Nel dopo-corsa di Soliera decidiamo di fermarci a mangiare da qualche parte, sulla strada del ritorno, qui no, là ni , magari in quell’altro posto, finché arriviamo a fine_Carpi e mi ritorna in mente il Karl Stube, ci vuole poco a convincere Fabio e Max a fermarci qui, di me, sul cibo, si fidano ciecamente…..qualche volta però non dovrebbero.
La serata è calda, ci accomodiamo all’aperto, si sta benissimo, ordiniamo, non senza esitazioni tre panini ed una porzione di patate fritte, da bere una coca da mezzo litro (!?!) , una Weiss piccola ed una media di Monchshof Schwarz, ottima birra scura tedesca, la tostatura del malto porta a sentori di cioccolato e nocciola, è relativamente poco alcolica (5°) , ho sete, praticamente la berrò tutta prima di azzannare il panino.
Per dovere di cronaca la cucina offre tante specialità bavaresi e no (assieme a canederli e spätzli ci sono anche i tortelli e la gramigna con salsiccia), troneggiano anche stinchi, wurstel, taglieri di salumi, ma questa sera si va di panino.
L’attesa è un po’ dilatata, buon segno parlando di birra alla spina, ma quando arrivano i beveraggi sono accompagnati da tre ciotoline con patatatine, fiocchi al formaggio, brezel , niente di eccezionale anzi, l’umidità non è proprio loro alleata.
Paninazzi in arrivo, parlerò del mio “Abazzia” , pane tipo ciabatta, ripieno di speck ,funghi e pecorino , anche qui niente di superlativo, discreto ma nulla di più.
Molto più buone le patate fritte, una bella porzione, non troppo unte, belle croccanti come piacciono a me.
Il servizio è abbastanza attento, il personale è giovane, l’ambiente simpatico, anche il conto, (9 euro a testa) si rivelerà equo, ma come mi è stato fatto notare “om magnè un panein e d’bu na bera” ……ed è vero.
Consigliato per una serata diversa, ma niente d’eccezionale, stiracchiamo tre cappelli e chiudiamo la questione