Recensione su Tyrol Nova Levante - Welschnofen
visitato da IlariaL il 27.07.2014

Recensione su
Tyrol
Nova Levante - Welschnofen

Visitato il 27.07.2014
Consigliatissimo!!
Scritta da IlariaL
Servizio: Ristorante
Contesto: vacanza
Spesa a testa: 12.20
Coperti: 2
2 commenti

Ormai da un pò di tempo ci siamo resi conto che le vacanze che più ci rigenerano non sono le canoniche "una/due settimane", mare o montagna a seconda del mood del momento, bensì dei lunghi weekend di ozio e relax assoluto, magari in una splendida cornice come quella del lago di Carezza, come ci è capitato in questa ultima mini vacanza.

Io e il mio moroso ormai scegliamo quasi sempre la montagna per ricaricare le pile, ancor meglio se si tratta dei monti trentini, in questo caso abbiamo soggiornato per due notti in un albergo a poche centinaia di metri dallo splendido lago verde, e dopo aver fatto lunghe passeggiate a piedi nei sentieri circostanti , avvolti nell'abbraccio del massiccio del Latemar da un lato e del gruppo del Catinaccio dall'altro (anche se è più poetico il suo nome in lingua tedesca, Rosengarten, "giardino di rose") , abbiamo deciso di riprendere l'auto, abbandonata nel parcheggio dell'albergo, solo per scendere fino al paese più vicino, Nova Levante, e cercare un bel posticino in cui cenare.

Appena arrivati in paese ci troviamo quasi subito davanti a questo locale, un ristorante pizzeria annesso ad un hotel che porta lo stesso nome, ma le due gestioni sembrano essere indipendenti, a quanto abbiamo potuto capire. E' abbastanza presto, ma il ristorante, un bel locale accogliente in cui il legno caldo predomina sul resto dell'arredamento, è già praticamente al completo, ci sono coppie, persone anziane, famiglie con bambini, insomma una clientela piuttosto varia. Il gentilissimo gestore, che per tutta la serata verrà a sincerarsi che la nostra cena proceda per il meglio, ci indica però un bel tavolo rotondo accanto al bancone del bar, in legno anch'esso e con tanti sgabelli alti per accomodarsi durante la consumazione, e ci dice che se non abbiamo problemi può farci tranquillamente cenare anche lì.

Siamo affamatissimi e accettiamo ben volentieri, anche perchè le pizze che vediamo passare hanno uno splendido aspetto, infatti, appena seduti, non sfogliamo nemmeno i piatti del ristorante e ci concentriamo sul menù delle pizze, davvero ben rifornito con proposte classiche e varianti originali in linea con la regione in cui ci troviamo (dunque tante pizze con speck, funghi, formaggi ecc..).

Il mio moroso, indubbiamente più ardito e amante delle sperimentazioni culinarie rispetto a me, sceglie quasi subito la pizza Diana, un mix di vari tipi di salumi trentini (cervo, daino, camoscio se non ricordo male  ), alcuni tipi di funghi, prezzemolo, pomodoro e mozzarella, mentre io alla fine scelgo una rucola e parmigiano, senza pomodoro e con l'aggiunta di prosciutto crudo; appena il tempo di farci portare una bottiglia di acqua frizzante e arrivano le nostre pizze, indubbiamente di splendido aspetto. Abbastanza grandi, sottili ma non inconsistenti, riccamente farcite, tanto che più volte con imbarazzo rucola e parmigiano mi finiranno sul tavolo nel tentativo di tagliare compostamente la mia pizza. Sono davvero buonissime, la pasta è ottima e apparentemente sembra cotta in un forno a legna (anche se non abbiamo modo di vederlo perchè forno e cucina sono nascosti dietro ad una porta di legno in stile saloon) , o comunque in un forno che cuoce davvero bene, perchè alla fine risulterà leggerissima e digeribile alla perfezione, nonostante le farciture abbondanti (e le curve che ci attendono per ritornare in albergo).

E' la prima volta che assaggiamo una pizza da queste parti, di solito ci buttiamo sulla cucina locale, ma stavolta la scelta casuale del locale ci ha ampiamente soddisfatti, così come la gentilezza del proprietario, che durante la cena viene ad accertarsi che le pizze siano  di nostro gradimento (e noi rispondiamo felici con la bocca piena).

Completano il pasto due caffè macchiati, buonissimi e serviti con due cioccolatini al latte, di quello scioglievole e un pò pastoso, che si mangia soprattutto da bambini e che ci strappa un sorriso, e un conto assolutamente proporzionato rispetto a quanto mangiato (la pizza Diana era forse la più costosa del menù, 10 euro). Paghiamo e salutiamo la cameriera e il gestore, che ci saluta con un buffetto sulla spalla e si sbraccia da dietro il bancone. E poi dicono che al Nord sono poco calorosi...

Consigliatissimo !!

2 commenti

Reginalulu
04/08/2014
ehh....ma l'Alto Adige è un'altra cosa :) bella rece! :)
IlariaL
04/08/2014
grazie mille Regina :) mi sono innamorata di quei monti e di quei luoghi :inlove: :inlove:
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