Recensione su La Bottega del paese di Don Camillo Brescello
visitato da lo zio il 20.02.2015

Recensione su
La Bottega del paese di Don Camillo
Brescello

Visitato il 20.02.2015
Consigliatissimo!!
Scritta da lo zio
Servizio: Ristorante
Contesto: baracca con gli amici
Spesa a testa: 35.00
Coperti: 5
3 commenti

Trasferta Reggiana in una location a dir poco caratteristica con balzo indietro di 60 anni  negli anni 50'-60' per vivere le atmosfere dei personaggi del Guareschi e tanti ricordi di quando bambino (ma ancora oggi... ) vivevo con simpatia le avventure di Peppone e Don Camillo. Gestione familiare moglie ai tavoli marito ai fornelli un unico ambiente di medie dimensioni (30/35 posti a sedere) pareti completamente tappezzate in ogni suo cm di foto di momenti di scena e non, foto di personaggi noti che hanno fatto visita al locale e tante locandine dei film , una decina di tavoli ben distanziati , tovaglia rigorosamente a quadretti , sedie impagliate , doppio bicchiere basso . Menù tipico emiliano stringatissimo ( 3/4 primi e 3/4 secondi)  recitato a voce dalla ospitale e gentile proprietaria, ordiniamo :

5 bis di primi ( tortelli verdi  burro e slavia / tagliatelle al culatello)

5 bis secondi (polenta e guanciale / polenta aceto balsamico e salsiccia )

2 taglieri ( 1 di culatello e grana / 1 affettati misti)

dolci vari ( salame dolce / zuppa inglese / crema all' amaretto)

lambrusco reggiano della casa  sfuso / acqua  con gas

Si inizia subito come "riscaldamento" con alcuni piattini di gustosi di ciccioli frolli gentilmente offerti subito spazzolati , seguono i primi con l'arrivo dei tortelli verdi  ( la forma è pero quella del raviolo...) con una particolarità sono senza ricotta cmq più che buoni unico difetto un po' scarsi a differenza delle tagliatelle abbondanti e saporite che avrebbero meritato però un po' più culatello a mio avviso , per entrambe cmq vi è  la sensazione  che siano fatti  in casa (???) . Si passa ai secondi quantità generose,  buona la polenta tenera ben cotta e deliziosi entrambi gli accostamenti sia del guanciale e della saporita salsiccia mitigata dall'aceto balsamico terminati con l'immancabile scarpetta. Non satolli (...) e dopo aver notato nel tavolo a fianco il bell'aspetto  ci facciamo portare 2 taglieri 1 di culatello e 1 misto  entrambi all'altezza,  del culatello ce lo aspettavamo ma la sorpresa è stata la coppa che definirei  superlativa ! Si chiude con i dolci (ottimo il dolce salame) e con nocino e prugnolo di cui non conoscevo l'esistenza ma ho apprezzato il grado alcolico 40° .... ( tranquilli non ero alla guida per fortuna ...) . Infine alcune  note positive ahimè per me che vengo dalle terre del lambrusco DOC sul lambrusco reggiano rigorosamente fatto in casa  , alla fine saranno 4 i vuoti lasciati sul tavolo  ,  apprezzato e con un particolare retrogusto dolciastro. Tirando le somme un esperienza singolare , diversa dal solito e sicuramente unica , in una location di un tempo con un servizio dai contorni familiari che mi sento di consigliare e premiare con 4 cappelli. Ci tengo a chiudere con una citazione che mi è rimasta impressa prima di uscire soddisfatti  "Le storie uniscono ciò che i muri hanno diviso".

Alla prossima !

 

 

 

 

 

 

 

3 commenti

testapelata
22/02/2015
strano vero che da questa parte del Secchia e quasi sull'Enza si mangino i tortelli verdi senza ricotta e con la forma a raviolo ??? :patpat: scherzi a parte, qui si è sempre mangiato bene, altra cosa è che sembra di entrare in una bottega :chuckle:
lo zio
22/02/2015
@testapelata : rimarcare in pubblico la mia ignoranza gastronomica sulle specialità reggiane non è bello :chuckle: :rofl: ;) ; a presto per una sfida prima podistica e poi "mangistica" :wine: :-)
testapelata
22/02/2015
magari !!!!!!!
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