L'altra sera a cena al San Pellegrino, in quattro amici, per gli auguri di Natale.
Arriviamo alle 20.40, ci fanno accomodare ad un tavolo rotondo, guardiamo il menù, ma tanto sappiamo già con precisione quel che ordineremo: carrello degli arrosti e bolliti per tutti quattro.
Si beve acqua e un lambrusco di Manzini, che mi dicono buono (io non bevo lambrusco, e vado ad acqua gassata). Dopo un po’ arriva il carrello, e il sig. Pelloni pian piano ci serve: per me stracotto di manzo (tenerissimo e saporitissimo) con purè (ma senza mozzarelle sciolta), poi arrosto di coppa, un pezzettino di faraona arrosto, una fetta di zampone e un po’ di polpettone. Per gli altri piatti simili, anche più abbondanti e con più predilezione verso i bolliti, che sono accompagnati dalle solite salsine: mostarda di mele, salsa verde, ai peperoni, cren ecc. Riordiniamo acqua e facciamo un rinforzino alle carni:
per me una fetta di cotechino e un altro pochino di stracotto. Ottimo lo stracotto, bene il cotechino, non eccezionale lo zampone, buoni gli arrosti e il polpettone: ma ora con i miei problemi non riesco più a fare mangiate potenti, e pure fatico con i cibi piuttosto grassi.
Agli altri ad ogni modo (anche dopo il secondo giro) è piaciuto tutto. A seguire ci lasciano sul tavolo qualche biscotto secco, due o tre amaretti (buoni) e un po’ di crostata (di amarene?) e una bottiglia di zibibbo con cui bagnare i biscotti secchi.
Il locale nel frattempo si è riempito, e vediamo che entra ancora qualcuno a mangiare alle 10 passate!
Alle 10.40 abbandoniamo il campo: conto di 33 euro a testa, voto 4 cappelli (non abbiamo sentito i primi). E torniamo a casa pieni come maialini.