Passato il periodo natalizio, decidiamo di inaugurare il 2013 scegliendo uno dei ristoranti che avevamo messo nella lista "dei buoni propositi culinari": l'Enoteca Di Vin Leone di Levizzano.
Il parcheggio non è un problema a Levizzano, anche se l'Enoteca è proprio di fronte al famoso pub "L'artista". Il ristorante si presenta bene, noi arriviamo alle 21 quando la maggior parte dei tavoli è giàoccupata: l'atmosfera è bella, le decorazioni natalizie ancora presenti contribuiscono a rallegrare l'ambiente e renderlo ancora più accogliente. Ci sediamo nella saletta più lontana dall'ingresso, dove le luci sono soffuse e più adatte ad una cena romantica. Il gestore non tarda ad arrivare, rassicurandoci sul fatto che quanto prima verranno a prendere le nostre ordinazioni. Nel frattempo leggiamo l'opuscolo dove sono elencati due piatti: il piatto fantasia e il piatto speciale, dedicato al radicchio. Dopo qualche minuto giunge un ragazzo che spiega del dettaglio le composizioni dei due piatti e ci consegna un menù. Scegliamo un piatto fantasia, un piatto di tortelli burro e salvia e una porzione singola di sgabei e piattine, che ci spiegano essere i corrispondenti liguri del gnocco fritto e una sorta di mix tra una piadina e una tigella. Come vino scegliamo un lambrusco reggiano doc, ma non è disponibile così ripieghiamo su un sempre apprezzato Campanone. L'attesa che precede l'arrivo del piatto fantasia, che abbiamo deciso di dividerci, è un po' troppo lunga, circa mezz'ora, nel frattempo la fame è diventata bella tosta! Quando arriva la portata, ci guardiamo un po' delusi: per 14 euro (il costo del piatto), ci aspettavamo visivamente qualcosa di più. In ogni caso non è la sostanza quella che conta, ma la qualità. Purtroppo la prima forchettata degli strascinati con sugo di tonno, acciughe ed olive non regala belle emozioni: la pasta è stata, secondo me, riscaldata e il gusto non è il massimo, anzi. Ci guardiamo negli occhi perché entrambi abbiamo avuto la stessa sensazione, che ci verràpoi confermata dal gestore al termine della serata, con tanto di scuse. Come inizio andiamo male, decisamente. In generale, questo senso di incompiuto pervade ogni singola porzione del piatto Fantasia: la polenta con lardo di colonnata e pepe rosa presentava un lardo non sciolto, come invece dovrebbe essere; la carne di manzo con sedano caramellato pareva una scelta buttata li; un tortino con verza e carote decisamente deludente. Solo il tomino con miele era appetitoso, il classico gol della bandiera quando il risultato ( è ormai acquisito. Ci vuole un po' per riprenderci dallo shock: avevamo grandi aspettative verso questo locale, giustificate dalle numerose recensioni positive, ma purtroppo l'impatto con la realtàè ben diverso. Fortunatamente l'attesa per i piatti successivi non è esageratamente lunga: arrivano prima i tortelloni burro e salvia, discreti, quindi la portata di sgabei e piattine (4+4) con il salume. La piattina mi stupisce favorevolmente: in effetti è una perfetta via di mezzo tra una piadina e una tigella, e si accompagna perfettamente al prosciutto crudo, alla coppa, alla pancetta. Ottime, e mi viene da pensare "finalmente!". Gli sgabei, per il nostro gusto, sono buoni ma un po' troppo pesanti: molto più tamugni del gnocco fritto, ne ho mangiato uno ed ero cappottato! Riassumendo, l'esperienza è stata negativa e soltanto le piattine e la cortesia dei gestori mi ha portato a dare al locale due cappelli, anche perché il conto finale di 25 euro a testa appare un po' eccessivo, per come la vedo io. Forse si è trattata di una sfortunata coincidenza, ma non credo che lo consiglierò agli amici.