La tata che viene ad aiutarmi quando i bambini sono malati è di Correggio e un giorno, parlando di pane, mi ha segnalato questo forno nel quale fanno un pane con il grano del miracolo. Con un nome così evocativo è stato come invitare un’oca a bere! Alla prima occasione ci rechiamo a Correggio per fare due passi e, in primo luogo, fare visita a questo locale.
Il forno non è in zona centrale, ma su un viale fiancheggiato da case dei primi decenni del Novecento, curate, coi loro giardini, ampi e soleggiati. Il negozio è al piano terra di una palazzina moderna, che insiste su un piccolo piazzale sul quale c’è anche un’edicola, dalla porta del forno esce la fila di gente in attesa del proprio turno. Ci vorrà una decina di minuti prima di essere servita, nonostante le due commesse fossero veloci. Come prima cosa compro una pagnotta di questo pane, impastato a mano con lievito madre e grano macinato a pietra prodotto da un coltivatore parmense che coltiva questa qualità di grano antico con un basso tenore di glutine, che non veniva più coltivato dagli anni ‘20 (4 euro); finisco la mia spesa con un pezzo di gnocco da mangiare subito perché non si può uscire da un forno senza addentare niente! un pezzo di pizza rossa per la merenda e una vaschetta di zuppa inglese (5 euro), in tutto 12 euro.
Il gnocco è stato spazzolato subito, salato e con la giusta quantità di ciccioli sopra, la pizza l’abbiamo trovata buona, la zuppa inglese non era realizzata con i savoiardi come facciamo noi nel modenese ma con una specie di pan di Spagna che si era imbevuto moltissimo di liquore e si era trasformato in una pappetta, non ci è piaciuta tanto; il pane merita in capitolo a se.
Crosta abbastanza scura e croccante, interno non bianco bianco perché la farina è semintegrale, ben lievitato, con un’aroma che abbiamo dimenticato ma che è ancora ben impresso nel nostro DNA, come un ricordo subliminale che deriva da generazioni di nostri antenati che hanno provato gusti simili a questo; è un pane che va masticato con lentezza e a lungo per assaporarne meglio il profumo e la fragranza e che si conserva, invariato, per 4-5 giorni.
Nonostante la zuppa inglese non ci abbia accontentato 5 cappelli mi sento di darli perché tutti i prodotti da forno che abbiamo assaggiato sono veramente più che imperdibili!
07/10/2013
............e fanno pure la pizza di pasta di pane :sbav: :sbav: :sbav: