Recensione su Carpi a tavola Carpi
visitato da 7bis il 03.11.2012

Recensione su
Carpi a tavola
Carpi

Visitato il 03.11.2012
Consigliatissimo!!
Scritta da 7bis
Servizio: Ristorante

Spesa a testa: 35.50
Coperti: 1
4 commenti

Sabato mattina, il sole un po' si nasconde ed un po' fa capolino fra le nuvole.

Si sfrutta il ponte che ha dato il "LA" alla chiusura delle scuole per una passeggiata in bici con mia figlia.

Berretto di pile di Winnie The Pooh, sciarpina con orsetto anonimo, guanti a strisce multicolori ed anche la pigrizia finalmente è vinta. In sella a pedalare.

"Io ti seguo, senza dirti niente. Mi porti tu in piazza a Carpi a tavola"

"Ok papi, tanto la strada la so a memoria. Non dirmi niente, eh !?!"

Si è saltata la colazione, perché tanto poi si recupererà fra assaggini e sperimentazioni di leccornie nuove o desuete, provenienti da tante parti d'Italia.

Un po' per piste ciclabili, un po' per strade più trafficate, giungiamo in piazza zigzagando fra i pedoni che recano i sacchetti degli acquisti del mercato. Parcheggiamo e leghiamo le bici con due lucchetti e tre catene che tratterrebbero anche una carica di bufali inferociti. Inizia a riscaldarsi l'aria e berretti e guanti spariscono nelle tasche. Attraversiamo la piazza ed aggiriamo il castello.

La nostra meta sono gli stands della manifestazione “Carpi a tavola".

Prima sorpresa. Non c'è più la tensostruttura che negli anni scorsi occupava buona parte di Piazzale Re Astolfo, ma tanti banchi ben distanziati e riparati da gazebo tutti uguali, alcuni doppi.

Decidiamo di effettuare una perlustrazione di tutti i banchi, prima degli acquisti. Gli obiettivi minimi sono i pomodori secchi, le olivone ed almeno un buon formaggio.

La timidezza iniziale, impedisce alla bimba di accettare l'assaggio di tre olive giganti affondate in un condimento che pare delizioso.

Iniziamo le sperimentazioni di formaggi siciliani. Un pecorino stagionato che ricorda molto la consistenza ed il sapore del parmigiano è quello che ci piace di più. Lo confrontiamo immediatamente con il grana della Latteria di Mandrio, un paesucolo fra Carpi e Correggio: merita 5 cappelli, ma lo sapevo già, perché ogni tanto ci si ferma ad acquistarne.

Guardiamo e non tocchiamo la zona "dolci", dove torroni immensi di tutti i gusti invitano al saccheggio, così come una pasticceria siciliana che riempe all'istante i cannoli con la crema. Una cioccolateria propone anche scarpe da donna, gufi, attrezzi da officina, motociclette e ferri di cavallo. Meglio allontanarsi in fretta altrimenti si correrebbe il rischio di lasciarci lo stipendio.

Rotto il ghiaccio, mia figlia, appassionata di sottoli e sottaceti, si fa irretire da conserve in vaso di carciofini, pomodorini, melanzane e peperoni ripieni. Uno meglio dell'altro, non saprei stilare una classifica. Mia figlia dice che la classifica parziale se l'aggiudicano i carciofini.

Un doppio banco ligure offre una sinfonia multicolore di focacce, che vista l'ora m'ispirano assai, farinata di ceci e pesto genovese, di cui mi pare di sentire ancora il profumo ed il sapore, dopo averlo assaggiato più volte su delle tartine. Bisogna tenere botta e continuare il giro. Le tentazioni sono ormai incontenibili ed inizio a vacillare. Chi si ferma è perduto!!! ... Si resiste, dobbiamo proseguire ... Ma è durissima ...

Dalla Liguria al Piemonte il passo è breve, ma qui ci si ferma. Un meraviglioso formaggio stagionato ci strappa più di un assaggio, ma poi capitoliamo di fronte ad un malizioso pecorino con tartufo nero stagionato in fossa (35,00 € al Kg, per una spesa di 7,50 €). Ne approfittiamo per mettere sotto i denti anche alcune fettine di salame equilibratissimo.

Bypassiamo la cantina che dispensa lambrusco ed un paio di mielai, di cui uno con l'Ape Maia appesa in bella vista, diversi norcini del 21° secolo che propinano porchetta a gò-gò ed un panettiere pugliese che smista pani giganteschi.

La Puglia ci attira per delle candide mozzarelline a tutto tondo che fanno l'effetto delle ciliegie: una tira l'altra! Interrompiamo il circolo vizioso sorbendo del maiuscolo olio verdognolo pugliese, che ha sapientemente innaffiato dei pezzi di quel panone elefantiaco.

Cerchiamo di sfuggire alla morsa dell'istigazione al peccato gastronomico.

Uno stand spliambertese ci delizia con prodotti di una volta come il savor, che mia figlia si rifiuta di assaggiare, forse intimorita dal pentolone enorme, stracolmo di un qualcosa che non riconosce ed il cui colore non la attira.

Da Alba apprezziamo due tipi di salse tartufate su crakers, una bianca ed una nera. Sapori nuovi e giudicati benevolmente da mia figlia.

Abbiamo già passato il giro di boa, attraversiamo lo stretto e siamo in Sicilia. Prima testiamo i pomodori secchi, ciliegini e San Marzano, poi ci facciamo riempire un bel sacchetto per 10,00 € (25,00 € al Kg) con massiccio sbilanciamento per i ciliegini, meno salati e più saporiti. Una vera voluttà che vivacizzerà la tavola.

Giusto di fronte ecco le olivone che piacciono a mia figlia. Sono 10,50 € (18,00 €/Kg) di verdi e polpose olive, che io non assaggerò perché proprio non mi piacciono. Compenso con uno spicchio d'aglio, però è troppo piccante.

Un chilo di bellissime castagne di Fontanaluccia (5,00 €) in previsione di San Martino, sembrano porre la parola fine al nostro tour, che c'impedirà di pranzare compiutamente una volta giunti a casa.

Ma ci sono no ancora un paio di agguati.

Una ricotta stagionata sarda fa da apripista ad un pecorino stravecchio preparato dal pastore. Il gusto forte, potentemente intenso, con marcate tonalità anche piccanti, si diffonde lentamente nel palato, in un crescendo maestoso di emozioni gustative, come se ci fosse abbuffati di un bouquet di mille essenze, mentre invece ne è bastato uno scricciolino. Mi è parso come in uno spettacolo pirotecnico, dove si sente il botto, poi quando tutto sembra finito, ecco altri ghirigori infiammarsi nel cielo, cascate di scintille variopinte, evoluzioni arabesche nel buio rischiarato di sgargianti colori che turbinano senza fermarsi ... Sublime ... Il budget non consente di appropriarsene, ma nel pomeriggio tornerò per impossessarmi di questo incredibile monumento sardo. Mai assaggiato in vita mia un formaggio del genere, che da il meglio dopo averlo deglutito e magicamente continua a regalare emozioni anche se ormai è già sceso nello stomaco ... Incredibile … Davvero divino … Non ci sono cappelli a sufficienza per classificarlo …

Bene, adesso si può proprio andare … O forse no?!?

Da Sestola sono scesi per rimpinzare i carpigiani di borlenghi e tigelle … Sì, tigelle e non crescentine anche nei cartelli … mah …

Con la scusa di far assaggiare un borlengo a mia figlia, incuriosita da quel disco che assomiglia in prima battuta ad una piadina, poi diviene più simile ad una crèpe, si conclude per davvero la mattinata (è quasi l'una!!!). Tenero e croccante al tempo stesso, farcito con un parmigiano sopraffino ed un “cunza” che lo ammorbidisce il giusto e lo completa a dovere … 2,50 €, proprio buono … fortunatamente mia figlia ne assaggia solo tre o quattro bocconi, perché è già sazia e soddisfatta della sua annuale gita turistica a “Carpi a tavola”, nonostante per la prima volta non ci sia la cioccolata calda.

Riattraversiamo la piazza, mettiamo il bottino nel cestino della bici e felici e sorridenti torniamo a casa a mostrare i nostri tesori alla mamma.

4 commenti

joy
04/11/2012
Bella descrizione della mattinata fra le varie tentazioni gastronomiche italiche :sbav:
tata
04/11/2012
Bellissimo, volevamo venire anche noi, ma in questi giorni nella nostra zona siamo stati presi di mira dai furti a raffica...speriamo per il prossimo anno.. :cry: :mad: :mad:
7bis
04/11/2012
Grazie :-) In effetti ho dimenticato qualche stands, come quelli con i funghi di Borgotaro e quello tirolese ... ed altri ancora. Tata, spero che non siate stati visitati anche voi e che acchiappino i responsabili. Da noi sono passati esattante un anno fa', ma fortunatamente casa nostra è stata saltata.
tata
06/11/2012
..da noi invece sempre esattamente un anno fa ..presi in pieno...
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