Recensione su Ca' Penelope Gorzano di Maranello
visitato da fabiofer il 06.01.2013

Recensione su
Ca' Penelope
Gorzano di Maranello

Visitato il 06.01.2013
Imperdibile!!!
Scritta da fabiofer
Servizio: Ristorante

Spesa a testa: 26.00
Coperti: 1
14 commenti

 

Quando penso a un agriturismo penso sopratutto a un posto bello.  Un posto che certamente abbia gli animali, gli orti e gli alberi da frutta, le stalle ristrutturate e i mattoni a pietra vista, tanti vasi pieni di fiori e qualche insegna in legno intagliato. E di solito quando penso a posti cosi' mi viene subito fame, perche' so che nella cucina in angolo sicuramente qualche mamma di una volta sta impastando come si deve la sfoglia per i tortelli.  In effetti mi reputo un cacciatore di agriturismi, e - davvero - quando esco scontento da un agriturismo rimango proprio triste, perche' e' come se qualcuno mi avesse infranto un sogno.. Ca' Penelope era nel mirino da un po'. Lo puntavo da parecchio, lo avevo studiato. Era segnato sulla mappa del Risiko come obiettivo di queste vacanze. Quindi, alla proposta del padre di un pranzo di famiglia con fidanzate al seguito in occasione della Befana non ho aspettato il parere di tutti, ho semplicemente chiamato, trattato il menu, preso cosciienza del prezzo - 23 euro a testa piu' il vino - e comunicato ai parenti la meta. Per inciso: Ca' Penelope ha 15 coperti, e la domenica a pranzo è chiuso. Ma per noi sei Fabrizia fa un'eccezione e ci apre apposta: può esserci miglior inizio?? Il posto è delizioso: una fattoria a tutti gli effetti, con mucche e galletti che scorrazzano allegramente e asini che ragliano ridendosela spassosamente. E' in fondo a una valletta alle pendici della collina di Gorzano, fuori da Maranello, quasi a creare un angolo di provincia modenese che non si discosta troppo dalla contea degli hobbit di tolkeniana cronaca contemporanea. La sala da pranzo e' ricavata da una vecchia stalla ed è arredata alla contadina ma con gusto ed estro, con una porta-finestra che  illumina permettendo alla vista di spaziare sulla collinetta restrostante.  C'è una bella energia a Ca' Penelope. Dopo i saluti e la presa di possesso della tavola, accompagnati da una serie di cover di De Andre' - a volume giusto senza interferenze per la conversazione - si sceglie il vino: vada per il grasparossa biologico della casa. Cominciano poi subito i gentili assalti delle portate.. Si parte con antipasti dell'orto: preceduti da un cestino di pane caldo fatto in casa, arrivano gambi di sedano con crema di formaggio, crostini con crema di melanzane e menta, bruschette alla salsa giardiniera, zucchine sott'olio con dadini di prosciutto e un pecorino stagionato con confettura di rose. Tutto fresco, tutto ottimo, con un encomio di riguardo per la crema di melanzane e il pecorino, il quale grazie al felicissimo matrimonio con la signora confettura può permettersi di girare un po' il capo a guardare i colleghi dietro di sè, ma giusto un poco. Tocca poi al piatto forte del giorno, le loro maestà i tortelloni verdi. Si presentano ruspanti, fieri, abbondanti, quasi a provocare il coraggio della fortunata forchetta omicida. Perchè mangiarli da un lato è peccato, ma dall'altro un passaggio obbligato, un macchiavellico male minore..prelibati, ottimi, entrano a pieno titolo nella top 5 del rrinomato concorso "I believe in tortellone forever". Intanto la prima bottiglia di grasparossa ci ha lasciat e incapaci di consolarci per la sua assenza ne ordiniamo subito un'altra. Il ricordo del tortellone è ancora fresco, quando Fabrizia ci porta una "variazione sulla giardiniera" a base di carote, sedano e semi di zucca oltre ad abbondanti lenticchie, per traghettarci verso i secondi.  Grazie a questo bel gesto la malinconia per i tortelli cala, il ricordo rimane saldissimo. SI aprono poi le danze dei secondi, scandite dai cestini di tigelle integrali servite dalle gentilissime ragazze di Ca' Penelope, che ci spiegano ccome l'agriturismo sia anche meta di percorsi di studio internazionali per ragazzi da tutto il mondo che vogliano fare esperienze all'insegna del biologico. Ma torniamo alle cose serie. Vere crescentine montanare col diametro non inferiore ai 9 centimetri, le tigelle colpiscono per la loro leggerezza: in contro--tendenza per un pasto di fine ferie, tendenzialmente sobrio, le tigelle si chiamano tra loro, scatenando uno scavo forsennato verso il fondo dei cestelli. Sono poi accompagnate da ottimi salumi, tutti freschi e profumati, e un battuto che da tempo non sentivo: il rosmarino e l'aglio equilibrati alla perfezione con una cremosità non eccessivamente dedicata allo spalmaggio ma con la giusta dose di resistenza. Buono anche lo stracchino, che solitamente non considero. Poi una vera chicca: grazie a una soffiata di un conoscente ero a conoscenza dell'unicità delle marmellate caserecce. Chiedo quindi, subito accontentato, un vassoio di marmellate locali, per concludere la strage di crescentine. Pera e cannella, Prugne al Savor, Amarene, Fragole, Zucca e Vaniglia. Le maiuscole ci stanno per un motivo.. Senza parole, semplicemente vanno provate tutte. Noi abbiamo disquisito mezz'ora per incoronare la preferita, che però non rivelerò per non far torto alle altre. Chiudiamo, satolli ma incapaci di rifiutare, con un elegante budino di cioccolato e ricotta su fettine di arancia caramellate. Delizioso. Caffè e nocini della casa, tante chiacchere e una passeggiata intorno a Ca' Penelo per per farci ridere ancora in faccia dagli asini, probabilmente divertiti dalla nostra espressione beata.   Quando ripartiamo, alle 5, la sensazione predominante è quella di una grande armonia.  Perchè quando oltre a mangiare benissimo si è anche stati benissimo, forse neanche i 5 cappelli rendono del tutto l'idea. Spero di avervi convinti.

14 commenti

Zemian
08/01/2013
Non so se mi hai convinto di più per cosa hai mangiato o come me lo hai raccontato... comunque sia convinzione sia.:-) Questo è uno dei posti che tante volte sfili in bici, lo osservi, pensi... ma come si mangerà??? Il dubbio ti fa perdere la pedalata... pensi... pensi... e poi, quando meno te lo aspetti, arriva chi te ne parla...:-) Certo è che la sensazione di farsi ridere dietro dagli asini deve essere unica... questa mi manca. :chuckle:
d.d.
08/01/2013
Anche io mi sono troppo convinta :) bellissima recensione :)
sanfelice62
08/01/2013
Sono anche io stato in questo locale, sottoscrivo in toto quello che hai scritto. Visto che sei appassionato di agriturismi ti consiglio quello diPonte Motta a Cavezzo gestito dal sign. Ugo Galavotti, dalla moglie e dalle sue figlie. Un gioiello, anche se è stato danneggiato dal terremoto. Se vuoi andarci verifica se ha riaperto. Trovi in GM i riferimenti quali indirizzo e telefono.
lukeforever
08/01/2013
Mi ai parecchio incuriosito, mi piace leggere rece cosi' entusiasmanti! Lo provero', poi se nn mi trovero' bene come ti sei trovato tu, ti mando il conticino..... :chuckle: Scherzi a parte, complimenti.
PIPPI
08/01/2013
Allora quando andate dite qualcosa che vengo anch'io! l'avevo notato una volta che sono andata nell'agriturismo a fianco. ma alla sera hai idea se fanno menu fisso?
fabiofer
08/01/2013
Grazie a tutti dei complimenti, fidatevi che li' non si sbaglia! Il menu' e' fisso a 23 euro anche la sera, ma visto che bisogna sempre chiamare per prenotare - e conviene farlo con anticipo perche' i coperti sono pochi - si puo' direttamente chiedere il menu.. E grazie del consiglio per il ponte motta, lo provero' sicuramente!! Ciao! :emu:
IlariaL
08/01/2013
:) complimenti per la recensione e per l'ottimo pranzo, devo ammettere che la descrizione delle marmellate della casa in abbinamento alle crescentine è favolosa..pere e cannella,wow :clap:
carolingio
09/01/2013
bravo fabio, buona anche la seconda! :)
Zemian
09/01/2013
Vèe Ilaria... visto che ultimamente vanno di moda i piatti "destrutturati"... io aspetterei a dire WOW... non vorrei che pere e cannella fossero prima la frutta e poi la canèla giù per il coppone! :uahah:
Rolando
09/01/2013
ma il prezzo è 26 o 23 euro?
fabiofer
09/01/2013
Ciao, il prezzo del menu' e' di 23 euro escluso il vino e gli amari. Noi abbiamo preso 2 bottiglie in 6 arrinvando a spendere 26 euro a testa. In pratica la bottiglia di lambrusco della casa costa 9 euro. Ciao
Martora
09/01/2013
Bravo Fabio, lo segnalo tra i locali da visitare, grazie! :)
iottisan
09/01/2013
Bella recensione, mi hai convinta!!!! Non avevo mai sentito questo posto, ma me lo segno nella Wish List!!!
sprizz
13/01/2013
RECENSIONE STUPENDA...COMPLIMENTI
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