Quando si prende solo un caffé, per me è assai difficile elargire tanti cappelli, a meno che le sensazioni e le emozioni regalate dal contesto non prevalgano sullo scarno prodotto consumato.
Un mercoledì tardo pomeriggio, devo acquistare un po' di cosucce che mi serviranno nei giorni del ponte per alcune manutenzioni in casa, nonché le gomme termiche in offerta per le quali c'è una lunga doppia coda. In un primo momento credevo che la coda fosse una sola, ma dopo la prenotazione ve ne era una davvero fastidiosa per pagare.
Dato che siamo al n° 57 ed io ho l'85 e dato che ho terminato sia gli acquisti sia di aggirarmi tra gli scaffali, propendo per un caffè al bar della galleria del centro commerciale.
Mi spiace che non ci sia più la gelateria, ma si sa, le imprese aprono e chiudono, così come i locali.
Dietro al bancone, sotto alla grande insegna, ci sono due ragazzi che stanno chiacchierando e sridacchiando amabilmente con l'unico avventore ... Un loro amico??? ... Parrebbe di sì ...
Appena mi avvicino, uno dei due baristi interrompe il dialogo ed assume un piglio serioso e professionale, rivolgendomi l'attenzione con deferenza, quasi come uno studentello colto sul fatto dal prof. mentre sta copiando un compito.
Ordino un caffé macchiato, che mi pone sul banco con un gran sorriso, che stempera la compostezza marziale di qualche attimo prima.
Il caffè è bello nero, denso, corposo, ristretto, ... proprio come piace a me. Una schiuma densa e scura, con il centro bianco, lo ricopre.
Una micropausa rigenerante da 1,00 € che mi fornisce la spinta per riaccucciarmi in fila ... siamo al 71, ma ora, con un bel sapore in bocca, è decisamente più affrontabile ...
Buono, 2 cappelli