Recensione su Chateau Sainte Sabine (Francia)
visitato da carolingio il 30.03.2013

Recensione su
Chateau Sainte Sabine
(Francia)

Visitato il 30.03.2013
Imperdibile!!!
Scritta da carolingio
Servizio: Ristorante

Spesa a testa: 49.50
Coperti: 1
1 commenti

Bourgogne – 6

Pomeriggio di castelli. Prima Tanlay, senza dubbio uno dei più bei castelli che abbia visto, solo da fuori, in Francia. Incredibilmente è chiuso all’interno, ma, fatto ancor più incredibile, nel parco che gira attorno e nel cortile delle dependances che fanno struttura a sé, separate dal castello, non c’è nessuno, ma proprio nessuno, ci siamo solo noi. L’altro è Ancy Le Franc, che è aperto e ha qualche persona che si approccia alla visita, ma a noi non sembra particolarmente attraente rispetto ai tanti ormai visitati. Quindi Posanges, solo di passaggio. La serata, passando sotto Chateauneuf illuminato, non poteva che concludersi in un altro chateau. E de luxe anche.

Si entra in auto da un cancello lavorato in un parco enorme e molto curato, con ghiaino bianco e fino per terra. Tanto per cambiare ha ripreso a nevischiare. Nello chateau il personale è tutto in livrea nera (anche le donne) e l’arredamento è in stile Re Sole. Super lusso, con lampadari di cristallo dorati, tavoli con sottotovaglie grigie e parte superiore bianca. Posateria e bicchieri in numero notevole e di notevole fattura.

Il menu più infimo è a 39 euro, più il bere. Prendiamo quello  :).

Prima mise en bouche: bignè borgognone al formaggio e biscotto di frolla al formaggio. Entrambi buoni. Il bignè salato al formaggio non è più una novità, ma va bene lo stesso. Arriva dopo cinque minuti una seconda mise en bouche, servita in una ciotolina bianca: un cubetto millefoglie a strati di formaggio di capra e un prosciutto tipico della zona, servito con un’emulsione di prezzemolo e una goccia di crema di cassis, che sembrava una ciliegina. Questa invece è nuova inventiva. Molto bene.

Da bere ordino una bottiglia da 37,5 di Chablis 2009 di Laurent Tribut, e una Badoit da litro. Su un piattino, pane tiepido integrale fatto in casa coi semini di girasole, buonissimo. Lo Chablis era favoloso, come raramente se ne bevono. Salinato in modo equilibrato, profumatissimo, mia moglie sentiva l’aroma nel bicchiere ad un metro di distanza. Il tavolo, tondo, era bello grande e comodo.

Alcune considerazioni sul locale: era pieno, tutti i tavoli occupati. I ristoranti di lusso sono pieni, quelli più popolari mezzi vuoti… C’era poi un gruppo di sei giovani inglesi, tre ragazze tiratissime, truccatissime e magrissime, tre maschi forzatamente trasandati, con jeans e barba lunga, che si comportavano in modo sguaiato, sghignazzando ad alto volume, a conferma che la buona educazione non è proporzionale al portafoglio…

Prendiamo due entrèes diverse che ci dividiamo. Bloc de foi gras con pane tostato caldo e chutney alle mele e uva: eccellente… il bloc “scivola” via sulla lingua e sul palato con un gusto vellutato, morbido e freddo, veramente squisito. Risotto di gamberoni, castagne e zucca, servito con una schiuma allo zafferano e guarnito con una cialda al formaggio: quasi ottimo… diciamo che loro lo chiamano risotto, anche se aveva il liquido di cottura… però era cucinato alla perfezione e indovinato anche l’accostamento degli ingredienti; forse hanno un altro modo d’intendere il risotto (dentro di me credo che il risotto “top AL MONDO” sia quello di Isola della Scala).

I camerieri in questi posti, quando vedono il bicchiere quasi vuoto si apprestano a riempirlo… Io amo versarmelo da me e quando ne ho voglia… quindi, dopo la prima sortita, faccio per schiaffeggiare le mani al cameriere… :)  … che sorride e capisce al volo… 

I tempi sono perfetti. Il primo dei due piatti principali contiene tre frutti di capesante grigliati, serviti con una salsa calda molto saporita, mi sembra di ricordare che fosse succo di burro di alghe, sedano rapa e porro confits, tagliati in modo artistico a losanghe. Il secondo piatto che ugualmente ci dividiamo è composto da un filetto di barbue (che dovrebbe essere rombo) servito in una ciotola allungata di ardesia, con una crema al vino bianco Chardonnay, e verdure varie tagliate in forma strana. Squisito. Piatti di qualità e di presentazione superiore. Prelibatezze. Porzioni non abbondanti, ma neanche scarse, direi giuste.

Dessert: tarte alle mele e pere con cannella e crema al caramello con il miele, accompagnata da una ciotolina di panna montata con spicchi di fragole. Deliziosa. Secondo dessert: mille foglie di crema al pistacchio e gelato il cui gusto non sono riuscito ad individuare, forse ai semi di papavero, molto buono comunque e particolare.

Il conto recita 99 euro complessivi. Abbiamo mangiato (e bevuto) divinamente, in un ambiente molto raffinato, con un prezzo decisamente basso per il tipo di posto dal cadre spettacolare (se uno vuole togliersi lo sfizio di vedere… http://www.saintesabine.com). Una volta ogni tanto (siamo in ferie), si può fare. Rientro nella normalità, dopo che la maitre va a prendere e mi aiuta ad indossare la mia vecchia giacca a vento corrosa dal freddo e dalla neve.

 

1 commenti

carolingio
09/04/2013
Potreste staccare il link dall'ultima frase? Grazie.
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