Usciamo dalla riunione pre-scuola materna senza nessuna voglia di tornare a casa a “metter su”, e decidiamo di andare a mangiare la pizza. A noi piace la pizza tipo napoletana, e gettando il cuore oltre l’ostacolo decidiamo di abbandonare la nostra certezza in questo campo e provare un locale per noi nuovo: alla fine la scelta si restringe a Miseria e Nobiltàe Pepperoncino, e decidiamo per quest’ultimo. Arriviamo, parcheggiamo, entriamo: il locale è carino, in bella vista campeggiano attestati di appartenenza ad associazioni di pizza verace napoletana, o strilli sul fatto che la vera pizza napoletana sia qui (lì). E’ suddiviso in due sale dall’impostazione estetica caratteristica, vari riferimenti a Totò, alla Smorfia Napoletana, eccetera: carino appunto… Fastidiosa –ma è un problema mio– la presenza di tv lcd funzionanti su ogni parete. Fiduciosi ci accomodiamo, c’è solo un altro tavolo occupato. Un gentile cameriere ci fornisce un pratico rialzo per la sedia di nostra figlia di 3 anni. Un rapido sguardo al menù, chiaro e ben fatto, e parte l’ordine: una Napoli per la mia compagna una Doc (bufala e pomodorini) per me una mezza porzione di penne al pomodoro per nostra figlia. Intanto il locale comincia a riempirsi, vediamo passare pizze invitanti, l’acquolina sale. Attendiamo circa 20 minuti, un po’ tanti considerando il locale deserto al nostro arrivo, per vedere planare sul nostro tavolo le penne di nostra figlia e le nostre pizze fumanti. *buon appetito!!!* L’aspetto del disco è regolare, di dimensioni medie, il cornicione è ben pronunciato come la pizza napoletana impone. Subito però qualcosa non quadra: il coltello si incaglia nel tagliare l’impasto troppo sottile ma decisamente “tirone”. Il mio primo boccone è molliccio a causa della troppa acqua rilasciata da bufala e pomodorini, (la pizza in brodo, era da tanto che non mi capitava!) e al centro del piatto si crea un antipatico laghetto. *dài, non è male* *…* Il sapore e la qualitàdel condimento sono discreti, mi conferma anche la mia dolce metà, ma la quantitàdi pomodoro è forse eccessiva per un tipo di pizza così sottile. *ho male al polso, non si taglia* Procedendo verso il bordo la caratteristica che prende il sopravvento è la gommositàdell’impasto, anche caldo!, e il suo sapore poco significativo. Il cornicione è un’avventura, ogni pezzo staccato, masticato e ingerito una conquista, la mia metàsi arrende subito. La delusione ci attanaglia, nostra figlia ha quasi finito il piatto di penne insolitamente grande per essere una mezza porzione, non prendiamo altro. *ci credi che mi è venuto male alla mandibola?!* Concludendo, la ricevuta recita: 3 coperti € 6 1 Napoli € 5 1 Doc € 7 1 Penne al pomodoro € 8 2 coca cola € 4 1 acqua € 2 Totale € 32 Tornando verso casa pensavo: il problema non è pizza napoletana vs. pizza non napoletana, è proprio pizza buona vs. pizza meno buona. La pizza di Pepperoncino è deludente perché ha un impasto troppo sottile, gommoso e dal sapore scialbo, a cui segue oltretutto una digestione difficoltosa; gli ingredienti del condimento sono buoni anche se un po’ in eccesso, il locale è ok e i camerieri sono gentili anche se un po’ "asettici"; oltre a questo, ai miei occhi commette l’errore di promettersi (vera) pizza napoletana anche se a me non sembra esserlo. A noi, non ci avranno mai più (per la pizza, quantomeno). *otto euro un piatto di penne al pomodoro?!!!*
18/09/2012
eh sì, otto euro... pensavo... e avete ordinato una mezza porzione di penne... e forse ve l'hanno data e considerata intera... male al polso + male alla mandibola + cattiva digestione = un cappello (stretto... e quindi anche mal de testa... :( )