Mi piace andare a pranzo nei ristoranti cinesi nei giorni feriali. Mi piace l'atmosfera intima, ho come l'impressione di essere una cliente più gradita, ed io gradisco molto di più il mio pasto quando non mi sembra di essere ingozzata con l'imbuto :)
Io e mio marito siamo fuori per commissioni e ci fermiamo qui quasi per caso; a una prima occhiata avrei detto che fosse chiuso, perché era assolutamente vuoto e tale rimarrà durante tutto il pasto. Ma come ho detto, non mi importa.
Una gentile signora ci fa scegliere dove accomodarci, all'interno di una sala arredata in maniera sobria e apparecchiata all'occidentale, eccezion fatta per il vassoio girevole al centro di un grande tavolo rotondo. Ci porta i menu, e ordiniamo:
-riso alla cantonese
-zuppa agropiccante
-ravioli al vapore
-ravioli alla piastra
-pollo al limone
Da bere, acqua frizzante. La signora di prima ci avverte che per i ravioli ci vogliono almeno 15 minuti, per cui è costretta a portarci prima riso e zuppa. Poco male.
Io inizio con la mia zuppa: densa, molto gustosa, leggermente piccante, con dentro pezzetti di verdure fresche, funghi, tofu e giurerei di aver visto pelle di pollo. Ottima, ne prenderei altre mille porzioni. Mi ha messo tanto appetito che chiedo di aggiungere all'ordine un pollo in salsa piccante.
I ravioli alla piastra sono molto buoni, li irroro di salsa di soia perché non me ne han portato altre.
Buono anche il riso alla cantonese, gli ingredienti sembrano molto freschi.
Il pollo piccante è saporito, con arachidi a pezzetti, verdure saltate e un sughino da farti venir voglia di mangiarlo col riso.
Peccato per il pollo al limone, invece: è fritto in una pastella dolce, cosparso di salsa al limone; l'impressione è di mangiare delle caramelle di pollo. Strano.
Alla fine del pasto spendiamo meno di quel che ci aspettassimo, e la titolare mi offre un biscottino della fortuna, gesto che ho gradito moltissimo.
La mia valutazione del ristorante è molto buona, i piatti sono gustosi e preparati con ingredienti freschi.
Vorrei però chiudere la recensione con una piccolissima riflessione: credo che sarebbe ora, anche a Modena, di aprirsi all'idea di una cucina cinese un po' meno italianizzata. In tutta la provincia (correggetemi se sbaglio) si possono gustare sempre e solo i soliti piatti anni '80. E' come se le nostre trattorie si fossere cristallizate nelle pennette alla vodka.
I ristoratori asiatici che han cercato la svolta (spesso fortunata) hanno cominciato a preparare pietanze giapponesi. Per carità, io il sushi lo adoro... ma spero di poter presto mangiare una zuppa di wonton, o dei bei noodles in brodo autentici, rustici, che sappiano di casa (cinese), così come posso rifugiarmi in certi ristorantini per il carrello dei bolliti o i tortellini in brodo di cappone.
16/10/2014
Mi piace molto la tua riflessione finale, sono proprio d'accordo con te...chissà se un giorno potremo gustare piatti cinesi un po' meno "soliti"?