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 Venerdì scorso mi sono recato al Rubbio per una cena di compleanno a "tema sport". Eravamo in 17, vestiti come degli sportivi (uno diverso dall'altro). Avevamo giàavvisato il ristorante che saremmo arrivati vestiti un po' strani, ci era stato dato l'ok senza alcun problema e anzi i giovani camerieri e il titolare ci guardavano divertiti. Decidiamo all'unanimità, bis di primi (tortelloni vecchia Modena con sugo di pancetta e strozzapreti con rucola e selvaggina) poi gnocco e tigelle. Ci facciamo portare anche tortelloni burro e salvia per i tre vegetariani al tavolo. Da bere vino della casa a fiumi, acqua naturale e frizzante. I primi ci vengono presentati su dei vassoi per 3/4 persone quindi le porzioni non sono abbondanti, ma molto gustose e saporite. Ma il meglio deve ancora arrivare: il gnocco fritto è poco unto e molto delicato. Le tigelle sono morbide e sottili, e non troppo secche e friabili (io le preferisco così). Affettati freschi e di buona qualità. Con gli amici commentiamo la cena osservando che la cucina emiliana dovrebbe essere preparata proprio così, per non essere troppo pesante. Come dolce arrivano piatti di crostate e torte miste senza infamia e senza lode, poi caffè, e diverse bottiglie di amari. È uno dei pochi posti che vedo servire in tavola, oltre al classico Nocino, il Bargnolino: liquore piacentino ottenuto dalle bacche di prugnolo di cui io vado matto. Ci attardiamo con chiacchiere e festeggiamenti, e siamo uno degli ultimi tavoli ad uscire dal locale. Spesa a testa euro 25, forse per questo non mi sento di dare cinque capelli.ÂÂ
09/12/2012
Scusa ma non è un prezzo da 5 cappelli?