Una delle "Cose da fare a Parigi" che avevo nella mia personale lista, era quella di bere Assenzio nella patria degli artisti Decadenti ed in particolare del "poeta maledetto" Paul Verlaine e dei suoi compari Tristan Corbière, Stéphane Mallarmé e Arthur Rimbaud.
Mi ero fatto consigliare da un amico, che per molti anni ha vissuto a Parigi, alcuni locali e per l'occasione ho consultato anche molte guide turistiche selezionando un paio di locali consigliati anche dal mio amico Erik.
La prima sera che ci siamo mossi alla ricerca dell'assenzio non siamo riusciti a consumarlo perchè il locale era piccolissimo, pieno imballato e con 50° C all'interno; così abbiamo desistito e rimandato al giorno seguente perchè altrimenti ci chiudeva la metropolitana e sarebbe stato complicato raggiungere l'albergo.
Il giorno seguente, nonostante fosse primo pomeriggio, ci siamo recati decisi verso questo locale che era uno dei due identificati. Abbiamo scelto questo semplicemente perchè eravamo in zona e perchè eravamo certi fosse aperto anche durante il giorno essendo anche un bistrot e bar.
Già dal nome del locale, Fée Verte (= fata verde), capiamo che siamo nel luogo giusto poichè questo era uno dei nomi francesi con cui veniva chiamato l'assenzio. Il locale è al piano terra di un edificio ben curato ed ha l'entrata ad angolo; adoro questo genere di locale. Dentro è il classico locale parigino dove predominano tavolini in legno, divanetti, grandi vetrate e tinte pastello.
Al centro c'è un grande bancone bar ed una scala laterale che porta ai bagni, pulitissimi e carini perchè sembrano ricavati scavando la pietra.
Sulle pareti sono presenti delle lavagne che riportano le offerte del giorno, l'orario dell'happy hour ed i menu.
Un gentilissimo cameriere ci accompagna ad un tavolo laterale, proprio accanto alle vetrate.
Al nostro fianco c'è un gruppo di ragazzi tedeschi che stanno pranzando e noto che i loro piatti non sono niente male (hamburger fatti in casa con pane scuro, patate al forno, filetto di carne grigliata...davvero invitanti).
Quando ci portano i menu riferiamo che siamo venuti apposta per assaggiare l'assenzio e così ci portano 2 menu appositi contenenti 14 varietà d'assenzio. I prezzi vanno dai 6.50 euro ai 12 euro e la gradazione varia dai 62 gradi fino ad un massimo di 72.
Su consiglio del cameriere optiamo per un "Lucid 62°" che definisce un classico tra le tipologie d'assenzio che solitamente servono. Optiamo per uno di questi, dal costo di 6.50 euro.
Dopo pochi minuti ci viene portato il nostro assenzio servito in un bicchiere molto bello con appoggiato sopra una spatola in metallo su cui era adagiata una zolletta di zucchero. Insieme al bicchiere e alla spatola c'è stata portata una magnifica "fontana". La fontana è un recipiente, che nel nostro caso era fatta in vetro e con la base in metallo, da cui si estroflettono dei rubinetti che servono per versare l'acqua ghiacciata contenuta nella parte in vetro, all'interno dell'assenzio.
Il cameriere ci ha spiegato ogni cosa e come utilizzare la fontana dimostrando grande competenza e passione per il suo lavoro.
L'assenzio era proprio come me lo ricordavo dall'ultima volta che lo avevo assaggiato a Praga; al primo sorso evapora immediatamente la grande quantità d'alcol lasciando un forte aroma d'anice per poi sprigionare fuoco nel naso, in gola fino allo stomaco. :-D
Finita la degustazione, noto sul menu che le varietà d'assenzio presenti in questo locale vengono tutte da un negozio specializzato vicino alla fermata M1 (Saint-Paul) della metropolitana. Decidiamo così di farci un salto per curiosare :D
Esperienza da 5 cappelli, il locale è bello e mi pare molto meritevole anche come cucina da quello che ho potuto notare attorno a me. Io lo proverei...