Recensione su Antica trattoria Toschi Bagno di Reggio Emilia
visitato da mauribe il 13.04.2013

Recensione su
Antica trattoria Toschi
Bagno di Reggio Emilia

Visitato il 13.04.2013
Consigliato!
Scritta da mauribe
Servizio: Ristorante
Contesto: 4 chiacchiere con amici
Spesa a testa: 18.50
Coperti: 4
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Dopo faticosi tentativi di prenotare in questa trattoria consigliataci da diversi amici e parenti, riusciamo finalmente ad ottenere un tavolo per sabato sera, per 4 persone. Il locale è propriamente una trattoria di campagna, ma comunque ben tenuta, a servire un paio di ragazze (belline) e il gestore, molto gentili e disponibili: ci lasciano i menù, dai quali scegliamo, da una vasta gamma di tortelloni e primi, tortelloni al radicchio, tortelloni all’ortica, tortelloni con patate e soffritto e maccheroni al pettine con ragù di salsiccia. Da bere ordiniamo acqua gassata e naturale, e una bottiglia di prosecco, che si rivelerà decisamente buono, ben freddo e molto secco. Peccato per la dislocazione:in una saletta (delle tre, direi, disponibili) di fianco ad una tavolata di una quindicina di ragazzi (anche un po’ cresciuti) di una rumorosità spropositata, tanto che il gestore passa e li minaccia di aumentare loro il conto in proporzione all’aumento del volume delle loro urla e vocio. Sopportiamo faticando ad intenderci fra noi quattro. Ci servono poi i tortelli al radicchio: buoni, conditi con un filo di pomodoro che purtroppo nasconde il radicchio, e un po’ troppo “freschi” (evidente rimasti in attesa qualche minuto). Poi arrivano i tortelli con l’ortica e i maccheroni al pettine: buoni entrambi, un po’ abbondanti di pomodoro però. Alla fine anche i tortelli di patate con il soffritto, che pensavo fosse di lardo e cipolla, come normalmente è nel reggiano, ma anche questi sono ben rossi di pomodoro, comunque con discreto uso di aglio, ad ogni modo buoni e gustosi pure loro. Tutti i piatti in quantità abbondanti, quasi per due porzioni, perciò non riusciamo ad inoltrarci nei secondi (dal menù belle offerte di carni varie). Passiamo direttamente a tre dolci (gelati o sorbetti) e un’altra bottiglia di acqua gassata. E’ stata una cena all’altezza delle descrizioni: buona cucina, all’antica, con sapori proprio dei luoghi. Non abbiamo assaggiato altri piatti purtroppo, limitando così il giudizio, che rivedremo ad una prossima visita: per ora tre cappelli. Usciamo a riposarci finalmente un po’ le orecchie, pagando in tutto un conto di 74 euro (18.50 a testa), che direi giusto.


 

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