Recensione su Osteria Francescana Modena
visitato da ilDelfo il 03.07.2013

Recensione su
Osteria Francescana
Modena

Visitato il 03.07.2013
Consigliatissimo!!
Scritta da ilDelfo
Servizio: Ristorante
Contesto: baracca con gli amici
Spesa a testa: 195.00
Coperti: 3
9 commenti

 

No, io da Bottura non ci vado! Così la pensavo 10 anni fa. Poi si cresce, si fanno esperienze, si matura una passione per la cucina sempre più evoluta e sale dentro la voglia di verificare di persona se veramente è qualcosa di speciale, se vale la pena spendere quei 200 euro per passare una serata nel terzo ristorante al mondo 2013.
Poi la curiosità diventa un obbligo, una necessità di verificare di persona le leggende che narrano di persone che uscite dalla Francescana sono dovute andare a mangiarsi una pizza perché ancora affamate. O quelli che "i tortellini li fa meglio mia nonna", per non parlare di quelli che raccontano di piatti vuoti, presentati a menù a 50 euro, ma che alla fine si esauriscono in un boccone e sono una presa in giro: tutto fumo niente arrosto!
 
Così oggi vi raccontò la MIA Francescana, vissuta con i miei amici più cari, con la scusa di festeggiare i miei 40 anni compiuti ormai 6 mesi fa.
 
Non prenoto io, ci pensa un mio amico che da Bottura ci va una volta all'anno. Si sa, che prenotare una settimana per l'altra non è facile, ma sorprendentemente troviamo posto, al primo tentativo nel giorno scelto: mercoledì.
 
Sono quasi emozionato, l'appuntamento è alle 21:00 e siamo tutti e tre puntuali.
Suoniamo... Dopo 1,5 secondi ci aprono e ci sono 4 o 5 persone ad accoglierci. La formalità si dissolve immediatamente con qualche battuta e il sommelier Beppe ci informa che al momento della prenotazione non c'era più posto in sala, quindi ha deciso di sistemarci nella cantina, adibita a sala Vip, in cui si può cenare soli ed indisturbati. Così attraversiamo la cucina, piena di ragazzi giovani, educati, operosi e silenziosi, mentre il nostro sguardo cerca Bottura, che però non c'è. Peccato.
Ci accomodiamo in un ambiente suggestivo, con scaffalature ordinate e cariche di bottiglie di vino tutte etichettate a mano, con l'indicazione dell'annata e altri appunti. Sono centinaia, tutte intorno ad un tavolo imponente, rustico quasi da birreria, che potrebbe ospitare 12 persone, ma stasera è apparecchiato per noi tre. A dire la verità non è nemmeno apparecchiato. Non ha la tovaglia, ma solo il sottopiatto, i bicchieri, una posata e il tovagliolo.
Non me me l'aspettavo. Di là in sala ci sono drappi e tovaglie di raso, mentre noi mangiamo direttamente sul legno... Me ne faccio una ragione, ma avrei preferito appoggiare le mie posate sulla stoffa e non sul legno.
 
 Iniziamo. Ci viene presentato il menù, ma noi abbiamo già le idee chiare: tre menù "Classici"' in cui sono collezionati alcuni fra i piatti che hanno reso famoso il locale nel corso degli anni.
Il menù cambia durante l'anno, seguendo la stagione ed aggiornandosi con piatti sempre nuovi.
Provo a descriverli con parole mie, sicuramente inadeguate, ma spero che vi diano un'idea dei piatti che ci sono stati serviti:
- aulla in carpione: pesce di lago in tempura con gelato di aceto e cipolle
- Baccalà mare nostrum: baccalà con amaretto su crema di pomodori verdi aromatica
- viaggio a Modena di un Capitone di Comacchio: filetto di capitone, glassato con la Saba, e polvere di cipolla bruciata
- think green: granita di verdure verdi e piselli, clorofilla, servita con cagliata di parmigiano calda
- cinque stagionature di parmigiano reggiano: una crema, una mousse, un gelato, una cialda e un'aria... Tutte di parmigiano reggiano in stagionature crescenti
- compressione di pasta e fagioli: bicchierino con creme di consistenze diverse, da mangiare tutte insieme affondando il cucchiaio per avere l'intenso e vero sapore della miglior pasta e fagioli
- Faraona non arrosto: tre cotture di tagli diversi di faraona, accompagnate da gocce di balsamico, gocce di crema al basilico e altro... con essenza di arrosto spray!
- Croccantino di foie gras con cuore di aceto balsamico: il nome del piatto lo descrive perfettamente. La forma è quella di un mini gelato al Croccantino, con lo stecco.
- Oops! Crostatina in caduta: tortino che appare garbatamente rotto al sapore di limone con ripieno di zabaione servito su un piatto che appare rotto. Un gioco divertente che non può che strappare un sorriso.
 
Da bere abbiamo lasciato fare al Sommelier, pregandolo di avere un occhio al prezzo. Ci sono state servite 2 bottiglie nel corso della serata: un bianco (credo Piemontese) che non ha fatto nulla per farsi ricordare, e un Nero d'Avola come mai avevamo assaggiato, con una acidità spiccata e una complessità che non so descrivere. Entrambi abbinati perfettamente alle portate.
 
L'atmosfera è stata rilassatissima, da soli, fra risate sguaiate, quasi preoccupati di disturbare il silenzio che proveniva dalla cucina, che dovevamo maleducatamente attraversare ogni volta che, per colpa delle decine di bottiglie d'acqua bevute, dovevamo andare in bagno, fra saluti e riverenze degli operosi giovani e preparatissimi cuochi.
Invasi, ad ogni servizio da tre cortesi e giovani camerieri che si occupavano di noi con una cura maniacale, senza mai essere invadenti o inopportuni, ma sempre pronti ad assecondare con cortesia le nostre chiacchiere.
 
La qualità dei piatti è altissima. Le portate sono un concentrato inimmaginabile di sapori. Un distillato di sensazioni, di profumi che alimentano le emozioni e gli occhi oltre che lo stomaco.
Fra tutti sono rimasto impressionato dalle 5 stagionature del parmigiano. Un piatto di una golosità inarrivabile, che ho pulito con le dita per non perdermene nemmeno una goccia.
Stupito da Think Green, senza capire realmente cosa stessi mangiando, ma godendo.
Innamorato del Foie gras nel piccolo e intenso Croccantino con lo stecco.
 
È piaciuta più agli occhi che al palato la crostatina "caduta", che giudico il piatto meno entusiasmante della serata.
 
Discorso a parte merita un "boccone", che ci è stato servito "fuori menù" fra la faraona e il Croccantino, per preparare la bocca al dolce. Il cameriere l'ha spiegato, in tutti i suoi ingredienti concentrati nello spazio di un cioccolatino in equilibrio fra il dolce ed il salato. Da mangiare ad occhi chiusi, senza voler distinguere i mille sapori che lo compongono ma semplicemente godendo.
 
Abbiamo concluso con il miglior decaffeinato della mia vita e una piccola pasticceria da sogno.
 
La serata è stata indimenticabile. Siamo usciti sazi e soddisfatti dai 9 piatti classici del menù. Le varietá di pane e grissini all'olio d'oliva che hanno accompagnato il nostro pasto avrebbe meritato una recensione a parte.
La Francescana che ho vissuto io è sicuramente inusuale, lontana dal minimalismo della sala, lontana dai piccioni imbalsamati che ti accolgono sopra il sacco di pattume (opera d'arte moderna). Più vicina al cuore, con la cortesia del personale e le chiacchiere scambiate con Beppe il Somelier. Senza dimenticare i miei amici.
 
Assegnare i cappelli è difficile. 4 sono corretti. Il quinto si è perso con la tovaglia e con il desiderio rimasto tale di conoscere Bottura, genio indiscusso e inventore di tutto ciò.
 
Ah dimenticavo... Non è vero che si spendono 200 euro, io ne ho spesi 195! 
 
 
 
 
 

9 commenti

d.d.
06/07/2013
Bellissima esperienza e molto ben descritta :sisi: :sisi: :sisi:
Tapparella
09/07/2013
Complimenti, per la recensione e per la magnifica esperienza!
Rolando
09/07/2013
Complimenti per l'esperienza. Mi daresti un'idea di un menu completo classico? (qua mi sembra tu abbia erlencato piatti da 3 menu) Composizione e prezzo
Betty1
10/07/2013
:chuckle: :chuckle: Il croccantino di Fois gras è indimenticabile!
Betty1
10/07/2013
Ho sbagliato faccine, volevo :clap: :clap:
Betty1
10/07/2013
Nel lontano 2008, è venuto al nostro tavolo come quello di tutti gli altri, forse per capire i nostri gusti ed "profilarci"...
mizoguccini
10/07/2013
Ottima recensione. Il tavolo in cantina è una meta molto ambita, però capisco il tuo desiserio di una sistemazione più tradizionale; io sono stato al tavolo della cucina del Duomo di Alba, e per quanto interessante poter vedere tutto il lavoro dei cuochi quel gabbiotto che hanno ricavato non dà certo qul senso di agio che ci si aspetta da un ristorante di lusso. Oggi va di moda l'idea di esclusività e il desiderio di stare dietro le quinte; è stimolante a volte, ma in generale preferisco la collocazione da "palco reale" del tradizionale ristorante di scuola francese. Il croccantino mette sempre d'accordo tutti (vegertariani a parte).
ilDelfo
23/07/2013
@Rolando: Dal sito internet del ristorante si può vedere la proposta dei menù e i prezzi. Il "Classics" è proposto a 150 euro e viene genericamente descritto con 8 piatti che hanno reso famoso il ristorante. A noi ne sono stati serviti 9, senza contare il "boccone" dopo la Faraona e la piccola pasticceria. Ritengo che non abbia senso, in un ristorante del genere, scegliere alla carta: spederesti 3 volte il più e ti perderesti la magia della serata scandita dal ritmo incessante dei piatti che ti vengono serviti nella giusta sequenza e scelti per darti il più ampio ventaglio di sapori. Per farti un esempio della cura con la quale vengono accostati i piatti del menù, ti dico che uno dei commensali non gradisce il foie gras (non l'ho scritto nella recensione) e si è fatto sostituire il croccantino con un altro piatto. La cucina, per bilanciare meglio il menù, nel suo caso ha sostituito anche un altro piatto, poiché il percorso era stato stravolto e vedeva la necessità di correggerlo. La serata non è da considerarsi come una cena, bensì come uno spettacolo in cui sei il protagonista. E per lasciarsi trasportare, dove posso è meglio lasciare fare a loro... Discorso a parte merita il vino. sarebbe perfetto lasciarsi guidare nel percorso di vini al clice associati ai piatti, ma in questo caso, scusatemi, ma il prezzo era veramente proibitivo! Non ricordo i dettagli, ma si parlava di un centinaio di euro a persona. Nel nostro conto invece le due bottiglie consigliate dal sommelier hanno inciso per 90 euro in tutto.
ilDelfo
23/07/2013
@mizoguccini: grazie per il commento. La tua recensione di qualche anno fa sulla Francescana rimane un punto di riferimento che tutti dovrebbero leggere prima di "affrontare" una serata in un ristorante stellato. L'impressione che ho avuto è che in questi anni il locale sia maturato e che alcune dei particolari che non ti avevano soddisfatto pienamente siano stati corretti. Come hai notato non ho preso il menù più estremo, ma l'impressione è che ho avuto è che ci sia una certa "sostanza" nei piatti, seppur le porzioni siano (logicamente) molto misurate. Sostanza che, dall'idea che mi sono fatto, veniva un po' a mancare a scapito della necessità di stupire. Mi piacerebbe rileggerti in una esperienza più recente per confrontare le opinioni, ma capisco che sia una spesa che va pianificata, o quantomeno meriti un'occasione veramente importante!
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