Bourgogne – 8
Il marito della gentile Catherine, che gestisce la nostra chambre d’hotes, ci indirizza verso questa cantina situata vicino al Chateau La Rochepot (bellissimo anche questo), che è sulla strada del ritorno, tra Beaune e Chalon s/Saone.
E’ Pasquetta, per la prima volta c’è un cielo azzurro e limpidissimo, anche se siamo ancora sotto zero alle nove e mezzo di mattina. La cosa che però colpisce di più è la totale assenza di auto sulle strade: completamente deserte, una cosa inconcepibile dalle nostre parti, dove siamo ammassati uno sopra l’altro.
Fornerot ha la sua cantina proprio di fronte al cimitero di St. Aubin e, in tutta sincerità (anche se ero stato preavvisato dal marito di Catherine), devo dire che la cantina è proprio bruttina e tenuta male. Fornerot però è una persona simpatica e gioviale, e poi mi era stato assicurato che il vino era buono e, soprattutto (visto che siamo in Francia), a buon prezzo.
Ero venuto in Borgogna convinto di bere degli ottimi rossi, invece, anche qui, il Sig. Jean Charles ci spiega che il vino migliore da lui è il bianco.
Non è Chablis, è Saint Aubin, un’altra denominazione di origine controllata della Côte de Beaune.
Proviamo il 1er Cru “La Chatenière” del 2009. Proviamo si fa per dire, perché avevamo finito la colazione da mezz’ora… e la sputacchiera ha funzionato egregiamente... e d’altronde non potevamo fare diversamente, anche in previsione della coda sul Monte Bianco da prendere per tempo…
Il vino è ottimo, più profumato e meno salinato dello Chablis, è uno dei suoi vini di punta e costa “solo” 16,00 euro a bottiglia.
Jean Charles ci stappa bottiglie a raffica, ora è la volta de “Les Murgers des Dents de Chien”, molto buono anche questo, magari un filino meno profumato (forse i “denti di cane” hanno avuto il loro effetto…), stesso prezzo dell’altro. Proviamo anche il semplice St. Aubin Blanc, qualità ancora leggermente inferiore e si sente, costa 11,50 euro.
I “murgers” sono un po’ equivalenti alle nostre “marogne”, muretti di pietra che sostengono le balze del terreno collinare, muretti che là sono spesso fatti con pietre aguzze di calcare, simili ai denti affilati di un cane. Da qui il nome di questo DOC particolare.
Arriva quindi il turno del Crèmant de Bourgogne, il loro Champagne, come ci conferma il cantiniere: stessa lavorazione, stessa uva, località un po’ più meridionale dello Champagne (quindi, mediamente, un po’ più sole e più caldo), prezzo quasi dimezzato: 8,50 euro, molto bene. Proviamo sia il bianco sia il rosè, e ce ne portiamo via due bottiglie di bianco e una di rosè, che uniamo alle tre del primo tipo, il migliore.
Chiedo infine di soddisfare la mia curiosità e di farmi assaggiare anche il rosso. Jean Charles apre un St. Aubin “Les Argillers”: beh… aveva ragione lui… gli viene molto meglio il bianco… il sapore è troppo speziato ed invecchiato, il colore non è rubino, pur essendo del 2009.
Acquisto totale da 73,50 euro, arrotondati a 73,00. Molto positivi i prezzi rispetto alla media francese.
Peccato per il rosso non all’altezza e per la cantina un po’ così. Per il resto vale decisamente la candela.