Per sentire un po' l'aria di festa in quello che in molti festeggiano come ponte, pur essendo io andata al lavoro, decidiamo di andare a pranzo noi due soli, come una volta, visto che i bimbi sono all'asilo. Optiamo per la Rana, che senza problemi può accoglierci anche dopo le 13.30. Sarà un pranzo non all'insegna della dieta, ma chi frequenta questo posto lo sa già prima di varcare la soglia!
Veniamo fatti accomodare in una saletta nella quale non ero mai stata, dove c'è la cassa, il banco dei salumi con l'affettatrice Berkel, la macchina del caffè, la rivendita di tabacchi, il freezer per i gelati, con il suo adesivo Sanson ormai sbiadito che dimostra tutti i suoi anni, come tutto, del resto, nell'arredo del locale. Ma noi siamo qui per una cucina senza fronzoli, domestica e rassicurante: e la nostra fiducia non viene tradita. Tutto è come mi ricordavo dall'ultima visita. ll successo di questi locali penso stia nell'immobilità del menù e nel livello sempre alto e costante dei piatti, oltre che nel prezzo altamente competivo, che bello pensare che una ristorazione così sia ancora possibile! e non a caso anche oggi era frequentatissimo.
Optiamo per una tagliatella al ragù e una gramigna con salsiccia e panna (tagliatelle un po' scotte ma ragù superlativo e abbondantissimo, la gramigna l'ho assaggiata ma sta un gradino sotto. Molto buono anche il parmigiano grattugiato). Per secondo cotoletta (2 piccole di maiale, ben impanate e fritte, purtroppo moi marito aveva già messo il limone e non ho potuto esaminarla in purezza!) e baccalà fritto. Il baccalà è fritto con l'anima (quindi il pezzo intero avvolto nella pastella), per niente salato, molto dorato nella cottura, servito ustionante, 3 bei pezzettoni (un mezzo pezzo rimarrà nel piatto per motivi di spazio), proprio buono. Contorni: patatine fritte (non fatte in casa) e peperonata (molto acquosa). Un caffè e una bottiglia d'acqua microfiltrata. Tutto per 32 euro.
Unici nei a mio parere il tavolo infelice proprio di passaggio (e avere il cameriere che ti passa dietro, mentre già sei con la sedia appiccicata al tavolo, e coi piatti sulla tua testa non è propriamente rilassante) e la tagliatella troppo cotta.
Però ci torno!