Torniamo dopo un po' di tempo in questo locale.
Complici anche il fatto che è a 2-3 isolati da casa nostra, da quando ha cambiato gestione ci siamo venuti più volte; Silvia ha organizzato pure una cena con i colleghi di lavoro, incluso il capo, temuto e pretenzioso marito di una ristoratrice mantovana.
Sono quasi due mesi che non ci torniamo, ma finalmente il Comune di Modena ha concesso (bontà sua) l'occupazione di suolo pubblico per il dehor estivo!!!
Appena seduti ci viene offerto un pinzimonio servito dentro due bicchieri colmi di ghiaccio, con ciotolini d'ordinanza e soprattutto un buon aceto balsamico ed un olio superbo: ottima e fresca idea, che in durante l'estate fa veramente iniziare bene la serata.
Acqua naturale ed il consueto (buon) pane fatto in casa.
Rapida scorsa al menù, cambiato rispetto all'ultima volta (essendo cambiata la stagione), e siamo pronti.
Vino: MoRosa, lambrusco rosé della cantina Vezzelli, prodotto estremamente interessante, beverino e leggero come un prosecco, ma con un piacevole retrogusto di uva al naturale.
Antipasto: Gnocchetti fritti – sempre molto buoni – con crudo di Parma di 24 mesi e culaccia. È vero che noi modenesi dobbiamo smettere con i complessi d’inferiorità nei confronti dei cugini ducali, ma è altrettanto vero che nel parmense i salumi li sanno fare e strafare!
Primo: gnocchetti di pane con pesto di erbette e pomodori al forno. Ottimi, gustosi, più estivi di quello che si potrebbe pensare ad udire la parola “gnocchi”. Un’ottima sintesi fra una ricetta povera della cucina tradizionale (nata per il recupero del pane secco), e la goduria di un piatto che si lascia mangiare volentieri.
Secondi: faraona ripiena ai porcini, e lombo di maiale affumicato con maionese di pesche.
Qui si impone una riflessione. La faraona è un piatto tipico, che tanti ristoranti propongono, e che tante nonne/mamme/rezdore preparano nelle loro case meglio che nei ristoranti. Quindi o la si fa bene, o è meglio non proporla. In questo caso è decisamente buona, senza il minimo accenno di stopposità, con un ottimo equilibrio di sapore. Nessuno dei due è originario di Modena, quindi nessuno dei due può confrontarla con quella che faceva la nonna. Siamo però convinti che tante nonne modenesi l’approverebbero in pieno.
Maiale affumicato con maionese di pesche: sembrerebbe una di quelle descrizioni da rivista di cucina creativa, invece è proprio quello che ci è stato servito. Ottima la carne in quanto carne, delicata al punto giusto l’affumicatura (fatta in cucina, non da un fornitore esterno), originalissimo l’accostamento con la “maionese” di pesche, ottenuta utilizzando come emulsionante il frutto al posto del tuorlo d’uovo. Una scommessa senz’altro riuscita, un piatto fresco, estivo, delicato ed estremamente piacevole.
Amaro alle erbe, caffè e piacevoli chiacchiere seduti nella fresca serata assieme ai gestori (come al solito siamo sempre gli ultimi ad andarcene).
La serata da sola giustificherebbe il massimo dei voti. Ma ripensando alle varie capatine dei mesi scorsi, tanto a pranzo quanto a cena, non solo diamo i 5 cappelli, ma inseriamo il locale nella nostra lista dei “preferiti”.
23/07/2013
Lo segno fra i locali da visitare e aggiungo anche la motivazione: "faraona!!!"