Recensione su Agriturismo Mongiorgi I Salici Anzola dell'Emilia
visitato da 7bis il 18.11.2012

Recensione su
Agriturismo Mongiorgi I Salici
Anzola dell'Emilia

Visitato il 18.11.2012
Imperdibile!!!
Scritta da 7bis
Servizio: Ristorante

Spesa a testa: 20.00
Coperti: 1
13 commenti

Poco meno di 3 mesi fa', stavo sciappinando su internet per cercare un ristorante che mi aveva consigliato un'ex-collega, dicendomi che si mangiavano molto bene gnocco e tigelle e che c'era un bel parco, dove i bambini potevano giocare in tranquillità e sicurezza, lasciando che i grandi finissero le loro chiacchiere ( … e non solo!!!) a tavola.

In effetti non si ricordava bene il nome, mentre le indicazioni per arrivarci erano chiare ed esaustive: “ … Mah … sì, è in campagna, non è proprio sulla strada … un po' in dentro … tra Modena e Carpi … mi sembra … siamo passati da Casalgrande … no, no … da Cognento … comunque si mangiava bene ed abbiamo speso poco!”

Armato di pazienza ho sperimentato tutti i motori di ricerca del globo terracqueo telematico e sono capitato casualmente su una recensione di GustaModena di golosona.

Ora mi trovo qui a rievocare l'estate ed a ringraziare la mia ex-collega dal senso dell'orientamento sopraffino, perché mi ha permesso di scoprire questo sito, di appassionarmi alla lettura delle esperienze enogastronomiche altrui (e non solo di quelle) e di trovare anche diletto nel cimentarmi personalmente nella scrittura delle mie similari avventure. Mia figlia brontola un po', perché quando mi vede al computer dice che sono sempre su GustaModena e mi chiede se sto scrivendo una recensione. Ora vorrebbe che recensissi anche quello che mangiamo a tavola, i vasetti di sottoli che ci regalano o quante verdure abbiamo in frigo.

In questo preciso momento mi si è appollaiata sulla spalla sinistra curiosa di leggere quanto sto digitando, dato che sa che avrei descritto il pranzo odierno.

Tutto questo preambolo è dovuto al fatto che la sorpresa domenicale per la bimba consisteva nell'andare a mangiare in quell'agriturismo dei “punti stampati”, di cui avevamo visto le foto di ambienti rustici che a noi piacciono molto.

La giornata grigia ed uggiosa, ma fortunatamente non piovosa, ci ha permesso anche di fare due passi su e giù per collinette ricoperte da un tappeto di foglie crocchianti, un coloratissimo manifesto dell'autunno, come lo si ricorda fin dai primi anni di scuola. Dopo aver attraversato un boschetto, la passeggiata a respirare la campagna umida, guardando in basso verso un laghetto recintato da siepi, è servita per far trascorrere qualche minuto funzionale per abbassare l'alcolemia prodotta dal nocino delle streghe prima di mettersi alla guida. Me lo sono proprio gustato … consistenza liquorosa, morbidamente denso, dagli aromi intensi e dolciastri come quello che fa in casa mia mamma, ma con un volume alcolico più alto, che non ne nasconde le note fruttate che invogliano a fare il bis … ed in effetti un gocciolino in più, solo per risentirlo sulla lingua, c'è scappato …

Prima di uscire ci siamo dilungati in una piacevolissima conversazione al piano superiore, in cima ad una ripida scala che ci ha dischiuso un angolo estremamente rustico e romantico del locale, con il tetto spiovente e pochi tavoli tavoli disposti su pavimenti a diverse altezze ed un'intima stanzina con un grande camino che pare uscita da un libro di favole illustrato. Il luogo ideale per una cenetta tête à tête … anche se per chi deve arrampicarsi fin lassù con piatti e vassoi bollenti in mano immagino che la magia del posticino assuma ben altri connotati. L'affabile e sempre sorridente ospite ci ha accompagnato lassù, su nostra esplicita richiesta di vedere un angolo del locale di cui avevo letto le descrizioni altrui, ma che visto di persona trasmette tanta cordialità e tanta calda e genuina accoglienza, proprio come quella che ispira il nostro padrone di casa. I racconti sul senso civico, su proposte d'affari vietate ai minori e su recenti eventi di cronaca che hanno toccato una grossa fetta della nostra terra sono stati gli ultimi ameni momenti prima dei saluti e dei ringraziamenti suggellati da una bella stretta di mano.

Il nocino era stato preceduto da due ottimi caffè preparati con capsule. Mi dovrò ricredere sulle nuove tecnologie, perché sono rimasto piacevolmente sorpreso dal risultato di queste macchinette moderne.

Per un attimo avevo temuto che mia figlia terminasse la sua coppetta di mascarpone, perché avrei dovuto chiedere di portarne un'altra. Ho però dovuto calcare ben bene la mano sul fatto che sotto a quella delizia morbida e vellutata, quasi come se fosse lievitata, c'era un pezzo di ciambella imbevuto nel caffè. Le scaglie di cioccolato erano il giusto accompagnamento di un dolce davvero squisito. Per la prima volta avrei bissato il dessert, anziché pizze, primi e antipasti.

Le cipolline al balsamico, stranamente, sono state saltate da mia figlia, forse sviata dal colore scuro al quale non è abituata. Quelle che fa la nonna sono belle bianche e si trovano nei vasetti e non in una ciotolina. Meglio così. Ce le siamo divise equamente io e mia moglie (a lei il 35%, a me il restante 65% ) … si scioglievano in bocca … Peccato che non c'era il pane (ahi, ahi, ahi … che dimenticanza imperdonabile!!!) per fare la scarpetta, ma forse è stato un bene, perché forse non ci sarebbe stato lo spazio sufficiente. Io sono un appassionato di pane e prodotti da forno. Ne mangio in gran quantità, ma stavolta non mi sono accorto della sua assenza se non al momento della voglia di “pucciare” il sughetto delle cipolline. In realtà è una mancanza di cui non ci siamo accorti, presi dall'assaporare il calore dell'ambiente, una stanza con una stufa a legna con solo un altro tavolo oltre al nostro, il pavimento in cotto di una volta, le due finestrelle con appoggiati vasetti e bottiglie di vetro blu e con le inferriate tipiche di una vecchia stalla che davano su una veranda, che s'intravedeva al di là del muro di mattoni imbiancati attraverso due tendine ricamate ad intaglio.

Anche le patate al forno, con una saporita crosticina croccante, sono passate dal piatto di mia figlia al mio, mentre la quota spettante alla gentile consorte è rimasta nella sua disponibilità.

I due secondi sono stati recapitati alle mie due donne di casa mentre io ero chino sulle tagliatelle al ragù, di cui avevo chiesto una porzione ridotta.

Per mia moglie è arrivato un piatto con due fette di arrosto insolitamente alte ed insolitamente gustose. Io non sono un gran mangiatore di carne, ma quando è buona ne divento ingordo. L'arrosto è stato solo assaggiato, mentre la mia parte era terminare gli straccetti con rucola e grana di pertinenza della bimba, anche lei per nulla carnivora. Ha però esclamato per la tenerezza della carne “Sembrano delle caramelle dolci e gommose”, stupita dal fatto di mangiare della ciccia diversa dal carpaccio, il massimo consentito per la sua pigrizia masticatoria. Ha poi invitato i suoi due genitori preferiti a condividere con lei la squisitezza delle scaglie di formaggio,di cui era entusiasta. La porzione che mi è rimasta da finire consisteva in almeno i ¾ di quella servita, di cui il 100% di rucola, bella fresca e non invasiva. Devo confermare il giudizio delle mie due commensali sui secondi.

Ho apprezzato le tagliatelle al ragù, il mio secondo primo. Mia mamma, che non usa il computer, non potrà mai leggere che il ragù è come quello che cucina lei, ma aggiunto in quantità ancora maggiori (é questo che non deve leggere!!!) ... almeno mi pare …

D'altro canto, una signora seduta nell'altro tavolo ci aveva preparati alla bontà delle tagliatelle … ed anche di tutto il resto, così come della disponibilità ad organizzare una cena privata per 16 persone in un giorno di chiusura del ristorante, con un menù a sorpresa che ha messo d'accordo tutti.

Mia moglie ha faticato a terminare la porzione di tagliatelle che sembrava preparata per i miei ampi anfratti interiori. In effetti ho potuto terminarne due forchettate ed il ragù rimasto in fondo al piatto, giusto per aprire la strada a quelle mi sarebbero poi spettate di diritto.

Io e la bimba abbiamo optato per i tortellini in brodo. Mia figlia è una vera esperta. O meglio è un'esperta di cappelletti che prepara insieme alla nonna … Per fortuna le tradizioni si tramandano.

Ne ha divorato un bel piattone da grandi, come a casa, ed ha fatto i suoi commenti che condivido in tutto e per tutto. La pasta è più spessa di quella della nonna, che la tira sottilissima, e forse non si potrebbero mangiare “i 3 crudi”, cioè tre cappelletti che mia figlia assapora crudi prima di quelli versati regolarmente bollenti nel piatto. Il ripieno si sente bene ed è più salato di quello abituale: sa di prosciutto e salsiccia. Nel complesso buoni, nessuno rotto od aperto e si lasciavano mangiare volentieri. Non ne è rimasto neanche uno!!!

Di solito non ordiniamo mai tortellini o cappelletti o ravioli o similari in brodo al ristorante, perché il confronto con quelli casalinghi è sempre impietosamente e deludentemente perdente. Oggi hanno retto il confronto con dignità e questo mi pare un risultato davvero eccelso. L'eccellenza se la merita senz'altro il brodo nel quale sono stati cotti: quello sì era come quello della nonna, che lo prepara con le gallina o l'anitra di campagna della zia ed il doppione o la punta di petto, grassi ed ossuti, che poi mangia solo il nonno.

Come antipasto ci è stato servito un millefoglie di patate. Essendo all'inizio, con mio grande dispiacere, mia figlia se l'è sbafato fino all'ultima fettina di patata, impedendomi di finire i suoi avanzi che non c'erano. Una vera prelibatezza, dove il prosciutto cotto, il parmigiano e la besciamella si fondevano in un connubio apparentemente semplice ma di grande soddisfazione per il palato.

Abbiamo terminato le due bottiglie d'acqua naturale imbottigliata a Tarsogno, un paesuculo sull'appennino parmense ricco di fonti che conosciamo molto bene e dove abbiamo trascorso una settimana quest'estate, oltre a tornarci molto spesso.

Mia moglie ha soltanto assaggiato il lambrusco della casa. Io ne avrei bevuto volentieri più dei due bicchieri autolimitati per motivi di sicurezza alla guida. Il colore rubino, anche dell'abbondante schiuma, e le sfumature dal tannino all'amabile, mi hanno immediatamente fatto pensare di tornare per una cena con qualcuno disposto a sacrificarsi come autista. Il mercoledì della polenta, che mi attrae parecchio, però è troppo vicino … ma non è detto che non riesca a combinare qualcosa.

I due vouchers del valore di 30,00 € del Gustapremio sono stati usati con estrema soddisfazione e non ci è stato richiesta alcuna integrazione per la bimba.

La prova era ardua, perché dopo aver letto tante recensioni non solo assai positive ma anche accorate, le aspettative erano decisamente alte. Devo dire che la soddisfazione è stata piena e mia moglie, che la pensa sempre diversamente da me, oggi era del mio stesso parere. L'ambiente ci è colpito ed aggradato molto per il suo sapore rustico, con i tavoli spaziosi e con tanto spazio a disposizione. Anche la stazione sulla quale era sintonizzata la radio (questo potrebbe essere un aspetto da rivedere, magari diffondendo musica preparata ad hoc, anziché lasciare la radio) ha trasmesso della musica che ci è piaciuta. La cameriera è stata gentile, sorridente e veloce, mai invadente.

L'anfitrione ci ha accolti con calore (non solo quello della stufa a legna) e coccolati con giustezza … ci siamo sentiti davvero bene ed è stato naturale fermarci a chiacchierare al piano di sopra a fine pasto.

Mia figlia, appena usciti, prima di salire in auto, mi ha chiesto: “Papi, ce ne hai di punti per tornare un'altra volta?”

Alla mia risposta negativa, ha ribattuto: “E allora prendili, no?!?”

Si sa, i bambini hanno sempre ragione …

Ma credo che ce l'abbiano anche tutti i recensori di questo locale che mi hanno preceduto, che ringrazio e che, senza saperlo, mi hanno spinto ad accaparrarmi gli ultimi due Gustapremi disponibili …

Ma ho avuto ragione anch'io a concentrarli su quest'unica scelta, perché ha regalato a me ed alla mia famiglia una bella esperienza, non solo gastronomica ma anche umana ...

13 commenti

testapelata
19/11/2012
Le Tue recensioni sono sempre gradevolissime da leggere, scorrevoli ed al limite del poetico . Questo posto (non lo voglio chiamare nè locale, nè agriturismo, nè con qualsiasi altro nome "conosciuto") viene descritto da tutti con "esaltazione" sia parlando di cucina, che parlando di ambiente che, ed è una cosa molto importante, da un punto di vista della "umanità" del proprietario. Ho notato che le prime recensioni, molto datate, non erano così piene di enfasi, tutt'altro . Colgo l'occasione per rimarcare un "fuori tema" : non sarà che quando ci troviamo di fronte ad una serie di recensioni il cui giudizio minimo è "IMPERDIBILE" ci automettiamo in soggezione e non critichiamo nulla ? ps la mia "elucubrazione mentale" non è riferita a fatti o personaggi realmente esistiti :rofl:
7bis
19/11/2012
Grazie testapelata :) A dire il vero, mentre scrivevo non mi veniva un termine adatto per definire il "posto", come l'hai chiamato tu, perché tutti mi parevano inadeguati. Colgo il tuo "fuori tema", perché personalmente sono piuttosto esigente e ci tengo a verificare di persona le opinioni altrui, soprattutto quando convergono su pareri estremamente positivi. Ieri ero quindi partito da un lato con la speranza di vivere un'esperienza gradevole come quelle recensite ultimamente da altri clienti, dall'altro con l'idea di tastare e testare che non vi fosse una sorta di sudditanza psicologica nell'approccio o nelle recensioni. Il risultato è: buona la prima :yes: e tesi non dimostrata la seconda :no:. In effetti l'assenza del pane a tavola e la radio sono le pecche che ho riscontrato, ma che nel complesso non hanno inciso nel mio giudizio globale, che si basa su parametri ovviamente soggettivi, perché non sono un critico gastronomico da Gambero rosso ed gni parere credo che sia opinabile. La valutazione viene influenzata anche dal clima dell'esperienza, oltre che dal cibo (tra l'altro anche i tortellini sono migliorabili, secondo il mio palato). Tuttavia non ci troviamo davanti a parametri così chiaramente definiti come per esempio i punteggi che danno i giudici del pattinaggio artistico o dei tuffi in base alle difficoltà o agli elementi proposti ed in che modo ... o almeno credo ... Credo inoltre che l'automettersi in soggezione, forse per un consapevole o meno bisogno d'inclusione o d'omologazione, facendosi influenzare dalle recensioni altrui rientri abbastanza nella normalità, anche se personalmente io esprimo tranquillamente quello penso, reputandolo accettabile tanto come chi la pensa in modo completamente opposto al mio. Quando poi si tratta di raccontare un pasto in un ristorante, si delinea una specie di fotografia, soprattutto se è la prima volta che si frequenta quel locale e non si possiedono termini di paragone. Detto questo, come giustamente suggerisci, sarebbe probabilmente più sensato spostare queste riflessioni in un'altra parte del sito. Lo spunto a mio parere è molto interessante.
mongi
19/11/2012
Grazie 7bis della visita e per quello che ai scritto..... Piacere di averti,avervi conosciuto..... Testapelata:parlo del mio caso...per fortuna che dalle prime recensioni ad oggi qualcosa e' cambiato e mi sembra di capire in positivo....nel limite del possibile a noi piace migliorarci e cercare di dare sempre il meglio che possiamo....a volte ci riusciamo e a volte no come alcune recensioni dimostrano....dal punto di vista dell'umanita'del proprietario (gestore) cioe' io,bhe'....questa e' una cosa non in vendita,o ce l'hai...o non ce l'hai....
7bis
19/11/2012
mongi, il piacere della visita e di averti conosciuto è stato nostro :) Speriamo di riuscire a tornare quanto prima sia per provare altri piatti sia per scambiare altre piacevolissime chiacchiere ... o sono conversazioni??? :mmm:
mongi
19/11/2012
Chiacchere che si traformano in conversazioni......in confronti ed esperienze di vita :chuckle:
Zemian
20/11/2012
Colgo anche io lo spunto di Testapelata e la successiva riflessione di 7bis per esporre quanto segue. Quando mi approccio ad un locale con una serie infinita di giudizi che vanno dall’imperdibile all’imperdibile con lode lo faccio con un pelino di scetticismo non polemico… vale a dire che sono consapevole che magari qualche giudizio può essere generoso tuttavia quando entro lascio la pistola della critica a casa (ergo non entro con queste certezze in tasca altrimenti il mio pasto ed il successivo giudizio ne sarebbero comunque inficiati). D’altro canto mi approccio anche con la curiosità di provare un ottimo locale dove delle persone hanno mangiato ottimi cibi ed hanno provato delle ottime sensazioni… se fossi ottuso mi rinchiuderei nel pensiero di cui al punto precedente e mai avrei scoperto e/o scoprirò nuovi posti dove si mangia e si sta bene solamente perché molto sponsorizzati da altri. Ciò detto, la mia risposta alla domanda di Testapelata è: NI. La parte di si è dovuta ad una certa attenzione nell’esprimere il giudizio soprattutto nel caso vi sia molta distanza tra la mia opinione e quella altrui (per intenderci 1 o 2 cappelli versus una media di 5). Il dubbio che mi viene è pirandelliano, appunto una sorta di realtà soggettiva: ma saranno tutti gli altri “sbagliati” o starò sbagliando io? Non per essere democratico o buonista per forza, ma qualche interrogativo (pur credendo di non essere sordo nel naso e sufficientemente cibo istruito) me lo pongo (da notare che la QDP – Quaresima Del Petulante – è già finita). La parte di no è riferito al fatto dell’autosoggezione: non si tratta di crearsi dei timori riverenziali verso il locale e/o ristoratore bensì prima di andare in un fiume in piena munirsi di un buon salvagente. In altre parole, metti che lo Zemiano vada in un locale pluristimato ed incappi in una prestazione decisamente negativa… piuttosto che recensire parimenti molto negativamente me ne sto zitto e provo a tornarci per fugare i miei dubbi (s’intende non in presenza di comportamenti scorretti nei confronti dei quali non ho ritegno alcuno). Può essere considerato un atteggiamento vile ma forse è il più “garantista”… nei confronti del ristoratore e nei confronti dei gusti degli altri recensori. Tutto ciò… ripeto… solo in presenza di un locale pluristimato e con mia impressione negativissima. Se anche in seconda battuta si confermasse la prima performance… beh… a quel punto c’è da chiedersi se io sia sordo nel naso o se i gusti degli altri recensori siano così differenti dai miei. :-)
7bis
21/11/2012
Zemian, concordo in pieno con te per quanto concerne la premessa e le motivazioni della "parte di sì" e della "parte di no", che hai espresso con molta chiarezza. :cheers: Da lì in poi però concordo con me stesso, cioè ... ... Se al primo colpo trovo complessivamente deludente un locale di cui altri hanno intessuto lodi e complimenti, dopo le caute e sensate riflessioni sulla falsariga del dubbio pirandelliano, mi sento pienamente legittimato ad esprimere un giudizio negativo, senza il timore di incorrere negli strali altrui né di mancare di delicatezza o rispetto verso i precedenti recensori. Lo stesso concetto per me vale anche invertendo le valutazioni: se per me il voto è 5 cappelli e la media è 2, recensisco ugualmente imperdibile. Poi la seconda possibilità non si nega a nessuno ed il punteggio può anche cambiare notevolmente. Reputo che ogni recensione sia accettabile in sè e per sè ... ed anche corretta e di stimolo, seppure fuori dal coro. D'altronde non si dice che l'eccezione conferma la regola e che la diversità è una ricchezza? :)
testapelata
21/11/2012
messaggio agli amici responsabili del sito e/o moderatori: che ne direste di spostare questa interessante discussione (che ho volutamente provocato) nel forum ?? :clap: magari con il titolo "DA IMPERDIBILE A POTEVA ANDARE MEGLIO ......e viceversa" perchè effettivamente, quello che oggi è andato male , domani potrebbe migliorare e vicevera !!!! :yes:
Reginalulu
21/11/2012
Sono d'accordo! :) Se vuoi aprire tu il post, con una breve descrizione della disussione e con il link a questa non occorre altro :) :)
testapelata
21/11/2012
discussione fuori tema spostata qui : http://www.gustamodena.it/lavagna.php?cod=3933
mongi
22/11/2012
Urka che dibattito....... Io comunque se voglio scrivere una recensione non mi faccio influenzare dalle recensioni precedenti.....
7bis
23/11/2012
Sì, è partito un dibattito bello tosto!!! :mmm: Sarà "colpa" della mia recensione, dell'intuizione di testapelata, del rilancio di Zemian o della cucina di mongi ??? :mmm: Se mi mettessi dalla parte del ristoratore, sicuramente preferirei ricevere recensioni sincere ed oneste, nel bene e nel male ... non aggiustate per compiacere qualcuno o influenzate da fattori estranei a quello che è un prodotto ed un servizio che offro. :sun:
mongi
28/11/2012
7bis.........concordo!!!
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