Nel centro storico di Rimini tra i vari edifici medioevali sorge il Canevone dei Veneziani  “l’anitichissimo Canevone di Santa Maria della Misericordia di Venezia” .
Questo edificio, che prende il suo nome da “canava” che significa bottega dove si vende il vino, il pane ed altri commestibili nonché magazzino per il grano o per il sale,  nell’800 si presume sia stato venduto ad una famiglia riminese poi nel XX secolo diviso in due distinte proprietà, una sulla via Santa Maria in Corte e l’altra sulla via Tonini dove oggi ospita, da circa cinque anni, il ristorante.
Questo locale è davvero affascinante e conserva gelosamente e con orgoglio tutta la sua lunga storia, benchè abbia, a mio parere, “quel non so chè” di nordico-moderno che lo rende ancor più bello e soprattutto vivo.
Il soffitto è altissimo quindi risultano d’effetto le grandi vele appartenute alle imbarcazioni di Cesenatico con i tipici colori arancio-marrone, posizionate sulle pareti di mattoncini nudi.
I tavoli sono tutti di legno e apparecchiati con tovagliette di carta con su scritto una frase di Charles Bodelaire “chi beve solo acqua ha qualcosa da nascondere” , la stessa tra l’altro è riportata anche sopra un grande specchio posizionato alle spalle del bar.
Il giovane gestore munito di  un sacchetto di carta  pieno di …. poi scopriremo essere pane , ci accompagna al tavolo  che avevamo prenotato per  quattro.
Per sostenere Bodelair nella sua affermazione e sottolineare che noi non abbiamo nulla da nascondere, decidiamo di prendere una bottiglia di vino bianco per accompagnare il nostro pasto a base di pesce e ci affidiamo alle conoscenze della nostra amica nonché aspirante Maestra Sommelier che opta per un Rebola 2011 Colli di Rimini Podere Vecciano (14 gradi….. non so se mi spiego!!!! ) Aggiungiamo anche 2 bottiglie di acqua (forse è meglio!!!!!).
Il menu’ non esiste, o meglio,  all’ingresso del locale, alla parete, c’è una grande lavagna con su scritto i piatti del giorno che variano a secondo del  “pescato”.
Scegliere  tra  piatti così stuzzicanti non è stata cosa facile, gli avrei assaggiati tutti!!
Ordiniamo:
2 porzioni di carciofi ripieni di ombrina (erano praticamente lessati e il pesce inesistente);
1 porzione di pomodori ripieni di mazzancolla e scamorza (ottimi);
1 porzione di capesante all’arancia (molto delicate);
A seguire :
2 porzioni di  gnocchi con mazzancolla e cime di rapa (favolosi, servite unitamente in un tegame di alluminio);
 2 porzioni di fritto di paranza (oltre ai vari pescetti c’erano anche verdurine  tagliate a julienne sottilissime)
1 porzione di baccalàgaspè  alla brace con patate (ottimo, il baccalàgaspè per chi non lo sapesse è un tipo di baccalàsalato pochissimo, praticamente lavato in salamoia ed essicato, viene prodotto solo in Canada nella penisola di Gaspè)
Per finire :
1 coppa di yogurt  “arricchito” (cioè con l’aggiunta di panna) sopra a pesche sciroppate e granella di nocciola,
1 sorbetto al caffè e 3 caffè.
Molto cordiali i camerieri (una gentil donzella e un ragazzo) che ci servono al tavolo,  che con pazienza e simpatia  soddisfano tutte le nostre curiositàe ci accompagnano in questa squisita degustazione.
All’uscita è posizionato un quadernone dove i commensali prima di congedarsi possono lasciare un loro pensiero, un commento, un giudizio e noi naturalmente abbiamo lasciato il “segno” ovviamente positivo!!!! Alla prossima !......