Conoscendo l’esiguità degli spazi (9 tavoli nella stanza al piano superiore e 3-4 nella sala dietro al bancone del bar) decidiamo di dare una telefonatina a metà mattinata per prenotare il nostro tavolo da quattro e nel momento in cui veniamo a sapere che tutti hanno prenotato per le 13, nonostante il cambio d’orario, ci presentiamo al ristorante per le 12.30 (vecchie 11.30!) per non dover aspettare troppo coi bambini. Anche se il cartello con tanto di tartaruga all’ingresso recita “in questa trattoria siamo molto lenti, se avete fretta non entrate” la velocità del servizio è stata nella norma.
Veniamo fatti accomodare in un tavolo al primo piano, in una sala un po’ spoglia e abbastanza anonima, fortunatamente con le pareti dipinte a tinte forti, che danno un tocco di allegria.
Dal menù (tortellini in brodo, tortelli di zucca, di ricotta e spinaci, di patate, gramigna panna e salsiccia, maltagliati coi fagioli, maccheroni al pettine col ragù) scegliamo un maccherone al pettine, un tortellino e una porzione di tortelli verdi al ragù (8,50 € l’un per l’altro).
I tortellini sono buoni, pur col ripieno un po’ troppo macinato per il mio gusto, ottima la pasta, abbastanza buono il brodo: se li ordinate in due allo stesso tavolo vi vengono serviti in una piccola zuppiera col coperchio. La bontà della pasta fatta in casa è evidente anche nei maccheroni al pettine, il ragù invece ha molto pomodoro ed è migliorabile.
Per secondo un vitello tonnato per mio marito, mi riferiscono molto buono (c’era anche il pollo ripieno e altra carne che non ricordo perché non mi andava di mangiarne) ed una porzione di gnocco fritto con affettati, formaggi e pinzimonio da condividere. Il gnocco è rettangolare, buono, anche se non rientra nella categoria dei miei preferiti, forse un po’ troppo alto di pasta e con poche bollicine (a mio parere migliora raffreddandosi), abbondante, ben 8 pezzi! Salume (4 fette di prosciutto crudo e 4 di salame, buoni, e 4 di coppa, niente di speciale) e pinzimonio (cipollotto, carota a listarelle, sedano, finocchio e ravanello) tutto tagliato di fresco ma non particolarmente saporito (ma qui siamo noi che siamo abituati ai gusti del nostro orto o della verdura bio che ha i sapori ben più marcati). I formaggi si limitano purtroppo al solo stracchino, qualcosa di più stagionato poteva starci.
L’attesa diventa veramente lunga per avere il caffè e il doggy box, dal momento che metà del gnocco e del salume era rimasta; il doggy box (che poi i dogs siamo noi!) è composto da un sacchettino di carta e un foglio di carta oleata per avvolgere i salumi: organizzatissimi!
Al momento del conto il ragazzo chiede come è andata, io gli faccio i complimenti per la pasta e gli dico la mia impressione per il ragù, ma capisco che ogni casa ha la sua ricetta e quindi la mia osservazione lascia il tempo che trova! Per arrivare ai 64 euro del conto finale (che per stare aderente ad un prezzo vicino al vero divido per 3) bisogna aggiungere una bottiglia di acqua naturale (2 €) e un bicchiere di Sorbara (solo 2 €), il gnocco coi salumi costano 9 euro, mentre formaggi e pinzimonio 4 € ciascuno.