In Veneto con mio marito, ci fermiamo dietro consiglio di un amico nel piccolo, caratteristico borgo di Soave. E’ un paesino veramente bello, nel suo piccolo, molto curato e ordinato; è cinto da antiche mura, ben restaurate di recente secondo noi, e nel complesso è graziosissimo; è dominato dall’imponente mole dell’antico castello che merita una visita, nonostante la salita.
Lungo la via principale, guardando i negozi, ci fermiamo incantati davanti alla vetrina di un antico forno; sono in mostra pani di tanti tipi e di molte regioni italiane, ma quello che attira la nostra attenzione è un pane bianchissimo, che viene chiamato pane di Soave. Incuriositi, entriamo. L’interno è piccolo e strabordante di bontà, sia dolci che salate: dai grissini intrecciati al gusto di pizza ai diversi panini, dalla varietà di biscotti e tortine ai dolci di Carnevale, visto il periodo.
Ci accoglie un affabile commesso, a lui chiediamo notizie sul pane di Soave, ci spiega che è fatto col lievito madre, che viene impastato ben tre volte e che ha una lunghissima lievitazione, inoltre viene cotto a bassa temperatura la qual cosa non permette alla crosta di dorare, quindi il pane rimane candido sia dentro che fuori.
Ne ordiniamo una pagnotta, per provarla, e ci facciamo tentare da altri panini, ne acquistiamo due per ogni tipo, alle olive, alle noci, alle cipolle e al cioccolato.
Paghiamo 5 euro in totale.
Una volta assaggiati i vari panini, siamo soddisfatti. Il pane candido ha un gusto e una croccantezza particolari; il pane alle cipolle è fragrante e molto saporito, gli altri panini risultano più soffici ed egualmente buoni, in particolare mi è piaciuto, inutile dirlo, il pane al cioccolato, ripieno appunto di gocce di cioccolato fondente. ;) :)
Dovessimo tornare a Soave, sicuramente torneremo in questo panificio.