Per festeggiare la seconda vittoria stagionale, conquistata a Pavullo contro una diretta concorrente per l'obiettivo salvezza, ci fermiamo in questo ristorante argentino che si trova proprio sulla strada per il ritorno a casa.
Il locale è accogliente. Su una parete ci sono una foto di Maradona e una di papa Wojtyla. Accostamento insolito e coraggioso, un po' come mettere Moana di fianco a Madre Teresa. Ma a loro modo sono stati due eroi, anzi quattro! Dal soffitto scendono tante bottiglie di vino, incatenate e capovolte.
Qui fanno un po' di tutto (anche pizza, gnocco e tigelle) ma, considerate le origini dei gestori, non scegliere della carnazza mi sembra un delitto! Convinco quindi il nostro mitico portiere a dividere con me un'abbondante parillada (minimo per due persone).
Siamo in nove e per iniziare ordiniamo empanadas per tutti. Si tratta di fagottini di pasta ripieni di pollo oppure di prosciutto e formaggio. Un compagno di squadra, da poco di ritorno da un viaggio in Argentina, ci dice che non assomigliano molto agli originali (ma questo potrebbe dipendere anche dalla zona in cui li ha assaggiati lui...). Nemmeno io li trovo molto interessanti ma resta il fatto che vengono tutti spazzolati via.
Prima ancora dei fagottini, il simpatico gestore ci aveva però fatto arrivare due pizze tagliate a spicchi, utilissime per ingannare l'attesa!
A seguire ancora pizza per tutti, a parte per le due fogne giàmenzionate ad inizio recensione. D'altra parte il girone d'andata è finito e, vista la lunga pausa invernale (manco giocassimo all'aperto...), possiamo permetterci una bella magnata!
Ed ecco arrivare sua maestàla parillada, adagiata su un'efficacissima griglietta che permetteràalla ciccia di non raffreddarsi prima di essere arrivata a destinazione e cioè nella mia panza. In abbinamento una ricca porzione di buone patate al forno. Tutto molto buono a parte la salsiccia, solo discreta. Notevole la tagliata con rucola e grana.
Da bere le solite caraffe di birra e coca (due e due).
Rischio di esplodere e non me la sento di affrontare il dolce. Alcuni, quelli della pizza, lo prendono.
Poco dopo il sempre più simpatico gestore ritorna e offre un assaggio di mascarpone con torta Barozzi a chi si è tirato indietro. A questo punto non posso sconigliare ancora e accetto. Il dessert è impiattato con cura, la consistenza e il gusto del mascarpone sono ottimi e la Barozzi è davvero la Barozzi (plus). Giù il cappello.
Chiediamo il conto: fanno 24 per i carnivori e 15 per i mangiatori di pizza. Insistono per offrirci un limoncello ma ormai è tardi, la strada per il ritorno è ancora lunga e c'è pure il rischio neve. Desistiamo e salutiamo.
Complimenti a questi ragazzi che ci sanno davvero fare. Peccato che Pavullo non sia proprio comodo ma se ci ricapiteràdi giocare da queste parti la scelta del ristorante saràfacilissima.
Un solo appunto che poi vuol essere un suggerimento: in un ristorante argentino non dovrebbe mai mancare la Quilmes, un'ottima birra che raramente si trova nei locali della nostra zona!
23/12/2012
Anche io l'avevo addocchiato e mi sa che prima o poi lo provo! mi attira la tua parillada, però con un buon bicciere di vino!