Sono entrato alla Bella Napoli con un certo languore allo stomaco, sia perché erano le 23,15 e sia perché il concerto/corale/rappresentazione teatrale cui siamo andati ad assistere è stato un po’ paccoso.
Tra madrigali del 1300, kyrie del 1500 e robette strane del Salieri, guardavo più che altro il leggìo sul pianoforte, quando l’assistente della pianista girava le pagine, per intuire quante ne mancassero alla fine… anche perché le alternative alle cose sopra erano lunghi assoli di piano, o terzetti con piano, violino e violoncello, con modulature simili alla Dodecafonia di Schoenberg… dissonanze terrificanti per la mia mente non musicalmente professionale. ÂÂ
Ma l’Elisa era una corista e il palcoscenico molto importante (il teatro Ristori, da poco ristrutturato, tra i più famosi di Verona)… cosa non si fa per i figli… :)
C’è anche uno spiffero di aria gelida che mi arriva sul coppino, quando mi siedo al tavolo assegnato dal cameriere e fuori ha appena cominciato a piovere. Resisto poco, e quasi subito ci spostiamo autonomamente al tavolo vicino, libero, in un ambiente sgombro, quasi asettico. L’aria cala un po’, ma c’è sempre una temperatura bassina per noi.
Da bere io prendo una Mc Farland, una rossa irlandese di malto e luppolo, da 5,6 gradi, che a me piace molto, caramellata, quasi tostata, lontano sapore di miele misto a liquirizia. La Marta una piccola, modesta, bionda alla spina, marca dimenticata.
Il cameriere ripassa vicino a noi dopo averci portato da bere… ci vede spostati al tavolo vicino… si ferma e ci fissa con uno sguardo tra il severo e lo scocciato… non parla… “eh… gavèa l’aria freda sul copìn…” minimizzo io… Lui allora prosegue oltre, verso gli altri tavoli, senza rispondere. Era notte, saràstato stanco, ma il suo atteggiamento non mi è piaciuto. Ho anche pensato di mandarlo in un posto, ma non gliel’ho detto.
La pizza è favolosa, niente da dire, è una delle migliori di Verona. Abbiamo preso entrambi la Bufala, molto semplice, una specie di margherita con pomodorini cirietti, mozzarella di bufala e basilico. Appena una goccia di ottimo olio sopra. Bordo morbido, simil napoletana, niente segni di bruciatura, pasta ben cotta, gusto di roba fresca, profumata, eccellente. Tempi di preparazione ottimali, di notte ormai c’era poca gente.
Andiamo a pagare un conto totale di 21 euro e vedo (a differenza di molti altri posti della provincia di Verona) che è stato messo in conto il coperto, un euro e mezzo a persona. Va beh… ci può stare, siamo pur sempre a pochi passi dall’Arena e da Castelvecchio e anche la posizione si paga… ci sono altri posti dove il coperto si paga lo stesso e non sono nella stessa posizione (sempre ammesso che con il coperto si paghi la posizione... ma i soldi che entrano sono uguali a prescindere).
Il cassiere sta chiacchierando con un suo amico. Non ci considera molto, incassa i soldi senza neanche guardarci e ci dice “arrivederci” interrompendo per una frazione di secondo il dialogo col suo amico senza distogliere lo sguardo da lui. Non mi è piaciuto neanche questo.
La pizza rimane strabuona e, forse, con il successo (hanno da poco aperto un altro locale di fronte, sulla stessa strada) prendono il cliente con un’aria un po’ di superiorità. Cinque cappelli la pizza e i tempi di preparazione/servizio, quattro la mia birra, tre la birra della Marta e il prezzo complessivo, due l’ambiente freddo, un cappello in due al cameriere e al cassiere per il loro atteggiamento (poi vediamo come faranno a spartirselo :) ).
ÂÂ
30/09/2012
Servizio a parte non avete neppure speso molto,verona é una città splendida ma con molto turismo straniero e ho trovato spesso prezzi un po' "altezzosi" l'ultima volta ho pagato 4€ un cappuccino...