Recensione su Trattoria La Pieve PieveRossa di Bagnolo in Piano
visitato da testapelata il 11.12.2013

Recensione su
Trattoria La Pieve
PieveRossa di Bagnolo in Piano

Visitato il 11.12.2013
Imperdibile!!!
Scritta da testapelata
Servizio: Ristorante

Spesa a testa: 32.00
Coperti: 1
1 commenti

Qualche giorno fa ho ricevuto una mail dal ristorante “La Pieve” dove si informa che per alcuni mercoledì di dicembre ci sarà la possibilità di gustare una “cena vietnamita” preparata dallo chef Alain che è appunto d’origine franco-vietnamita e di cui ho già avuto modo di apprezzare la cucina .

Non posso farmi sfuggire una simile occasione e prenoto immediatamente .

L’ambiente è stato rinnovato, un po’ più moderno, una rinfrescata alle pareti, diciamo che è stata sostituita la rusticità.

Premetto che, nelle recensioni, mi piace utilizzare l’esatto nome dei piatti, ma stasera sono in seria difficoltà perché non esiste un menù scritto e solo in alcuni casi Alain ci ha informato sul nome della pietanza proposta e si è soffermato, come d’abitudine, sulla descrizione e sulla preparazione.

Dopo esserci accomodati ci viene portato un enorme vassoio di nuvole di gamberetti, leggerissime e ben più grandi e spesse delle “nuvole di drago” generalmente proposte in alcuni ristoranti cinesi, alla base fecola e gamberetti, per una frittura leggerissima.

Ed ora un piatto che non avrei mai ordinato e che invece avrà la funzione di aprire adeguatamente lo stomaco a tutto ciò che seguirà, una tazza di brodo sgrassato con pollo, gamberi, vermicelli di riso, tagliolini di frittata, cavolfiore e qualche aroma, nel complesso originale e gustosa…………ho bevuto anche il brodo.

A seguire piatto composto da due grossi cilindri fritti (chiamarli involtini non mi pare appropriato), accompagnati da una splendida salsa la cui base è data dalla colatura del pesce sotto sale, occorre avvolgerli in una foglia d’insalata fresca, aggiungere qualche fogliolina di menta e intingerli nella salsa, una delizia !! La base della preparazione è un mix di carne, gambero, verdure avvolti in una pastella e fritti .

Oltre all’acqua annego il tutto con un calice di lambrusco “bollino rosso” della cantina F.lli Caprari, difficile accostare un vino alla cucina vietnamita .

Passiamo a quello che riteniamo sia il piatto forte della serata, un mix di gamberi, fettine di lonza di maiale, verdure coloratissime e croccanti, broccolo, carota, fagiolini, cavolo, insaporiti in un fondo di cottura dove i sapori dell’oriente vengono esaltati e non può mancare il riso, bianco lessato, chicchi finissimi e staccati . Ci troviamo di fronte ad alta cucina e ad uno chef appassionato del proprio lavoro che non lesina nella descrizione.

Per rendere le verdure colorate e croccanti è sufficiente immergerle in acqua bollente salata e scolarle dopo pochi minuti senza attendere la cottura completa, tutt’altro, questo uno dei tanti consigli di Alain.

Altro consiglio: “tenete ancora un po’ di posto perché ho altre due portate da proporre” ……………….e già, non è finita qui…………………………

Per ogni commensale un piatto composto da uno spiedino con tre polpette di carne macinata di coppa di maiale aromatizzata, una cupoletta di riso ed una tazza di salsa indescrivibile, potrei sbagliare ma ricordo zenzero, colatura, confettura e sicuramente qualcosa ho omesso.

Il piatto finale è pollo allo zenzero, anche qui ogni commensale ha il proprio piatto, petto di pollo, riso, salsa, senza esitazione viene promosso a piatto migliore della serata, peccato sia arrivato per ultimo, sapori ed aromi coinvolgenti che portano a luoghi lontani.

Nessun pasto termina senza il dolce, anche nella cucina vietnamita, ed arriva …………… latte di soia aromatizzato con zenzero, cotto con colla di pesce, “annegato” in un mare di caramello liquido , se vogliamo paragonarlo ad un cibo indigeno, direi che può somigliare ad una panna cotta, ma il sapore e la consistenza non sono confrontabili.

E finisce qui !

Mi spiace veramente non aver potuto chiamare con il loro nome i piatti degustati, così come probabilmente esistono inesattezze ed omissioni sugli ingredienti di ogni singola portata, in ogni caso l’esperienza è stata più che positiva, anche la cucina orientale se preparata da un grande chef raggiunge livelli qualitativi inimmaginabili (….o immaginabili?) .

Sarebbe interessante che Alain leggesse questa recensione e potesse intervenire per integrarla .

Da uno chef “stellato” avremmo solo da imparare qualcosa in più .

1 commenti

testapelata
20/12/2013
ho ricevuto questa @ dallo chef Alain e la condivido : ringrazio sentitamente per la Sua lusinghiera rescenzione,la quale condivido con la squadra tutta,cucina e sala.Sono stato stellato nel lontano 1981 in Francia,e per l'Italia devo encora fare molti sforzi,solo per darVi ,a voi consumatori,le mie prove. A rivederLa.Buon Natale e Buon anno nuovo. Fto. Alain.
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