era la prima volta che mi recavo in questo locale, che non ha pari: un ponte tra passato e presente, qualcosa di fuori dal mondo, direi quasi un altra dimensione come potrebbe essere il mondo di JRR Tolkien e il nostro MedioEvo
Il locale si presenta come un bar di paese con annesso sala ristorante, in tutto sono 2 sale.
La sala all'ingresso è quella bar, col bancone, ma è anche circolo ricreativo a disposizione della "collettività". E infatti quando siamo arrivati noi (22:15 del venerdi sera) un gruppo di ragazzi aveva preso il posto che immagino di giorno sia occupato da qualche vecchio pensionato che gioca a carte....Invece i ragazzi avevano unito 4 tavoli e stavano facendo un lan-party di qualche rpg genere fantasy (la versione pc dei giochi di ruolo pre internet...un nome su tutti D&D)
Voi vi chiederete perchè tanti dettagli e tante similitudini su questo aspetto....il motivo è presto detto...il cameriere era un ragazzo coi capelli rossi e crespi e un lunghissima barba intrecciata con cura, che non avrebbe sfigurato nel ruolo del Nano Gimli nella Compagnia dell'Anello         MITICO!!
menù:
PRIMI
2x bis tagliatelle ai funghi e tortelloni vecchia modena (ripieno di ricota e spinaci, sugo pancetta e panna)
SECONDI:
2x gnocco e tigelle con affettati misti e formaggi
1x tagliata di cavallo rucola, grana e aceto balsamico
1x Campanone
1x caffè d'orzo
spesa 60.00E
I tortelloni erano ...ONI, 3 riempivano un piatto, fatti a mano, ottimi
ottime e fatte a mano anche le tagliatelle, forse un po troppa panna
il gnocco era fritto nello strutto (e questo è sempre un pregio perchè il gnocco fritto è un pordotto della tradizione, nato quando in emilia l'unico olio che si trovava nelle case era quello di lino x i mobili , oppure quello di noci, ma per cucinare c'era solo lo strutto) e le tigelle erano panose, ma con la mollica asciutta e leggera (tigella di pianura panosa)
Il salume era quello di GIGI, immancabili i ciccioli, in versione "campagnoli"
piccolo escursus sulla tassonomia delle crescentine (aka tigelle), io le divido in 2 macrocategorie:
di montagna, l'originale sono panose, perchè dovevano saziare col pane...il companatico una volta era un lusso....
si dividono in 2 sotto categorie: quelle con crosta spessa e mollica compatta tipo gnocco ingrassato fatto in casa tipiche della zona collinare fino a Pavullo, poi c'è il tigellone dell' Alto Frignano, che invece ha la crosta sottile e friabile e una mollica piu "bagnata" ed è grande quasi quanto una piadina
di pianura:a loro volta si dividono in quella panose, ma con una mollica leggera e asciutta che assomiglia a quella di un bauletto o di una crocetta/coppia e ci sono quelle moderne, dei ristostanti tigellerie, che sono vuote, sottili come dei cracker vitasnella, perchè le giovani e viziate generaizoni possano consumarne in abbondanza e con loro tanto salume
19/11/2012
esco dal tema ristorante e prendo lo spunto per ricordare ai più giovani quanto Tu hai detto nel passaggio: > "in emilia l'unico olio che si trovava nelle case era quello di lino x i mobili , oppure quello di noci, ma per cucinare c'era solo lo strutto" < :clap: :clap: :clap: ritorno al Circolo Faeti : assolutamente da provare :yes: :yes: :yes: