” e il simpatico ragazzo mi spiega che queste sarde vengono pescate di una pezzatura particolare che rappresenta la miglior qualità della specie. Tutto molto interessante tranne il fatto che però non le hanno e al loro posto ci sono le alici! Vabbè, ormai ho già fatto la bocca ai peperoni piquillo e non cambio idea.

Chiediamo poi in cosa consiste il tagliere spagnolo composto da patanegra, salsichon, chorizo, lomo e valdeon dop. A suo dire il patanegra è un prosciutto che è stato riconosciuto come il migliore del mondo, salsichon e chorizo sono due salsicce, il lomo è lardo e il valdeon è un formaggio. Ci assicuriamo che non ci sia niente di piccante e ordiniamo anche quello.

Da bere acqua naturale ed un calice di prosecco di Valdobbiadene Soligo Col de Mez, molto apprezzato.

Mentre aspettiamo vediamo arrivare il cameriere del ristorante a fianco (sì, quello che avevamo scelto inizialmente) e servire il pranzo alle due ragazze…

Poco dopo ecco arrivare quanto ordinato. Le mie alici sono servite su un letto di insalata mentre le patate sono tagliate a rondelle e formano dei mini-sandwich ripieni di crema di ceci e peperoni. E’ un piatto freddo ben preparato e ben impiattato. Mi piace. Il tagliere spagnolo presenta diverse sorprese: quelle che dovevano essere salsicce sono in effetti salami. Uno normalissimo e uno aromatizzato alla paprica. Il formaggio è molto, anzi, troppo simile al nostro gorgonzola ma, se possibile, ancora più saporito (esageratamente saporito). Mia moglie, una delle maggiori consumatrici di prosciutto crudo dell’intera Emilia-Romagna, non è evidentemente stata inserita nella giuria che ha decretato il primato del Patanegra se no col cacchio che batteva Parma e San Daniele! Il lomo è infine uno sfortunato parente del Lardo di Colonnata. Mi permetto poi di dare un piccolo suggerimento: se il tagliere fosse stato accompagnato da qualche pezzetto di piada o gnocchino l’effetto sarebbe stato differente. Il pane servito per tutto il tavolo ha comunque limitato questo problema.

Concedo una possibilità di riscatto al bravissimo cuoco (che fra l’altro non può avere particolari colpe sull’affettato…) e ordino un “cuore caldo di cioccolato con salsa di caramello e scaglie di mandorle”.

Passano alcuni minuti e la cosa mi illude che il mio dolcino sia preparato al momento.

Quando arriva mi accorgo subito che le mandorle devono essere andate a far compagnia alle Sarde nel Mare del Cantarbrico perché sono state silenziosamente sostituite con dei pinoli. Non è un problema, sono onnivoro e mangio anche quelli. L’illusione del dessert preparato al momento dura però solo fino a quando, con il mio cucchiaino, non raggiungo il cuore del cuore caldo che si rivela clamorosamente ed inaspettatamente freddo come se non fosse rimasto a sufficienza dentro al microonde. Questo è imperdonabile. Per riprendermi dallo choc provocato dal cuore freddo del cuore caldo credo che mi serviranno diversi mesi di analisi.

Il conto finale recita:

acqua euro 1,80;

prosecco calice euro 3,50;

tagliere spagnolo euro 12,00;

sarde millesimate euro 9,00;

cuore caldo cioccolato euro 4,00.

Per il coperto (molto minimal) basta un sorriso.

Due cappelli perché alcuni errori sono grossolani e perché, a mio parere, se hai un locale non puoi farti portare da mangiare da un altro ristorante e soprattutto non puoi autocelebrarti e autolodarti.

Però il posto mi piace, è originale ed ambizioso (offre dal primo caffè alla mattina fino all’ultimo cocktail della notte) e i prezzi sono onestissimi. Magari ci torno per un aperitivo.

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