Era tanto che ci volevo andare. Le recensioni lette mi avevano incuriosito, e tutte o quasi centrate sulla particolarità della location e sulle raffinate proposte della cucina. La giornata è stata calda, anzi torrida, e così decido con mia moglie di cenare sui colli di Levizzano. Attraverso una strada per metà asfaltata e per metà sterrata si arriva all'agriturismo, che è oltre che azienda agricola anche ristorante e resort.. Il primo inmpatto è molto favorevole . una struttura moderna , perfettamente inserita nel paesaggio, luminosissima grazie alla presenza di ampie vetrate, con un delizioso dehors estivo che dà su un panorama di grande suggestione. Ci fanno accomodare al nostro tavolo, proprio al bordo della veranda, da dove si vede una bella piscina in basso. La vista è magnifica, le colline coltivate a vite, un piccolo laghetto destinato all'irrigazione nella parte più declive della vallata, e in fondo la chiesa di Levizzano, e ancora più in là il Santurio di Puianello. Straordinario il silenzio che si percepisce, un'atmosfera veramente magica, sospesa in mezzo a questi colli che sembrano disegnati da un grande pittore.
Il personale di sala è molto gentile, la clientela piuttosto eterogenea, non mancano gli stranieri, di fronte a noi c'erano due tavoli di americani, così almeno mi è sembrato dallo slang, e anche questo è un indicatore significativo del livello del locale. E' decisamente un agriturismo anomalo rispetto a quelli a cui siamo abituati, il menù è alla carta e non preordinato come nella classica forma degli agriturismi, e la cucina è sostanzialmente locale con un occhio di riguardo alla qualità dei prodotti.
Come apristomaco ci portano due sfogliatine di crema di parmigiano con pancetta, buone. Poi arrivano due margottini di funghi su crema di patate. Il margottino è una sorta di pasticcio che assomiglia molto al flan, ed il nome deriva dal tipo di stampino che gli da la forma, la margotta o il margot. Bella ed elegante la presentazione, molto delicato il piatto.
Saltiamo i primi e ci dedichiamo ai secondi. Io scelgo una tartare di bianca modenese guarnita con radicchio alla griglia e che accompagno con un piatto di patate arrosto. Carne molto buona, presentata in modo raffinato, e buone anche le patate, finalmente di gusto autentico, non dolciastre come ormai te le servono dappertutto. Mia moglie sceglie invece la faraona disossata ripiena di profumi di stagione : ottima la carne, e anche in questo caso la presentazione è molto elegante, guarnita da fette di polenta e da verdure cotte al vapore accompagnate da un filo di pomodoro..
Come vino ci facciamo portare il loro Grasparossa Opera Pura secco, molto gradevole
Terminiamo con due caffè e due grappe. Il prezzo finale è stato di 84.5 euro, scontato ad 80.
Il posto merita decisamente una visita, un po' per la vista che ti regala, un po' per l'eleganza del locale e infine per la cucina, raffinata e comunque coerentemente legata a prodotti locali. Non ha i prezzi degli agriturismi soliti, questo è di livello decisamente superiore e la differenza c'è e si vede tutta.