Tra la visita ad abbazie e castelli (segnalo ad esempio la sacra di San Michele, arroccata su un monte, massiccia e imponente, è qui che hanno girato in parte Il nome della rosa e visitarla avvolta dalla foschia ha un certo fascino! Oppure il castello di Racconigi, ben conservato e molto bello), la nostra vacanza volge purtroppo al termine. Lungo la strada del ritorno, facciamo una deviazione per tornare sul luogo dove abbiamo fatto il pranzo di nozze ben dieci anni fa (come vola il tempo!), ma purtroppo il castello è chiuso, si vede che al momento non ci sono cerimonie, ci accontentiamo di vederlo dal cancello esterno, le luci soffuse proiettate sulla pietra rosa e ocra gli donano un’aria sempre molto romantica.
Proseguiamo e vista l’ora ci fermiamo a cena in un ristorantino a noi caro, è pienissimo ma fortunatamente il cameriere ci trova un posticino.
Ci accomodiamo, salutiamo la gentile proprietaria e il resto del personale che si ricorda di noi, e scegliamo dal ricco menù un antipasto della Luciana e un primo, maccheroncini al torchio con ragu’ di stracotto di somarina. Da bere, oltre all’acqua, chiediamo una bottiglia piccola di prosecco millesimato di Valdobbiadene.
L’antipasto, che ci dividiamo visto le porzioni abbondanti, è ricco e ottimo. Comprende:
- un vassoietto di salumi (pancetta, lardo, coppa e salame, squisito soprattutto quest'ultimo) con spicchi di grana (avrei preferito il parmigiano, ma era molto buono anche il grana padano);
- una ciotolina contenente mostarda di pere e una con la giardiniera; buone entrambe, stavolta ho trovato particolarmente dolce anche la mostarda per cui l’ho apprezzata moltissimo, a me la versione piccante non piace!
- insalata alla Bartolomeo Stefani fatta, oltre che con verdura, con pezzetti di cappone, pinoli, cedro candito, delicata e buona;
- luccio in salsa verde, un piatto tipico da noi sempre molto apprezzato;
- fagioli con le cotiche, ottime;
- una decina di pezzi di polenta alla griglia, soda e morbida al tempo stessa, deliziosa.
Ci dividiamo anche il primo, che è abbondante e buonissimo: maccheroncini teneri e squisiti, fatti in casa, conditi con un ottimo e saporito ragù.
Per finire, non può mancare lo zabaione, che qui è divino, Mauro lo prende “liscio”, io con un budino di cioccolata tuffato dentro, ottimo e leggermente alcolico questo dessert non delude mai.
Beviamo due caffè, buoni, compresi nel prezzo del coperto come sempre.
Acquistiamo, da mangiare a casa, una torta sbrisolona artigianale: a me questo dolce non piace tanto, ma qui lo fanno benissimo, non è troppo secco e risulta friabile, dolce il giusto, con pezzi di nocciole e mandorle all’interno, nel complesso è molto buono.
Paghiamo 50 euro tondi e ci rimettiamo in macchina: abbiamo così concluso bene i festeggiamenti! :) :) :)
03/11/2013
Hai mai assaggiato l'Elvezia (torta mantovana con mandorle) che non è secca e molto più morbida? Se ti capita, provala, poi mi dirai. E anche se non ci sentiamo/vediamo da tanto tempo, tanti cari saluti, anche a tuo marito. Mauribe