Vernazza dopo Manarola è a mio avviso la più bella delle Cinqueterre. Bellissima, coi resti del castello dei Doria che dominano dall'alto del promontorio, le stradine strette e colorate della parte alta e di quella bassa, un'atmosfera allegra e vacanziera, con tantissimi visitatori stranieri.
Ci arriviamo via mare, proprio all'ora di pranzo, e allora mi ricordo di un ristorantino panoramico proprio nei pressi del castello dei Doria, il Castello appunto.C'è posto, nonostante l'isola sia piena di turisti. Bella la veranda estiva col tetto in cannicciato che dà sul porto. Veloce il personale di sala.
Tovagliato di carta (e vabbè, ormai questa pare sia una costante), col coperto, esoso, pagato 3 euro.
Cominciamo con un piatto di acciughe ripiene per mia moglie e di acciughe alla ligure per me, che ci dividiamo salomonicamente, buoni entrambi. Di seguito scegliamo due terrine alla Vernazzana, una sorta di tortino al forno con tre strati di acciughe, patate, pomodoro, piatto povero della tradizione marinara ma molto saporito.
Come vino ci facciamo portare un buon Cinqueterre DOC 2012 Sassarini. Per finire due caffè.
Piatti buoni ma decisamente cari rispetto alla norma, come pure il vino, con un ricarico esatto del 100%, e rapporto qualità prezzo decisamente sfavorevole. Capisco l'alta stagione, il flusso notevole di turisti, l'occasione per guadagnare in un mese quello che non si guadagna in un anno, ma obiettivamente qui mi pare si sia esagerato. In fin dei conti abbiamo scelto un pranzo a base di acciughe, un pesce che a noi piace moltissimo, ma che non è certo costoso.
Pazienza, in una vacanza almeno una toppata al ristorante la devi pure mettere in preventivo.