Di ritorno da una gita in Toscana troviamo coda sull’Autosole (che novità!), è quasi ora di cena e per non far fare troppo tardi ai bambini decidiamo di uscire dall’autostrada e mangiare un boccone in zona Passo della Futa, dove se c’è una cosa che non manca sono i ristoranti, e poi rientrare verso casa con calma. Sono le 20 di sera e il termometro dell’auto segna 9,5 gradi, sera da polenta con il cinghiale in umido, se lo fanno lo prendo, penso.
Ricordavo il nome di un locale da provare ma era chiuso per ferie, così ci siamo diretti all’albergo bar ristorante da Jolanda, dal 1964 (il prossimo anno festeggiano il mezzo secolo di attività), che abbiamo avuto modo di conoscere l’estate scorsa durante una cavalcata in moto da quelle parti.
E’ giovedì sera e oltre al nostro si riempiranno solo altri due tavoli, così saremo serviti in tempi rapidi, e a noi non poteva che fare piacere…però niente polenta!
Optiamo per una pasta al pomodoro da dividere in due per i bimbi (in realtà quasi due piatti, e il prezzo giustifica i 10 euro, mi pare che sul menù fossero meno, forse 8 euro, esiste anche un menù bambini completo a 15 euro) e per noi due grigliate miste (15€x2), due verdure pastellate fritte (3€x2), una bottiglia d’acqua (2€), torta della nonna fatta in casa (buona solo un po’ troppo bruciatina sul bordo 3€), caffè (1€), grappa e limoncino offerti con le bottiglie messe sul tavolo (il mezzo dito di limonino che ho assaggiato era buono).
Le grigliate sono abbondanti, con due bei pezzi di costata di manzo di taglio alto tipo fiorentina, due bistecche di vitello con osso, bistecche di maiale e due salsicce: la carne è veramente ben cotta, tra “al sangue” e “al punto” il manzo, un pelo più cotta l’altra, morbida (anche il maiale che di solito risulta asciutto), succosa e saporita, niente da dire. Molto mediocri invece le verdure pastellate (cipolla, zucchina, melanzana e patata a spicchi e patata a bastoncino); si salvavano solo le patate perché non erano pastellate, le altre verdure erano poco cotte e molto unte.
Nel cestino del pane ritroviamo la ficattola, piccoli pezzetti di pasta fritta, pieni e più spessi del nostro gnocco fritto, molto gustosi e bollenti che anche i bimbi gradiranno.
Servizio veloce e cortese, la proprietaria che serve ai tavoli (l’altra sorella è ai fornelli) ha avuto un atteggiamento molto carino nei confronti dei bimbi durante tutta la serata e dopo averci chiesto il permesso gli ha regalato due lecca lecca. Servizi igienici non enormi, non nuovi, ma puliti.
Il conto finale recita 64 euro, di cui 12 di coperto, va beh che c’è la ficattola, però per avere tovaglie e tovaglioli di carta spessa tipo tessuto li trovo un po’ troppi, compensati se non altro dalla bottiglia di vino rosso toscano IGT regalatoci dal marito della signora col quale ci siamo intrattenuti dopo cena a parlare di motociclisti e multe ai motociclisti e perché no? tasse e acquisto degli F35 e della rivoluzione che gli italiani dovrebbero fare ma che storicamente non hanno mai fatto!
Mi fermo a tre cappelli, per via delle verdure fritte e del coperto.
Da segnalare un menù completo con fiorentina a 40 euro.