Recensione su Locanda del Feudo Castelvetro
visitato da testapelata il 14.04.2015

Recensione su
Locanda del Feudo
Castelvetro

Visitato il 14.04.2015
Imperdibile!!!
Scritta da testapelata
Servizio: Ristorante
Contesto: XXIV anniversario
Spesa a testa: 59.45
Coperti: 2
5 commenti

E con questo siamo a VENTIQUATTRO.

Fra i doni di Natale mi ero trovato uno di quei cofanetti che Ti “regalano” esperienze sportive, soggiorni da favola, ecc. a me è capitato quello “un mondo di sapori Michelin”.

In poche parole una cena per due in uno “stellato”.

La scelta di ristoranti è molto vasta, ma si restringe se limitiamo la scelta all’Emilia ed ancor di più ai menù proposti.

L’accattivante descrizione che riporto esattamente:

“la Locanda del Feudo è situata fra le mura del centro storico di Castelvetro, tra le colline modenesi e la sua insegna è un chiaro invito alla sosta. Sarete immediatamente avvolti dall’atmosfera calda, romantica e suggestiva che scaturisce dagli ambienti e dagli arredi eleganti e confortevoli di questa deliziosa locanda. 
La cucina, così come la presentazione dei piatti, è semplice ma ricercata e vi regalerà veri momenti di gusto. Nella cantina potrete scegliere tra oltre centocinquanta etichette di vino e una ricca lista di distillati, frutto di un’accurata selezione, che riusciranno ad appagare anche il palato più esigente”

mi fa prendere la via per Castelvetro.

Il menù comprende antipasto, primo, secondo, dolce, caffè, sono escluse le bevande.

Arriviamo in questo splendido paese appena dopo il tramonto e parcheggiamo ai piedi del centro storico, pochi passi a piedi e siamo davanti alla locanda.

Ci attendono, con un sorriso, i gestori che ci accompagnano nella taverna al piano interrato.

Pochi coperti, tovagliato in stoffa, posateria di pregio, e faccio mia la descrizione riportata sul sito “le luci soffuse, bagliori dei candelieri, solo per pochi intimi protetti nel caldo abbraccio della terra”, ma rimarco la pareti di sasso e delle travi in legno.

Ci viene presentato a voce il menù, già di per sé sorprendente, lo sarà ancor di più alla vista ed all’assaggio.

In due originali cassettine di legno ci vengono consegnati, semplice pizza rossa, focaccia al forno, panini di olive nere, panini di farina di farro al latte, panini con olive verdi, tutto estremamente semplice ma di una bontà esagerata.

Mi accompagnerà, per tutta la cena, un calice (che diventeranno due) di Sassoscuro di Vittorio Graziano, uno splendido vino rosso prodotto con malbo gentile, merlot, sangiovese ed altri vitigni della zona, che con i suoi 13,5° può ricordare alcuni vini più conosciuti e rinomati.

E via con l’antipasto, tortino di uovo su crema di parmigiano-reggiano con asparagi, e qui la magia della cucina concede un tocco raffinatissimo, all’interno del tortino, il tuorlo dell’uovo è intero, quasi sodo, la crema del re dei formaggi e la croccantezza degli asparagi creano un abbinamento da grande cucina.

E si prosegue con triangoli ripieni patate con tartufo nero, delicatissimi, una pasta spessa, un ripieno delicato, una cottura perfetta, il tartufo a lamelle sottili che sprigiona un profumo inebriante e dona al piatto un gusto impareggiabile.

Ed ora un attimo di attenzione, petto scaloppato e coscia di piccione in confit con salsa di melanzane e cipolline al balsamico, carne delicatissima e tenerissima che si sposa alla perfezione con la salsa proposta, un po’ più forte il gusto del petto; il mio commento, in diretta, è stato: “è la prima volta che mangio il piccione, ottimo il petto, peccato le ossa, probabilmente scarnificato lo avrei gradito maggiormente, le cipolline sono stratosferiche”.

Parere discordante dal mio dall’altra parte del tavolo, per la serie “de gustibus”, hanno gradito la parte ossuta e mi hanno rifilato parte del petto in quanto “sa di fegato”.

Il dessert proposto è tartare di fragole su pasta frolla e crema inglese, dolce semplice ma qualitativamente di alto pregio dove il tutto si abbina in un matrimonio da favola.

E per non essere da meno, su consiglio del sommelier, ordino un profumatissimo calice di Dolcedò, un dolcissimo passito di uve pignoletto e sauvignon che si abbina alla perfezione.

E la cena si conclude con un ottimo caffè, servito in tazzina con coperchio, l’ennesima finezza.

Non voglio dilungarmi oltre su quella che è stata un’esperienza IMPERDIBILE, mi preme sottolineare, per completezza, che il costo/cena è dato dal cofanetto (€ 99,90) con l’aggiunta delle bevande. 

5 commenti

gi
19/04/2015
buon anniversario :) :cake: ottimamente festeggiato !
lo zio
19/04/2015
Per puro caso nel tuo cofanetto c'era una cena... :chuckle: :chuckle: :chuckle: Per me testa NR.1 !!! :yes: Buon anniversario !!! :clap: :clap: :clap:
joy
19/04/2015
Ottima cena, ma anniversario di cosa, ho saltato qualche riga? :patpat:
gherta
20/04/2015
Te lo dico io Joi: MATRIMONIO :inlove:
PIPPI
20/04/2015
lozio mi hai rubato le parole di bocca.... chissà come mai gli hanno regalato un cofanetto per una cena anzichè un giro in ferrari... complimenti per il locale!
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