Sabato 14 febbraio, ovvero San Valentino: visto che non abbiamo la dolce metà (sigh!).....cerchiamo un posto dove mangiar bene, senza essere circondati da coppiette che si scambiano amorose effusioni per tutta la cena. La scelta ricade sulla Bocciofila diViale Verdi, dove siamo stati più volte, trovandoci sempre bene.
Il ristorante si trova, appunto, nel complesso della Bocciofila: all'ingresso vi è il bancone del bar, e, a destra, un'ampia sala (dove eravamo noi), mentre a sinistra c'è un'angusta sscala, che porta ad una sala più piccola. Al momento della prenotazione, chiediamo di essere messi vicino alla TV (per seguire la finale di San Remo!!!) e siamo stati accontentati. I tavoli sono apparecchiati molto semplicemente: un solo bicchiere e tovaglie a quadri bianche e rosse, tipo quelle delle nonne, non stirate (particolare che sinceramente non apprezzo: va bene un'atmosfera "rustica", ma la tovaglia stropicciata, no!).
Dopo pochi minuti che siamo seduti, passa la cameriera per gli ordini, che saranno:
bis di tortellini alla panna e tagliatelle per quattro;
due tagliate cottura media con patate;
una tagliata al sangue con patate (una nostra amica se la carne non è carbonizzata, non la mangia);
gnocco fritto e tigelle per due.
Da bere: una bottiglia di lambrusco sorbara "Vigna del Cristo" (cui seguirà un quartino sfuso) e tre bottiglie di acqua naturale.
Arriva, dopo una breve attesa, un vassoio di tortellini: superlativi. Sono di dimensioni minute, come piacciono a me (d'altronde, la legenda vuole che il tortellino sia stato ispirato dall'ombelico di una leggiadra fanciulla, quindi deve essere minuto); la sfoglia è ben gialla e appena ruvida; il ripieno prelibato: saporito, ma non eccessivo. Forse la quantità non era abbondante (infatti, li finiamo in un attimo).
A seguire, le tagliatelle: realizzate a mano, sfoglia ben gialla e spessa, perfetta cottura al dente. Il ragù era molto buono, forse appena un pò unto. Buone, ma meno memorabili, comunque, dei tortellini.
Dopo una breve attesa, arrivano le tagliate di manzo: superlative, servite in due piatti da pizza, con le patate al forno. La carne era tenerissima, magistrale cottura (né troppo al sangue, né troppo cotta), ricca dei suoi umori, per nulla grassa, ricoperte da qualche grano di ottimo sale grosso e rosmarino (nulla da invidiare con la fiorentina che si mangia in Toscana). Anche le patate erano memorabili: una cottura perfetta, la superficie ben dorata e l'interno morbido.
Pure la tagliata ben cotta della nostra amica risultava non dura (tutto merito dell'ottima qualità della materia prima).
Molto ordinario, invece, il gnocco fritto, dal colore molto pallido (per nulla dorato), poco saporito e un pò molle. Buone le tigelle, dalla pasta consistente, saporita ma non molli, né piene di mollica, tanto che ne chiediamo il bis. Discreti i salumi, tra i quali, tuttavia, abbondavano i salumi "poveri" (ciccioli in primis), a scapito del (più costoso) prosciutto crudo.
Concludiamo con un limoncello artigianale (molto buono), qualche caffé e un micro assaggio di torte (due piccoli piattini con quattro "bocconcini" in ognuno), composto da crostata con marmellata di albicocche (buona) e tenerina al cioccolato (per me troppo dura; d'altronde, lo dice la parola, la tenerina deve essere tenera).
Se dovessi limitare il mio giudizio al cibo, saremmo sicuramente a 4/5 cappelli (i tortellini alla panna e la tagliata sono superlativi; non ne ho mai mangiati di altrettanto buoni). Tuttavia, due aspetti mi inducono ad abbassare il giudizio di un (solo - voglio essere generoso!) cappello:
1) il conto: 28 Euro a testa. Ora, il cibo era sicuramente di qualità, ma ci trovavamo pur sempre in una Bocciofila, con un servizio molto "easy" (un suggerimento: stirate le tovaglie!!!!) e quasi da "pranzo in famiglia" (con una cifra analoga si può fare una cena di piatti tradizionali in diversi ristoranti / trattorie che, al contempo, curano di più il servizio). Inoltre, da considerare che non avevamo neanche preso un primo e un secondo a testa (ma 4 primi e 5 secondi in sei);
2) dopo le 00.30 le cameriere iniziavano a girare tra i tavoli, sbuffando, per farci capire di andare. Il fatto, però, è che in TV stavano trasmettendo i vincitori di San Remo, quindi, noi (e altri due tavoli) volevamo aspettare la proclamazione. Addirittura, a un certo momento, una cameriera si lascia sfuggire, con una collega, questo commento: "è dalle 11 di mattina che sono qui". Piuttosto che queste scene, avrei preferito che, carinamente, ci dicessero "ragazzi, siamo in chiusura".
In definitiva, cibo ottimo (tortellini e tagliata superlativi); prezzo eccessivo per la tipologia di locale; servizio con qualche pecca: 4 cappelli.
Alla prossima!!!!!
concordo pienamente con Rolando, essendo un circolo, è un po troppo caro.sui tortellini alla panna, ha ragione nightflyer, sarebbero da evitare(chissà se il buon italo a rubbiara, allontana ancora commensali che glieli chiedono..)ma in degustibus
16/02/2015
refuso: non "una tagliata al sangue con patate" ma "una tagliata BEN COTTA con patate"