1. PREMESSA
L'esperienza che vi segnalo oggi con questa Mia risale al 25 agosto u.s. . La riporto in ritardo dato che soltanto ieri ho deciso di scrivere la mia prima recensione; ritengo tuttavia opportuno descrivere la mia visita alla Locanda Zita auspicandone l'utilitàper gli avventori di GM. 2. ANTEFATTO
Sabato 25 agosto 2012, la mia cara Lei crede, come sempre del resto, di scegliere il locale che andràad ospitare il signor Conte mentre, in realtà, è il Mascetti a decidere!O forse sono io a credere che lei creda di scegliere mentre di fatto sceglie Lei facendomi credere che io ritenga lei la credula, ciò farebbe di me un credulone tuttavia, comunque stiano le cose, di fatto si opta per la Zita, luogo leggendario di cui mi si narrano da tempo cene luculliane! Il viaggio si preannuncia esser di entitàragguardevole e riteniamo quindi necessario prenotare altresì un alloggio presso la stessa locanda affinché si possa passarvi la notte. Arriviamo a Vesale di Sestola alle 20:35, in perfetto orario, o per meglio dire con 5 minuti di elegante ritardo, come del resto si conviene ad una testa coronata (e speriamo non di corna). La locanda è l'unico locale della piccola piazzetta di Vesale, localitàimmersa in un meraviglioso nulla cosmico. In loco, ci dicono i bifolchi locati sulle sedie fuori l'ingresso, è possibile gustare varie specialitàlocali e avere in locazione un locale per la notte in caso non si voglia esser localizzati in stato di ebrezza dalla polizia locale ed essere indi condotti al comando, locale decisamente meno a-meno (hahaha) della Zita! Va bene, la smetto... ehm... ÂÂ
3. LA CENA
Quivi giunti, facciamo il nostro ingresso al "Bar Ristorante Pensione". L'ambiente è rustico, caldo nell'accoglienza, nei colori delle pareti riempite di quadri e litografie, e anche nella temperatura (pure quando non è agosto suppongo), si può cenare nella piccola distesa estiva, tuttavia la nostra prenotazione è giunta con anticipo insufficiente per poter avanzare pretese in tal senso; ci "accontentiamo" quindi e veniamo fatti accomodare nella prima sala. Il Tavolo è quello più prossimo all'uscita della cucina. Qualcuno potrebbe lamentarsi della posizione, ma non io e capitere il perchè scorrendo questa mia narrazione tutto fuorché futile. Quello che individuo essere il titolare si presenta quasi subito, di fretta, per domandarci cosa beviamo. La risposta vien da sé: Vino per dindirindina, e a chi non beve vino Dio neghi anche l'acqua! Ma portaci anche l'acqua giàche ci siamo! Chiedo a tal fine la carta dei vini; lui inarca il sopracciglio destro, socchiude l'occhio sinistro e schiocca la lingua sul palato... In genere questo accade quando il vostro interlocutore vuole mandarvi a quel paese ma si tiene a freno perché siete voi l'avventore! Capendo immediatamente l'antifona gli chiedo di portarmi un bel rosso corposo a suo estro e lì sembra ben più soddisfatto e compiacente. Ci porta un Sangiovese di cui non ricordo la cantina, niente di clamoroso ma verace e schietto, non volevo certo un "vigna del generale" e non me lo aspettavo nemmeno, giustamente. Mentre ci stappa la bottiglia recita le portate della serata; noi optiamo velocemente per: 2 porzioni di crostini misti ai funghi 2 tris di primi comprensivi di     -rosette ai funghi;     -tortelloni ai funghi;     -tagliatelle ai funghi; 2 porzioni di funghi fritti e ai ferri. Soddisfatti della nostra fantasiosa scelta, diamo inizio all'attesa con un brindisi alla splendida scelta del locale e della location (non ricomincio...). In realtài piatti non si fanno attendere e, infatti, ci vengono serviti dopo 10 minuti al massimo i saporitissimi crostini richiesti preparati in due varianti sul tema dei funghi e un crostino col ragù. Inutile dire che io li ho letteralmente ingoiati tipo camaleonte ovvero allungando la lingua, opportunamente adesiva e prensile per portarli alla bocca. Lei è sempre molto più composta e mi fa fare bella figura. Il tris di primi arriva subito dopo. Ma se un tris di primi è per due è sempre un tris o diventa un Esa? Per prime le rosette, dentro quel bel contenitore da forno fumante e profumato che ti viene portato fino al tavolo dal cameriere che ti riempie il piatto fin quando tu non dici basta e io non dico basta fin quando il piatto non è pieno... anche qui Lei si dimostra più coscienziosa e non priva di qualsivoglia senso della misura e della vergogna come invece sono io. Come ve lo devo dire che sono la fine del mondo? Ve lo dico svelandovi il perchè il tavolo vicino all'uscita della cucina si è rivelata quantomai utile: Da lì ho potuto infatti agevolmente importunare più volte i camerieri durante tutto l'arco della cena per avere porzioni extra! Lo stesso si ripete sia per i tortelloni, pasta bella ruvida e spessa non a discapito del ripieno squisito e abbondante, che per le tagliatelle! Chiunque avrebbe dovuto essere giàstato dilaniato dal cibo e pronto per la lavanda gastrica, ma non il Mascetti e consorte! Anche i funghi sono passati per le nostre fauci e nulla è rimasto dei simpatici amici! Squisitissimi anche quelli manco a dirlo. A questo punto ritengo di essere sazio ma... udite udite! Non la mia signorina che ha il coraggio di ordinare anche il mascarpone appena fatto, servitoci assieme alle crostate miste e ai liquorini della casa. Mentre Lei si gusta il suo dessert io, pensoso, mi chiedo come faccia a pesare 47 kg e ci tengo a precisarlo non è alta 90 cm...ÂÂ
Proseguiamo senza domandarci dove vada a finire tutto quel cibo...
Scusi cameriere, mi fa il conto? - Voi state qui stanotte vero? Si, abbiamo prenotato! - Allora facciamo un conto unico domattina. Si potrebbe fare il "rigatino" , rimugino, tuttavia non essendo la locanda dotata di facchino non saprei come travestirmici. 4. LA NOTTE E LA COLAZIONE
Passiamo una notte serena alla locanda implodendo nel lettone matrimoniale dell'alloggio assegnatoci; alloggio semplice ma caldo, anche questo molto caldo... molto molto caldo il 25 d'agosto! Una splendida mattina di sole ci dàil buongiorno quando ci svegliamo; prepariamo le nostre cose, ci ricomponiamo e siamo pronti per tornare nella bassa dopo una frugale colazione.
La colazione tuttavia si dimostra tutto fuorché frugale; ci accomodiamo infatti nella piccola distesa estiva e il nostro tavolo viene ben presto imbandito di ogni grazia di Dio da una cara vecchina.
La cara Vecchina, sempre sorridente, ci porta nell'ordine:
- Cappuccino;
- Latte macchiato;
- n. 6 crescentine appena fatte belle fumanti;
- 1 piatto di salumi misti;
- 1 piatto di formaggi misti;
- 1 coppa colma di nutella;
- 1 coppa colma di marmellata di mirtilli fatta in casa;
- 1 piatto di crostate della casa;
- 1 brocca da 1L di succo di frutta.
- 1 paniere (dentro un paniere ci sta il pane... ma anche la focaccia!)
Che ci crediate o no, titubanti, iniziamo spizzicando qualcosa e finiamo per spazzar via tutto quanto.
Ben consci di aver messo in vita un paio di kili tra cena e spuntino della mattina, tentiamo nuovamente di domandare il conto.
Il ragazzo molto candidamente mi dice che sono 100 Euro di tutto... al ché, sorpreso, gli chiedo quanto gli dovessi per la cena dato che non l'avevo pagata la sera prima. 100 Euro era il totale.
5 cappelli per la Locanda Zita. Locale straordinario nel quale tornerò presto recando meco i più sfondati dei miei pari.
19/09/2012
Buongiorno conte, sono contento che abbia avuto una positiva esperienza fungaiola qui.. Anche io mi sono trovato molto bene, almeno per quanto riguarda la cena.. In particolare noto la colazione, tutt'altro che scarna! Mi saluti la supercazzola, ossequi. :-)