Quello che più ci ha impressionato, forse più ancora del mangiare (che è stato comunque superlativo), è stata la gentilezza, il garbo, la sincronia dei tempi e la professionalitàdella cameriera, presumo proprietaria, e la sua “predisposizione” per i vini (giàsolo questa ultima cosa mi garba parecchio).
La seconda cosa, legata un po' alla prima, è che la inquadro subito some “sarda” (qualcosa mi pareva di ricordar d’aver letto a riguardo) e così mi verràconfermato alla fine del pranzo… per fisionomia tipica, per un modenese leggermente imperfetto, per una sorta di riservatezza, quasi di pudore, anche questi ravvisabili per me come tipici dell'isola, che ci fanno gustare il posto e il pranzo in modo molto intimo, come per alcuni lustri ho avuto modo di verificare spesso anche in Sardegna.
Non sembra di essere al ristorante, sembra di essere in una casa signorile… questa è la sensazione che si respira fin da fuori, perché te lo trovi davanti all’improvviso, riflesso dal bel sole della giornata, dopo che il navigatore mi aveva mandato dalla parte opposta della strada… e sei in un quartierino tranquillo, di fronte ad una villettina liberty. La Marta non aveva fatto caso nemmeno all’insegna.
Posto piccolo, due salette da pranzo con una quarantina di coperti, forse anche di meno, ma tavoli ben larghi; raffinato l’arredo, tovagliato bianco, dove spicca, su tutti i tavoli tondi, un segmento circolare, cioè meno di metàcerchio, coperto da una tovaglietta color lavanda. Silenzio e tranquillità, all’inizio siamo solo noi.
La cameriera ci accoglie versandoci un calice di Pinot Nero spumantizzato delle cantine Conti d’Elsa, piacevole.
Nemmeno il tempo di ascoltare il programma della serata, che dalla cucina suona il campanellino e ci arriva il primo antipasto: polipo lessato, saltato (credo) e amalgamato con pomodorini freschi, affiancato da un formino cilindrico di cuscus alle verdure (melanzane, zucchine e peperoni in micro dadini).
Molto buono, ho mangiato in giro polipi più teneri, ma era buono, ben mangiabile uguale, ottimo l’accompagnamento.
Dopo il primo antipasto la cameriera ci propone un secondo calice di vino: Angoris del 2011, da uve tokaj (anzi, “friulano”, dopo la fregatura ungherese…), cabernet sauvignon e malvasia istriana, per me eccellente, profumatissimo ed aromatico, la malvasia mi fa sempre un grande effetto. La cameriera, sommessamente, facendoci vedere la bottiglia, ci “spiega” il vino e al mio cenno di assenso dopo l’assaggio… (son veneto… era entusiasmo… :) ) lo versa ad entrambi.
Sul tavolo un cestino con pochi paninetti con pasta di ciabatte, tagliati in due, all’inizio tiepidi. Non stratosferico il pane, si può migliorare in questo campo.
Sosta breve di qualche minuto e arriva un secondo antipasto: gamberoni in tempura, su un letto di fili d'angelo e con una ciotolina di marmellata di peperoni. Piatto eccellente, ottimi i gamberoni, perfetta la frittura e particolare l'accostamento con la marmellatina di peperoni, un misto tra il dolce e il salato leggermente piccante.
Anche la sosta tra il secondo antipasto e il primo è congrua. Dopo circa cinque minuti arriva un bel piatto di maltagliati con sugo di gamberi sgusciati e julienne di zucchine, con un po’ di pomodoro mi par di ricordare. Porzione molto abbondante e anche questo era una bontà: cottura perfetta della pasta e ottimo amalgama del sugo. Pesce che dàsempre la sensazione di essere fresco.
Mentre gustiamo la pasta, la cameriera, sempre gentilissima, ci suggerisce (e versa) un calice di Chardonnay in purezza del 2011, proveniente dalla Tenuta Maddalena di Volta Mantovana, Valli del Mincio. Vino molto più salinato e meno aromatizzato del precedente, che mia moglie gradisce moltissimo. Anch'io per la verità, nonostante avessi apprezzato di più i profumi del precedente. Ma scende che è un piacere, e il mio calice è parecchio abbondante. Noto questo particolare, mentre osservo che la cameriera ne versa un po' meno alla Marta. Non credo sia disattenzione, anzi, al contrario, forse ha notato che io bevo un po' di più e che mia moglie qualche goccino lo avanza. Questo mi pare segno valente di personalizzazione, come ho notato avviene in ristoranti di alto bordo, dove anche il piatto, e la sua abbondanza o meno, è personalizzata in modo intelligente. O magari è solo un caso, chissà.
Cambio di bicchiere ad ogni vino.
Dopo un'altra piccola sosta di sette-otto di minuti, ci viene presentato un super-doppio-secondo in un piattone rettangolare di ceramica bianca con gli spigoli rialzati, come ho visto per la prima volta in Francia parecchi anni fa. Da una parte c'era mezzo astice, di buone dimensioni (quindi un astice in due), dall'altra piccoli tranci di tonno scottati ed appoggiati su un trito di cipolle rosse, quasi in salsa. I pesci erano circondati da insalatina e da piccole parti di frutta sparsa (spicchi d'arancia, di pesca, di limone, di pera, di mela, qualche grano d'uva bianca). Pietanza superlativa.
Arrivano a mangiare altre persone, ma la sensazione di intimitàrimane.
E' il momento del dessert ed anche il dessert è una cosa favolosa: solito piattone rettangolare di ceramica bianca a spigoli rialzati, con un gelato alla vaniglia sormontato da pasta sfoglia (con una cialda di sfoglia sotto) e contornato da frutti di bosco misti (mirtilli e lamponi), affiancato da una mousse al cioccolato con un qualche liquore dentro (forse) in ciotolina bianca e da due pezzi di tenerina al cioccolato.
La cameriera ci versa, in un calicetto tondo e piccolino, uno Zibibbo Terre di Zagara di Pantelleria della cantina AVM, delizioso.
Il conto è di 55 euro a testa, e il pranzo li vale tutti, per il come e per quello che abbiamo mangiato. Non posso che confermare l'alto livello complessivo del locale.
Se posso dare un suggerimento, lavorerei un po' sul pane, per poter offrire qualcosa di fatto in casa con due tre qualitàdiverse e più elaborate. Comunque, bravi, bravissimi.
Il conto è stato pagato con coupon di GustaModena. Devo anche in questo caso complimentarmi per l'iniziativa GustaPremio e per la disponibilitàad accogliere suggerimenti emersi dalle diverse discussioni e ad elaborarli in modo adeguato e rispondente alle aspettative. Non ho in mano dati precisi, ma, oltre alla soddisfazione per l'iniziativa, mi sembra di poter osservare che le recensioni e la partecipazione sono aumentati in modo considerevole dopo l'avvio del GustaPremio.
ÂÂ
22/09/2012
Dimenticanza finale: siccome nessuno dei due beve caffè, la cameriera ci propone un nocino, il Mallo, che io accetto MALVOLENTIERI :) :) :win: :win: :win: Buonissimo! Sa da noci... :) :) :trink1: