Recensione su La Cà di Mat Campogalliano
visitato da Lisus il 03.04.2014

Recensione su
La Cà di Mat
Campogalliano

Visitato il 03.04.2014
Consigliatissimo!!
Scritta da Lisus
Servizio: Ristorante
Contesto: pranzo di lavoro
Spesa a testa: 19.20
Coperti: 5
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Dopo un incontro di lavoro del tardissimo pomeriggio, zona aperitivo oserei dire, decidiamo di cenare da Uber alla Ca’ di mat. Il locale, con l’illuminazione serale è molto bello ed accogliente, i tavoli sono ben distanziati, l’atmosfera è rilassata. Senza sapere che al giovedì facessero la serata tortelloni per 15 euro optiamo tutti e cinque per questo menù, che non apriremo nemmeno, fidandoci della bontà della cucina.

Decidiamo che vogliamo bere “bene” e preferiamo scegliere, al posto del rosso in caraffa, del Lambrusco di Sorbara in bottiglia: la proprietaria, nonché moglie di Uber, ci serve al tavolo una bottiglia, ahimè già aperta, di un Gallo Rosso della cantina Bellei, mai sentito nominare prima, piacevolissima sorpresa, al punto che indecisi se prendere al secondo giro di bottiglia un Grasparossa, decideremo di continuare con questo Sorbara non troppo secco, con sentore di viola e fragola, bello spumeggiante (alla fine della serata le bottiglie vuotate saranno 3 di vino e 3 di acqua!). Con le bevande arriva un cestino di grissini da forno, normali e al sesamo, trovati molto buoni anche perché era molto tardi ed eravamo affamati.

Dopo una breve attesa inizia il tour di tortelli: per tutti mi sento solo di fare l’osservazione della pasta un po’ liscia, per quanto cotti al dente, a parte questo tutto molto bene.

Iniziamo con tortelli di ricotta e spinaci al burro (4 cappelli abbondanti), seguono tortelli di pasta rosa con ripieno ai carciofi e conditi alla cacio e pepe ma non pizzicavano (voto 2 cappelli), poi tortelli di pasta verde ripieni alla faraona con panna e porro (3 cappelli), tortelli di zucca al soffritto (4 cappelli), tortelli agli asparagi conditi con sugo di pancetta (a me non sono piaciuti), tortelli di ricotta e funghi con pasta nera (nero di seppia) (3 cappelli). Le porzioni, servite a giusta distanza l’una dall’altra, sono state generose (diciamo 5-6 tortelli di grosso formato per tipo a testa, quindi quasi una quarantina per ogni bocca) al punto che degli ultimi due tipi ne sono rimasti alcuni. Ottimo anche il parmigiano-reggiano servito grattugiato, più quello della prima formaggiera che quello della seconda (si, abbiamo dovuto chiedere il bis nel formaggio!) dove si sentiva che era più vicino alla crosta.

Tre golosi, tra cui ci sono anch’io, hanno finito con sfogliatine con crema chantilly e frutti di bosco tiepidi (buone, anche se le sfoglie avrebbero potuto essere un po’ più friabili, i frutti di bosco tiepidi stemperavano il dolce della crema… nel complesso ottimo abbinamento). Due caffè e un conto d’altri tempi: 96 euro in tutto. I caffè sono stati omaggiati e non conteggiati, per il vino è stata calcolata solo la differenza di prezzo tra il vino in caraffa e quello in bottiglia, che dire? Una cena veramente onesta, dove abbiamo mangiato bene, molto e a un prezzo più che giusto: senza indugio 4 cappelli, se li meritano!

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