Incuriosito dalle positive recensioni, ieri sera vado al Ristorante Bertani (gestito dalla stessa famiglia che ha il banco al mercato coperto) con due amici. Avevo prenotato il pomeriggio stesso, e mi avevano consigliato di arrivare alle 21. Non riusciamo a rispettare l’orario suggerito (il venerdì sera arriviamo sempre “lunghi”), e ci presentiamo verso le 21.30 (e questo inciderà sulla cena e sul mio giudizio).
Il locale è molto anni Sessanta, con il bar all’ingresso, una sala e una veranda ben riscaldata (eravamo proprio a fianco di una stufa), dove ci hanno sistemato.
Dopo pochi minuti arriva una simpatica e gentile cameriera, che ci illustra la proposta menu (che già conoscevamo) del venerdì sera: antipasti “all you can eat” a 25 Euro, bevande e dolci esclusi. Praticamente, si può scegliere fra un ampio assortimento di antipasti caldi e freddi, quanti se ne vogliono (anche tutti), e giri illimitati. Con ulteriori Euri si può agguingere un primo, una grigliata o una frittura: ma noi ci limitiamo agli antipasti.
Da bere, ordiniamo una bottiglia d’acqua naturale e un litro di vino alla spina frizzante (che sembrava un po’ “annacquato”).
Premetto subito che, quando ho fatto il primo giro al buffet, molti piatti erano già praticamente vuoti, e non sono mai stati “riempiti” nel corso della serata. Questo, a mio parere, conferisce, già a prima vista, un’immagine di “trascuratezza” (se in un piatto c’è rimasto un solo gamberetto in salsa cocktail, credo sia meglio riportarlo in cucina, piuttosto che lasciarlo lì tutta la sera….).
Ad ogni modo, cerco di ricordare i vari assaggi, anche se sicuramente mi dimenticherò di qualcosa:
insalata di polpo: polpo discreto, ma era “asciutta” (mancava totalmente l’emulsione di olio e limone) e le patate erano un po’ crude; idem per l’insalata di mare;
polpo con patate ricoperto con salsa verde (di basilico): particolare e molto buono, un ottimo accostamento di sapori;
acciughe (in due o tre diverse preparazioni): non mi sono particolarmente piaciute, in quanto avevano troppo peperoncino e aglio;
carpaccio di salmone avvolto in una fetta di patata lessa: carino l’accostamento, anche qui mancava completamente l’emulsione di olio e limone;
frittelle di baccalà: buone e ben dorate, ottima frittura e buono il baccalà, peccato che fossero appena tiepide (anche se il banco degli antipasti caldi era riscaldato, è inevitabile che dopo un po’ si raffreddano);
fiori di zucca fritti: ottimi, frittura perfetta e pastella leggera e non “invadente” (mi chiedo, però, in questa stagione dove abbiano trovato dei fiori di zucca).
Finito il piatto, la cameriera ci invita a fare un altro giro al buffet, in quanto hanno riassortito i carpacci (di cui vado matto). Prendo:
carpaccio di salmone: ottimo, delizioso il salmone tagliato nel giusto spessore;
carpaccio di tonno: discreto, ma troppo secco; idem per il carpaccio di pesce spada (sarò ripetitivo, ma perché non mettere una ciotola di emulsione olio e limone, così che, chi vuole, possa attingervi?);
dagli antipasti caldi, prendo una cozza gratinata, molto buona, ma era l’ultima;
una ulteriore frittella di baccalà, ormai completamente fredda.
Infine, faccio un ultimo “micro” giro e finisco le ultime due fettine di carpaccio di salmone che erano rimaste.
Infine, prendiamo tre limoncelli (gentilmente offerti) e un caffè.
Verso mezzanotte il locale si svuota e andiamo alla cassa: ci presentano un conto di Euro 90,50, arrotondato a Euro 90,00: 30 Euro giusti giusti a testa.
Nel complesso, il giudizio non è certamente negativo, ma mi sento di fare alcuni rilievi:
1) gli antipasti caldi, soprattutto i fritti, non possono essere fatti solo ad inizio serata, e poi mai ripetuti, in quanto, inevitabilmente, si raffreddano e diventano “molli”. Occorrerebbe prepararne poco alla volta, ed a tempi dilazionati, di modo che (soprattutto il fritto) sia sempre caldo e croccante;
2) i piatti del buffet quasi vuoti vorrebbero o riportati in cucina o riempiti (dà una brutta immagine un buffet con piatti vuoti);
3) non può mancare l’emulsione olio e limone da mettere (per chi vuole) sugli antipasti freddi.
La varietà del buffet era sicuramente tanta, ma pochi piatti mi hanno davvero impressionato. Inoltre, il prezzo non è bassissimo, se si considera che, con una cifra analoga, in diverse pizzerie napoletane si possono mangiare un paio di piatti di pesce fresco di giornata, anche più elaborati.
Lo consiglio per quando si ha voglia di un’abbuffata di pesce, ad un prezzo fisso, e senza badar troppo alla ricercatezza dei piatti.
25/01/2015
Disamina perfetta e rilievi "importanti"; c'è il rischio di avvicinarsi troppo ai buffet "orientali" che poi "vincerebbero facile" per via del prezzo. I fiori di zucca non risentono più di tanto del surgelamento :chuckle: