Dopo una mattina trascorsa in ospedale per le visite e gli esami pre intervento delle adenoidi del bambino più grande decidiamo di provare questo locale di cui avevamo letto bene. Praticamente è a poche centinaia di metri dall’ospedale, neanche a farlo apposta. Si svolta per una stradina che porta in campagna e sulla destra c’è un fila di case in cui nell’ultima c’è l’ingresso dell’osteria. Sembra di entrare nella casa dei nanetti, perché il portoncino di ingresso è veramente basso e sull’architrave sono disegnati dei simboli vari tra cui un bel maialino rosa: probabilmente il proprietario colleziona maiali perché all’interno tra statuette, fotografie, ceramiche riproducenti il porcello in varie fogge se ne vedono numerosi. Il tavolo che ci viene assegnato è proprio quello davanti al caminetto acceso, chiuso col vetro, che fa un bel caldino. Alcuni tavoli sono già occupati, alcuni si riempiranno in seguito, ma io continuerò a restare l’unica donna presente, il locale è tipicamente da pausa pranzo di una volta…e non a caso la sera è chiuso! Apre solo su prenotazione. Per pausa pranzo di una volta intendo bella calorica: tortellini in brodo, tortelloni di ricotta burro e salvia, pasta e fagioli, tagliatelle al ragù sono i primi, per seguire poi con grigliate, zampetti di maiale bolliti, costine al forno, stinco e via dicendo.
Il locale è molto particolare, con degli affreschi contemporanei di una deposizione di Cristo un po’ inquietanti a dire il vero, stemperati per fortuna da una miriade di foto e quadretti, appesi perfino al soffitto (sì, proprio così, con delle reggette di ferro piantate nel soffitto), alternati a salami che stanno stagionando, un bello specchio pubblicitario retrò della Campari, una stufa a legna in terracotta, ci vorrebbero 5 minuti solo per sbraghirare bene a modo.
Per me pasta e fagioli coi maltagliati (penso che tra gli ingredienti ci fosse anche della pancetta affumicata, che non mi piace tanto nelle zuppe; nel complesso una scelta non troppo felice), per il bimbo tagliatelle al ragù (abbondantissime e ragù veramente molto buono, con poco pomodoro e tanta ciccia), per mio marito grigliata mista (salsiccia, pancetta, braciola, bistecchina di manzo e costina, riferisce discreta). Siamo sazi perché subito, senza che lo chiedessimo, viene portato un tagliere con salumi (salame, ciccioli, pancetta e cunza) e un cestino pieno di mini tigelle (diametro 4-5 cm, solo discrete, che non so se verrà conteggiato o è offerto). Una bottiglia d’acqua, un quartino di lambrusco sfuso, un mascarpone con torta simil Barozzi (torta un po’ secchina rispetto all’originale e mascarpone con poco sentore di zabaione ma nell’insieme andava giù bene), una zuppa inglese molto soda e un caffè, probabilmente di moka, ma piacevole. Al momento del conto ci vengono conteggiati tre menù per 15 euro l’uno; non so se è un prezzo fisso o come viene gestita la cosa, però l’ho trovato un po’ caro rispetto ai prezzi esposti in menù, dove un primo varia dai 5 ai 7 euro, e per il bimbo che ha preso proprio solo un primo 15 euro mi sono sembrati un po’ cari.
L’atmosfera è molto famigliare e rilassata, coi quotidiani a disposizione, gli avventori, che sicuramente sono degli habitués, chiamano per nome il gestore, che è sempre sorridente, presente ma non invadente, molto gentile col bambino, ha scambiato varie battute e gli ha consentito di entrare in cucina per salutare la cuoca, nonché sua moglie. Nel complesso mi sento di consigliarlo, 3 cappelli, ma la prossima volta opterò per i tortelloni e le costine al forno che da vedere erano una meraviglia!
PS servizi igienici minuscoli, con turca, puliti.