Recensione su Zushi Modena
visitato da ilDelfo il 10.01.2014

Ebbene si, io cresciuto di cucina emiliana, legato al mio territorio e alle nostre tradizioni, mi ritrovo a mangiare (e recensire) per la seconda volta a distanza di pochi giorni lo stesso ristorante giapponese, prima per il take-away, ora per una cena vera e propria.

Prenotiamo per 2, io el mio amico di vecchia data "Kirk" (non ricordo nemmeno il perché di questo soprannome...).
Arriviamo alle 21:15, locale quasi pieno, bella gente (come direbbero i vocalist da discoteca), molte coppiette, molti giovani.
Veniamo fatti accomodare in una specie di saletta con pareti di vetro, sopraelevata rispetto la sala, con tavoli piccoli e puof senza schinale sui quali sedersi. Nel resto del locale ci sono invece dei tavolini alti, con sgabelli anch'essi senza schienale.
Confesso che non ho mangiato del tutto comodo: le dimensioni del tavolo, la sua forma arrotondata e il pouf basso non mi ha permesso di sentirmi totalmente a mio agio.
Una getile cameriera ci porge i menù, che sono la versione "lusso" stampata più in grande di quelli per il take away. Da quello che ho capito infatti, tutte le proposte sono disponibili anche da asporto.
Fuori fa freddo dentro fa molto caldo (troppo), quindi come prima cosa chiediamo di spegnere il riscaldamento e veniamo accontentati, con sollievo, immagino, di tutti i clienti della saletta che stavano iniziando a togliersi i maglioni.

Siamo affamati di pesce crudo, quindi la cena sarà basata esclusivamente su questo tipo di materia prima.
Descrivo i piatti con l'aiuto del manù in formato pdf scaricato dal sito.
A parte i dolci, tutti i piatti sono stati divisi per 2 per assaggiare più portate:

- 1 Edamame: fagiolini di soya bolliti. Molto semplici e sani. da mangare come fossero lupini prima dell'arrivo delle altre portate. Euro 4.
- 1 Zushilover supermix. 12 pezzi di Nigiri misto. 14 euro.
- 1 Saudade: Tartare di branzino, mango, avocado, menta, lime. 12 Euro.
- 1 Leblon: tartare di gamberi di Sicilia, Avocado, granchio reale, lime. 12 Euro.
- 1 Tuna Tataki: 8 fette di tonno scottato alla piastra con sesamo bianco e nero e salsa anago (?). 12 euro.
- 1 Sashigold: sashimi misto (4 salmone, 4 tonno, 4 brazino, 3 gamberi crudi. 15 Euro.
- 1 Ice Maki: Maki gelato al cioccolato, nocciole, lampone. Euro 5
- 1 Sorbetto al Ginseng.

Abbiamo bevuto:
- 2 Birre Sapporo in lattina da 65. Euro 6 l'una.
- 1 Birra Kirin da 33. Euro 3,90.

Come da mia precedente recensione, apprezzo la fantasia, la varietà e la qualità del pesce.
Tutti i piatti mi sono piaciuti senza riserve. Il più apprezzato è stato il "sashimi", semplice pesce crudo senza nulla, mangiato con una goccia di salsa di soya nella quale è stato sciolto un po' di wasabi.
Per me è il massimo e quando entro in un ristorante giapponese mangerei solo questo o il suo stretto parente sushi nigiri che differisce dal sashimi per una "polpetta" di riso messa sotto ogni fetta.
Le porzioni sono molto misurate. Non dico piccole perché comunque è nella filosofia del ristorante cenare con diversi piatti i cui singoli prezzi effettivamente non sono altissimi.
La verità è che per sfamarci praticamente di solo pesce crudo (ad eccezione del riso nel sushi) abbiamo dovuto ordinare molti piatti e siamo arrivati a spendere 97 euro, ritoccati a 90, che corrispondono a 45 a testa... che non sono pochi.

Siamo comunque usciti soddisfatti.
Mi sono sforzato di non tenere troppo in conto nel giudizio la scomodità dei tavoli (tutti, non solo il nostro!) ma questo fa parte della filosofia del locale impostato più come un Bar che come un ristorante. Orribili e, almeno per me, quasi inutilizzabili le bacchette di legno di qualità inferiore a tutte le bacchette di legno usate fino ad ora. Ho resistito nel chiedere una forchetta...
Cosa da non sottovalutare: gestore e camerieri italiani. Questo semplifica non di poco le ordinazioni e la richista di spiegazioni, anche se il menù fotografico è già una buona base di partenza.

4 cappelli.