Bourgogne – 2
Il complesso dell’abbazia di Fontenay, fondata nel dodicesimo secolo e ora non più in funzione, è veramente meraviglioso, vale i soldi del biglietto (9,70 euro/persona). Per andarci siamo passati prima dal Parc de l’Auxois (notevole anche questo… una distesa di prati verdi, di querce sparse, di grossi cavalli che pascolano… falchi che planano a ripetizione anche vicinissimi alla nostra auto… tra le ovazioni della consorte…), una sensazione di pace naturale… determinata anche dal fatto che le strade in zona sono sempre completamente deserte…
Quindi abbiamo incrociato il paesino medievale di Flavigny sur Ozerain, delizioso, uno dei più bei villaggi di Francia, noto agli amanti del cinema per essere stato il luogo dove sono state girate le scene del film Le Chocolat, e agli amanti dei dolci per essere il luogo dove vengono fatte le famose anis (alla violetta, al cassis, al mandarino…), che partono da semi di anice (provenienti dalla Spagna ci è stato detto), polverizzati e mescolati a zucchero, per poi aggiungere dei ristretti di altre robine buone e fare (ci mettono 15 giorni, per formare la pallina) i bonbons bianchi.
Interessante visita alla fabbrica e quattro chiacchiere con un’operaia, che ci ha spiegato come funziona il tutto.
Non manca, attaccata alla fabbrica ricavata in un’abbazia fondata da Carlo Magno, la visita della bella cripta carolingia (arte del romanico locale). Dovere :).
Vicino a Flavigny c’è Alise S.te Reine, un altro antico villaggetto, al centro del quale c’è questo locale, non beccato a caso, ma scelto con cura in un percorso che lo prevedeva e gestito dallo chef Regis Bolatre.
Quindi: percorso interessante, mangiar bene e spendere poco, questo il nostro obiettivo di massima. Il menu a pranzo, come in tanti altri posti della Francia, di giorno feriale è stracciato rispetto a quello che viene offerto. Qui costa 15 euro più il bere, ma il prezzo non inganni, perché la cucina nel complesso è qualitativamente di un livello superiore.
Abbiamo preso quattro piatti diversi, che poi ci siamo divisi per assaggiare tutto.
Il ristorante è in un palazzo medievale, con un unico salone grande, a volti, dominato da un bel caminone acceso che occupa quasi tutta una parete: idea interessante, dato che fuori nevischiava.
I coperti non sono molti, circa una cinquantina, ma a pranzo di giorno feriale, in questo villaggio sperduto nelle colline della Borgogna, i tavoli occupati sono pochi.
Da bere la Marta vuole acqua naturale, mentre io prendo un calice di Côtes de Beaune, un rosso giovane, profumato, godibile da pasto. Il calice è parecchio abbondante… bene.
Il pane è sempre quello di questi posti, un incrocio tra una baguette e un pan toscano, tagliato a fette.
La prima entrèe era quella che loro chiamano “royale” di foie gras de canard, cioè una delle composizioni migliori del foie gras, un flan, assieme ad una crema leggera (salata) e a dei molesini (valeriana), il tutto in una coppa strana di vetro, che stava in piedi in modo obliquo. Molto buono e presentazione originale.
La seconda entrèe era composta da uno spiedino di capesante e gamberi, adagiato su un’insalatina mista a gamberetti, presentata in una terrinetta di porcellana bianca fatta a forma di barca. Eccellente, pesce buonissimo e gustosissimo.
Il primo piatto principale era “pot au feu”, cioè un bollito di volatile di fattoria e di natura imprecisata (ma più piccolo della gallina), servito con carote, patate e cipolle cotte, e con una selezione di mostarde di Dijon (alle spezie, al cerfoglio, al cassis, al vino bianco e con i grani interi…), da tirarsi giù a volontà direttamente dai barattoli, con dei cucchiaini particolari. Il volatile era cotto nel suo brodo, buono. Gusto molto intenso della carne, che però risultava in più punti parecchio attaccata all’osso.
Il secondo piatto conteneva un filetto di merluzzo nero, servito con una crema di crostacei e un tortino di patate con sopra un concassè di porri. Eccellente pure questo, con una presentazione degna di nota.
Il pesce avrebbe la valutazione massima, i piatti di carne buoni, seppur non al top.
Il servizio è stato gentile e veloce. Nell’incertezza, per il prezzo totale di 36,50 euro in due, lo inserisco tra i locali imperdibili se si è in zona a pranzo.
03/04/2013
ohhhh siete passati dove hanno girato Chocolat????? non è che per caso avete intravisto Roux e Vianne??? :-) ogni volta che lo guardo (e sono diverse davvero :-)) mangio (ovviamente cioccolato) e mi commuovo...mentre finisco di leggere la recensione ho già sotto le note di Minor Swing non so se mai capiterò qui ma intanto questo posto me lo segno...non si sa mai :-) gamberi e capesante non mi scapperebbero...il prezzo poi :clap: