Questa nuova pizzeria non ha naturalmente niente a che fare coi Cappuccini, ha solo preso a prestito il nome da quello del residence che la ospita, "I Cappuccini", appunto, costruito su una vecchia corte del convitto dei frati minori.
L'ambiente è luminoso, pulito, l'unico problema è che quando è pieno, e sabato sera lo era, nel locale si sente un fastidioso vocio diffuso.
Molto veloce e gentile il personale, e particolarmente simpatico è il titolare che viene spesso di persona a prendere le ordinazioni e a scambiare due chiacchiere con i clienti.
"Come la volete la pizza?" chiede a mia moglie ed al sottoscritto, specificando poi : "potete prenderla rotonda classica e fatta con lievito preparato in giornata, oppure scegliere il tagliere con una pizza fatta con un chilo di lievito preparato 48 ore prima, e se volete las pizza ve la posso portare metà di un tipo e metà dell'altro". Vada per il tagliere, allora, e ordiniamo una siciliana ed una ai funghi con la bufala.
Arriva il tagliere, una grande pizza rotonda, metà di un tipo, metà dell'altro. La pizza non è tirata, anzi la pasta è altina e soffice, con un bel cornicione, se non è una napoletana ci manca poco. Comunque è molto leggera e ben farcita. Probabilmente questa pizza è fatta col lievito madre, anche se il titolare ci ha detto che non sa cosa sia il lievito madre "Questa è la stessa pizza che ho sempre fatto quando avevo il locale a Sorrento..." ci ha spiegato.Comunque, lievito madre o no, la pizza è risultata digeribilissima e questo conta.
Da bere abbiamo consumato due birre medie ed una piccola.
Per finire due caffè.
Il locale mi sembra sia partito bene, e obiettivamente la pizza che propone merita di essere provata. Per chi volesse poi c'è anche qualche piatto di cucina di terra e di mare.