Recensione su Puro Blanco Reggio nell'Emilia
visitato da testapelata il 01.04.2015

Recensione su
Puro Blanco
Reggio nell'Emilia

Visitato il 01.04.2015
Consigliato!
Scritta da testapelata
Servizio: Ristorante
Contesto: cena romantica
Spesa a testa: 24.65
Coperti: 2
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Spinto da consigli vari e, non ultimo, dal parere abbastanza positivo di Norby, si decide di cambiare ristorante giapponese e anziché il solito, optiamo per Puro Blanco.

Il parcheggio è abbastanza ampio ma, alla resa dei conti, più di 12/15 macchine fanno fatica a starci e per un locale da oltre cento coperti non mi pare proprio adeguato.

Non abbiamo prenotato ma nonostante un piccolo tentennamento iniziale il sorridente gestore ci fa accomodare ad un tavolo da due, i tavoli sono piccolissimi, forse troppo piccoli.

Decidiamo per il menù cena, costo € 21,90 a persona, incluso coperto, escluso bevande e dolci.

Particolarità: si può ordinare più volte ma non più di tre piatti a persona ogni volta, i tavoli sono piccoli.

L’ambiente è molto bello, moderno, magari poco luminoso.

Ci sono alcune cameriere italiane che parlano perfettamente la nostra lingua ma sono sorridenti come gli orientali, sembrano veloci, sono precise ed esaurienti nelle spiegazioni.

Ordinazione di mia moglie:

Edamame (fagioli di soia bolliti), rispetto alla standard cui siamo abituati, non sono salati, sono un po’ appassiti, nel complesso sotto la media;

Yasai meshi (riso saltato con verdure), servito in un piatto e non nella ciotola perde un po’ della tipicità orientale, nell’insieme non è male;

Yasai tempura (fritto di melanzana, zucchina, patata dolce, peperone, carota), qui siamo ad ottimo livello, frittura leggerissima, originale la patata dolce.

Io invece vado deciso su piatti dove “spadroneggia” il pesce:

Chirashi maguro (ciotola di riso con filetti di tonno crudo), definiamolo un “nigiri gigante”, effettivamente la quantità di riso è notevole rispetto al pesce, molto buono;

Arcobaleno (involtini di riso con gamberoni fritti e pesce crudo misto all’esterno), spettacolare e scenografico, un piatto appagante e unico;

Sushi e sashimi medio, composto da 10 sashimi misti, 10 nigiri misti, 6 hosomaki e 8 uramaki, non si fosse “senza fondo” come sono io, basterebbe per una cena, ottima qualità, ottima presentazione, wasabi e zenzero serviti a parte, ripeto, vale una cena.

E mentre anneghiamo il tutto con un’acqua frizzante (io) e The verde (Lei), ripartiamo con una seconda ordinazione:

ancora Edamame, sono esattamente come i primi che ci sono stati serviti;

Ebi Gyoza (ravioli di gamberi al vapore), dovevano essere di mia moglie, ma il sapore di gambero è un po’ accentuato per cui mi tocca di mangiarli io, in realtà sono molto buoni, standard elevato ma, sono un po’ freddi e a margine spiegherò il problema;

Ebi tempura, gamberoni fritti in maniera perfetta, anche qui un problema non di poco conto, sono freddi;

Tuna tataki (tonno scottato in crosta di semi di sesamo e salsa dello chef), appena colorito, si potrebbe mangiare “al naturale”, il sesamo e la salsa leggermente dolciastra lo rendono un po’ diverso ma appetitoso.

La nota dolente, le prime ordinazioni, a locale con pochi avventori, sono arrivate in maniera veloce, magari fin troppo, i tre piatti di mia moglie sono arrivati almeno cinque minuti prima dei miei; le seconde ordinazioni invece hanno confermato il mio sospetto, la cucina è velocissima nel preparare i piatti, il personale di sala non è in grado di “stargli dietro”, i piatti rimangono diversi minuti sul bancone in attesa di essere “recapitati al destinatario”, mentre per il crudo il problema non sussiste, per il cotto si rivela un disastro: servire freddi piatti che dovrebbero essere a livello di ustione è una mancanza abissale.

Fatto salvo quanto sopra, ho riscontrato una buona qualità, porzioni abbondanti, gentilezza, professionalità, servizio celere ma che deve assolutamente organizzarsi con la cucina: vero è che se ci si orienta su sushi e sashimi del problema nemmeno ci si accorge ma, in caso diverso, il problema diventa “antipatico”.

Il giudizio finale diventa veramente impegnativo, occorre tenere conto di tutte le caratteristiche e di tutte le problematiche, assegniamo il terzo cappello ben sapendo di essere di “manica larga” con la convinzione che con un minimo di organizzazione si possa sopperire a quanto emerso in questa esperienza.

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