Reduci da broncopolmoniti e bronchiti decidiamo di concederci una domenica, la prima dopo tante di forzata sedentarietà, al lago di Garda. Prediligiamo, come d’abitudine, la costa veronese, forse perché più assolata e più facile da raggiungere per noi; San Zeno di Montagna è un paesino attraverso il quale più di una volta ci siamo trovati a passare per l’ora di pranzo. Veniamo attratti dall’insegna che sottolinea la tipicità della cucina. Parcheggiamo nel prato adibito a questo uso e attraversando il dehors estivo, attrezzato con tavolini e sedie di ferro con grandi cuscini bianchi, piante in fiore e ombrelloni, intuiamo subito che della taverna che è nell’immaginario comune ha ben poco, ma siamo di fronte ad un ristorante elegante. Avendo con noi i bambini avremmo preferito qualcosa di più spartano, ma il luogo ci piace e lo proviamo volentieri. Un cameriere con un lungo grembiule ci accoglie e ci propone un tavolo in una sorta di veranda, che data la giornata un po’ ventosa e noi convalescenti va benissimo. Di lì in lontananza si scorge l’azzurro del lago. Porgendoci la carte ci informa che al prezzo di 14 euro c’è anche fuori menù un’insalatina con misticanza ed erbe spontanee del Baldo. Noi andiamo ai primi e optiamo per una porzione di tagliatelle al ragù di manzo tagliato al coltello da dividere in due per i bambini, un piatto di ravioli con ripieno di carne, concassé di pomodoro e sugo di arrosto per mio marito, per me maccheroncini con salsiccia e mandorle tostate su un pesto di valeriana. Come entrée offerta arrivano dei mini bicchierini con una crema fredda di fagioli, serviti con dei piccoli crostini in cima: io l’ho condita con olio del Garda dalla bottiglia che era stata servita al tavolo e pepe, devo dire molto buona, veramente azzeccata come apristomaco, anche per il fatto di essere fredda e abbastanza soda, di consistenza diversa da come uno si aspetterebbe una crema di legumi. Arrivano poi le porzioni, belle a vedersi, in piatti col bordo largo e il fondo molto “fondo”, ma scarse in quantità, considerato anche i prezzi ai quali vengono proposte. Assaggio le tagliatelle dei bimbi e il ragù è buono ma non indimenticabile, i ravioli buoni ma a parte i tortellini non vado matta per le paste ripiene di carne; il mio piatto invece non mi entusiasma, la pasta è lunga, liscia e cotta al dente (sono tipo dei tubetti di 4-5 cm), la salsiccia, sgranata e cotta in bianco, è quasi invisibile mentre ci si aspetterebbe essere l’ingrediente principale, visto che viene citato per primo, il pesto di valeriana l’ho trovato insapore e al limite dell’insipido e molto abbondante, per fortuna le mandorle tostate e tagliate a fettine sottili aggiustavano un po’ il tutto ma mi sarei aspettata qualcosa di molto più saporito. Il servizio è lento, soprattutto al momento di decidere se ordinare un secondo o il dolce il cameriere non si fermava mai, i bambini erano ormai incontenibili e non stavano più seduti; per questo motivo abbiamo deciso di passare al dolce, per il quale esiste una carta dedicata: una trasparenza al caffè e anice per Alessandro (una cremina servita in un bicchierino che dice essere di suo gradimento) mentre io, dopo essermi assicurata che il cioccolato utilizzato fosse fondente, mi sono lasciata tentare, facilmente e senza opporre alcuna resistenza, ci mancherebbe, da il Mondo all’arancia. Questo dolce merita un approfondimento: dal menù si intuisce che c’è una sfera di cioccolato ripiena di gelato, biscottini al recioto e nocciole e mele caramellate e salsa all’arancia calda. Dopo una decina di minuti arriva un piatto decorato da topping al cioccolato e al centro una sfera completamente sigillata di cioccolato fondente, del diametro di 8-9 cm. La cameriera da un piccolo bricco inizia a versarvi sopra della salsa all’arancia calda e magia… nel giro di 3-4 secondi la sfera di cioccolato inizia a sciogliersi rapidamente su stessa, aprendosi come uno scrigno dal quale escono una palla di gelato, una buona quantità di quadratini di biscotto e delle mele tiepide, anch’esse tagliate a cubettini. Il gelato alla crema è ottimo, le mele squisite, i biscottini perdono un po’ della loro croccantezza ma nell’insieme, col cioccolato fondente leggermente fuso che ci si ritrova sul fondo del piatto, creano un amalgama perfetto. Si, questo dolce è perfetto, come perfetta è la forma sferica di cioccolato che lo racchiude. Costa 10 euro, non pochi, ma i meglio investiti della giornata!
Nel momento di recarci alla toilette attraversiamo le sale interne di questo casale seicentesco ristrutturato con gusto e arredato con un mix di stili rustico e chic; e così recandoci ai bagni attraversiamo una saletta dipinta in rosso le cui pareti sono rivestite di piatti, una saletta verde piena di specchi, un’altra decorata da innumerevoli bottiglie di liquore. Nei bagni ci sono delle stampe a tema botanico e di viaggio, gli asciugamanini monouso sono di stoffa, esposti in un mobiletto tipo casellario ed è a disposizione una bottiglietta di acqua di colonia: come esige il livello del ristorante sono pulitissimi.
Al momento del conto noto che la porzione di tagliatelle da dividere (11 euro) sono diventate 2 porzioni da 9 euro ciascuna, chiedo lumi e mi viene spiegato che in realtà non è proprio una porzione divisa a metà ma sono quantità più abbondanti, quindi il prezzo è diverso. Cha abbondanza! Anche unendo le porzioni non ci saltava fuori un piatto da trattoria (quelli ai quale siamo abituati noi emiliani, che per i bambini piccoli necessitano di essere divisi!). L’unica pecca che trovo è questa delle porzioni scarse (soprattutto le mezze porzioni a 9 euro!), per il resto è un locale che consiglio, rigorosamente senza bambini al seguito, per potervi fare coccolare coi giusti ritmi e scoprire abbinamenti insoliti, anche nel menù autunnale dove vengono utilizzati in molte presentazioni i marroni del luogo, così famosi. La carta dei vini era di tutto rispetto, ma mio marito è astemio e io ero sotto antibiotico quindi no alcool. Logicamente aspettatevi un conto sopra la media, ma per un’occasione speciale si può fare!
Per dare un’idea più vicina a quanto potrete spendere divido il totale per due perché i bimbi hanno mangiato solo il primo e noi non abbiamo preso secondi né vini.
14/06/2014
Complimenti per la 1:-):-) recensione, anch'io non amo troppo i piatti molto grandi con pietanze piccole :( .....