Con mio marito, durante le vacanze pasquali con ponte sono stata in Ciociaria: qui, tra una passeggiata in un paesino medievale molto grazioso e la visita a un santuario (meraviglioso, ad esempio, il Sacro Speco a Subiaco, scavato nella montagna e interamente affrescato al suo interno), scopro una bellissima zona, a me prima sconosciuta e resa ancora più bella dalla dolcezza del paesaggio, verde e collinare.
Non può mancare la degustazione di prodotti tipici del luogo o qualche romantica cenetta nei suddetti borghi medievali.
Una sera ci fermiamo nel ristorantino che si trova subito fuori dalle mura antiche di Fumone, borgo antico dove soggiorniamo.
Il locale è in pietra a vista, sia dentro che fuori, molto bello. Una volta entrati, si sale su una lunga scala e si arriva in due ambienti spaziosi ed elegantemente arredati con mobili in legno, decori in ferro battuto, specchi sull’antico e tavoli ben apparecchiati.
Ci accomodiamo e subito la moglie del proprietario ci porta i menù, le bevande (chiediamo 1 acqua e ½ litro di vino bianco della casa), due bruschette col loro ottimo olio in omaggio e ci dà anche dei consigli su cosa mangiare. Il menù è vario e comprende piatti sia di terra che di mare. Noi scegliamo due antipasti e due primi, la signora stessa ci consiglia di aspettare ad ordinare i secondi viste le porzioni… avrà ragione!
Come antipasto ci servono insalata di mare, fresca e buona, e un piatto “rustico” con salumi, formaggi teneri del posto e verdure grigliate. Tutto buono, ma nulla di speciale né particolarmente abbondante.
Si rifanno ampiamente con i primi, che sono abbondantissimi e ben cucinati: per me una specie di tagliatelle fatte a mano solo con acqua e farina, riccamente condite con pomodorini pachino, tanta pancetta a dadini e una montagna di pecorino; un piatto ben riuscito con sapori intensi e ben accostati, una goduria per il palato!
Per Mauro, spaghetti ai frutti di mare (vongole, cozze, gamberi e gamberoni) al cartoccio: sono infatti cucinati avvolti nella carta stagnola, presentati nel loro involucro che mantiene la giusta temperatura e “svestiti” dalla titolare al nostro tavolo, rivelando un bellissimo aspetto, tanto condimento e un sapore eccellente.
I secondi non ci stanno, ma scegliamo un dolce da dividerci: una mega porzione di tiramisù fatto in casa e cosparso da cioccolato fondente liquido, divino!
Beviamo due caffè e ci intratteniamo un attimo a parlare con la signora e suo marito, un simpaticissimo e cortese signore di mezza età. Paghiamo un conto onestissimo a mio parere, visto il cibo e l’ambiente, di 48 euro totali; un buon rapporto qualità prezzo, del resto ci siamo accorti che in Ciociaria i prezzi dei locali (e non solo) sono decisamente inferiori ai nostri.