"E' meglio mangiar bene in un bel posto che mangiar male in un posto orribile". Sembra una "catalanata" e in effetti lo è. Il problema è che è già difficile trovare un locale dove si mangi bene, figuriamoci uno che sia anche suggestivo come location. Ecco, Pin Bon soddisfa entrambi i requisiti. Oddio, per arrivarci ti devi inerpicare nella collina sopra San Terenzo, un bel borgo marinaro che fronteggia la più celebre Lerici : strada stretta, tortuosa, devi fare una sorta di gimkana tra due file di auto parcheggiate mentre passi Pitelli, ma comunque alla fine ne vale la pena.
Il locale si sviluppa su due piani, in quello superiore c'è una bella sala luminosa con una grande vetrata, in quello inferiore una straordinaria veranda che dà su un panorama da favola. Da lì si vede il Golfo di La Spezia con Portovenere, la Palmaria, l'isola del Tino e più lontano Lerici col suo castello, e poi in fondo in fondo la sagoma dell'isola della Gorgona, quella più a nord dell'arcipelago toscano. Ci accomodiamo naturalmente in veranda e con mia moglie sto per un bel po' di tempo a rimirare quell'angolo di paradiso, reso ancora più suggestivo dall'ora, col sole che sta tramontando.
Ci riporta alla realtà una signorina svelta e molto simpatica, venuta a prendere le ordinazioni. Decidiamo per il menù di pesce di Ferragosto, a prezzo fisso di 50 euro.
Ci portano come apristomaco due bruschette al pomodoro e due alle alici, rapidamente spazzolate.
Comincia la danza degli antipasti, e arrivano cozze ripiene, acciughe ripiene, gamberi con ananas, insalata di farro e molluschi, frittatina di pesce con grana, crespelle con salmone, mousse di pesce bianco, credo branzino, con maionese, insalata di polipo, patate e zucchine. Tutti buoni con una menzione particolare per le alici ripiene, le crespelle e la mousse.
E' la volta dei primi, e compaiono i ravioloni di gamberi con vellutata di zucca e noci, ottimi e delicati, seguiti poi dal timballo di riso con filetto di gallinella, buono anche questo.
"Ce la facciamo a mangiare anche i secondi?" - mi ha chiesto ad un certo punto mia moglie. "Ma sì, dai, facciamo uno sforzo (!!), domani magari non pranziamo".
Così ci troviamo davanti prima una bella grigliata con astaci, gamberoni e orate, poi una leggerissima frittura di calamari, aggiughe e verdure.
Come vino scegliamo un gradevole Vermentino di Luni, portato in una brocchetta da un litro.
Ci lasciamo anche tentare dal dolce, un tortino gelato alla frutta, discreto, preceduto da un sorbetto al limone, non eccessivamente entusiasmante.
Terminiamo "more solito" con due caffè.
Mentre ci alziamo per andare alla cassa, dove gentilmente ci offriranno due mirtini, lanciamo un ultimo sguardo al panorama : è scesa la notte e lo spettacolo del Golfo illuminato è coinvolgente.
E' stato un bel modo di festeggiare il Ferragosto. Locale di livello, ottima cucina, buon rapporto qualità prezzo. E poi, con una vista così saremmo usciti soddisfatti anche mangiando pane e cicoria. Da ritornarci tassativamente.